AD Isoletta d’Arce, i Carabinieri della Stazione di San Giovanni Incarico hanno deferito un 40enne di Pontecorvo, poiché resosi responsabile del reato di danneggiamento aggravato. In particolare, i militari da tempo ricevevano segnalazioni e denunce di cittadini che, essendo pendolari, parcheggiavano le proprie autovetture nel parcheggio dello scalo di Isoletta d’Arce, ritrovandole spesso danneggiate con rotture di specchietti, finestrini e graffi sulle carrozzerie.
Considerato che l’area interessata era priva di impianto di videosorveglianza, il personale decideva di intraprendere una costante attività di osservazione del luogo che nella mattinata di ieri ha permesso di individuare e cogliere nella flagranza il 40enne, lavorante di una attività sita nelle vicinanze del parcheggio e sofferente di grave depressione, il quale veniva notato che utilizzando un manico di scopa staccava la maniglia della portiera di un’automobile.
Sempre nella giornata di ieri, in Naz/Sciaves (BZ), i Carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto un 30enne di nazionalità albanese e residente a Fontana Liri, (già censito per i reati contro la persona), in esecuzione del provvedimento di carcerazione, quale misura di aggravamento dell’obbligo di presentazione alla P.G. a cui era sottoposto. Il provvedimento di presentazione alla P.G. trae origine da un suo primo arresto, operato il 3 maggio scorso dai Carabinieri della Radiomobile di Pontecorvo quando si rendeva responsabile del reato di resistenza, violenza e minacce a P.U..
Per quei fatti era stato sottoposto alla misura della presentazione alla P.G. presso la Stazione di Arce. Il 26 giugno successivo, non curante della misura attuata nei suoi confronti, lo stesso mentre si trovava in un bar sito nel Comune di Arce, intraprendeva una lite furiosa con un altro connazionale, verosimilmente a seguito degli effetti causati dell’abuso di sostanze alcoliche. Per tale comportamento e per le mancanze commesse in relazione all’obbligo di presentazione, il personale del Comando Stazione di Arce, richiedeva l’aggravamento della misura in atto alla competente A.G. che concordava con l’emissione dell’ordinanza di carcerazione del predetto che veniva eseguita dalla Stazione della provincia di Bolzano ove l’interessato da poco si era trasferito.