E’ stato tratto in arresto su mandato della Procura della Repubblica di Frosinone Fabrizio Pignalberi, presidente di Più Italia, che nelle scorse settimane era assurto agli onori della cronaca grazie alla trasmissione televisiva de Le Iene che, in due distinti servizi andati in onda (il primo trasmesso venerdì primo giugno 2021 l’altro l’8 giugno 2021 ) su Italia 1.
Stando alle numerosissime testimonianze raccolte, lo stesso Pignalberi si sarebbe approfittato di molte persone creando alcuni danni tuttora irrisolti riuscendo ad conquistare la fiducia e la stima di diverse persone per poi truffarle. Tra le promesse non mantenute, anche quella di riportare bambini dalle madri in cambio di soldi.
Molte delle persone rimaste vittime dei raggiri – accompagnati dal loro legale, l’avv. Giuseppe Cosimato – hanno incontrato ieri mattina a Frosinone il capo di Gabinetto del Prefetto di Frosinone, il dott. Biagio Del Prete, che ne ha ascoltato le ragioni e le problematiche: “un incontro davvero proficuo – fanno sapere i partecipanti alla riunione – siamo stati ricevuti con molta gentilezza e attenzione. Ognuno di noi ha esposto le proprie ragioni evidenziando la volontà unica di questo signore, ovvero quella di truffare ignari cittadini. Alcuni di noi hanno insistito sulle questioni di competenza della Prefettura, rimarcando che Pignalberi avrebbe più volte millantato di avere un partito politico inesistente, senza nessuna fiscalità e possiederebbe blocchetti di assegni postali pur essendo pluriprotestato! Abbiamo chiesto inoltre di bloccare tutti i suoi profili social, quasi tutti fasulli, perché li usa solo per diffamare onesti cittadini”.
“Una decisione che non può che confermare quanto abbiamo affermato finora – fanno sapere dal circolo di Fratelli d’Italia di Piglio, tra i primi a denunciare pubblicamente l’operato di Pignalberi – siamo felici di questa decisione della Procura della Repubblica di Frosinone, che conferma in modo lapalissiano la nostra posizione storica nei confronti di Pignalberi. Siamo stati ignorati e scherniti dal responsabile provinciale che sui giornali aveva sminuito il problema come “chiacchiere da bar”, ignorati dal responsabile regionale, più volte contattato telefonicamente, fino ad arrivare al responsabile nazionale dei rapporti con l’associazionismo politico che sui commenti dei nostri post ci invitava a “rientrare nei ranghi” e si permetteva anche di schernire alcune vittime. Oggi per noi – conclude la nota inviata a questa redazione dal circolo Fratelli d’Italia di Piglio – è una vittoria morale e politica ma per le vittime (alcune delle quali sostenute economicamente dal direttivo) è un giorno di giubilo“.