Lo scorso mese di luglio, gli agenti della squadra Volanti della Questura di Frosinone, durante la normale attività di controllo del territorio, si erano recati a casa di un soggetto sottoposto alla misura degli arresti domiciliari ma lo stesso non era stato trovato presso la sua abitazione. Nell’appartamento era presente solo la madre dell’uomo che interpellata sull’assenza dello stesso, presa dallo sconforto, dichiarava di non sapere dove fosse stato la notte precedente ma di avere appena appreso che il giovane era in quel momento presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Alatri e di essere ormai stanca del comportamento tenuto dal figlio.
Gli agenti si sono quindi portati presso il nosocomio dove hanno rintracciato l’evaso, il quale alla loro vista dava in escandescenze iniziando a danneggiare con calci e pugni gli arredi dell’ospedale. I poliziotti hanno faticato non poco per riportare la situazione alla calma dopo di che, avvisato dell’accaduto il Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica del Tribunale di Frosinone, riconducevano il soggetto presso l’abitazione ripristinando la misura degli arresti domiciliari. Tuttavia, le reiterate evasioni che già avevano visto protagonista in passato il cittadino albanese ed il suo comportamento di indole violenta hanno determinato gli investigatori della Polizia di Stato a chiedere un aggravamento della misura degli arresti domiciliari, risultata inadeguata.
La Procura ha condiviso la richiesta ed il GIP del Tribunale di Frosinone ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia cautelare in carcere nei confronti del ventitreenne che è stato quindi condotto presso la Casa Circondariale di Frosinone.