Di seguito, la nota inviata a questa redazione dai consiglieri comunali di opposizione Sandra Tagliaboschi, Valeriano Tasca, Nello Di Giulio, Alessandro Cardinali e Fernando Fioramonti:
“Ringraziamo i tanti cittadini di Anagni che in questi giorni sono venuti a firmare la raccolta firme certificate da noi consiglieri di opposizione, per chiedere l’annullamento in autotutela della Determinazione G07071 del 10/06/2021 della Regione Lazio circa la VIA per il progetto dell’impianto di compostaggio e biodegestione che, se realizzato, porterà in città 84000 tonnellate di rifiuti.
Ci teniamo quindi a ringraziare gli anagnini che hanno firmato e quelli che ci stanno chiamando per chiedere quando potranno venire a firmare.
Altri ancora ci chiedono cosa si può fare in più e quale sia la posizione ufficiale del comune di Anagni.
Su questo punto occorre dire che la città di Anagni, ha già una posizione ufficiale deliberata in Consiglio Comunale, che è quella della moratoria contro gli impianti che trattano i rifiuti, votata nel 2017 e di fatto mai revocata.
Il problema vero è uno solo. Il sindaco Daniele Natalia ha preferito tacere durante le conferenze dei servizi in Regione Lazio e non far valere questa moratoria che resta ad oggi valida.
Perché Daniele Natalia non ha detto e non dice che Anagni, a livello di consiglio comunale e quindi come città, ha già una sua posizione?
Lui, oggi, è favorevole all’impianto e all’arrivo dei rifiuti ad Anagni, questo lo abbiamo appreso dalle molte dichiarazioni rilasciate sul giornale e in quello strano Consiglio Comunale dove invitò i tecnici dell’a2a che spiegarono, avendo molto tempo a disposizione, quanto è bello e buono fare impresa con i rifiuti.
Se volesse fare retromarcia, basterebbe far valere le ragioni del no all’impianto di trattamento rifiuti in Regione Lazio, portando la moratoria.
Ma siccome non lo ha fatto, dubitiamo che lo farà.
Quindi, rispondendo a molti cittadini, ribadiamo che Anagni come Comune è già contro certi impianti, è il sindaco Natalia che è a favore.
Ad oggi quindi la città è ostaggio della posizione di un sindaco che ha deciso, con una lettera scritta dalla sua segreteria, che ad Anagni può nascere il biodigestorebda 84mila tonn/a.
Una valanga di firme dei cittadini non dovrebbe più consentire al Sindaco di continuare a tradire una delibera unanime di Consiglio comunale e tutti i cittadini di Anagni; non dovrebbe neanche consentire ai consiglieri di maggioranza il doppio gioco di essere muti in consiglio e contrari al bar, mentre sostengono il sindaco ed il suo tradimento alla città. Fare chiarezza significa smettere di giocare sulla pelle dei cittadini.
Ecco perché continueremo a premere affinché la pronuncia di VIA venga “annullata in autotutela”