A distanza di alcuni giorni, le parole pronunciate dal vescovo di Anagni-Alatri Lorenzo Loppa durante la celebrazione liturgica per la festa del patrono San Magno, a proposito delle diatribe, come le ha definite, riguardanti il progetto di un Biodigestore, approvato dalla Regione, da realizzarsi nel territorio di Anagni, per smaltire 84.000 tonn. di Rifiuti solidi urbani, meritano una riflessione non improvvisata. Men che mai la gazzarra invereconda delle reazioni seguite.
L’ occasione importante, la presenza delle autorità , del sindaco di Anagni e, soprattutto, l’argomento affrontato, certamente non previsto né usuale durante un’ omelia, segnano un passaggio molto significativo per l’iter della vicenda alla quale i cittadini guardano con attenzione e preoccupazione crescente.
Come era prevedibile, in molti si sono affrettati a fornire un’esegesi tanto precipitosa, quanto discutibile per le interpretazioni, dai toni spesso volgari che, pur esprimendo libere opinioni, sono apparse smaccatamente funzionali al proprio esclusivo punto di vista.
Nel discorso sono stati affermati alcuni concetti chiave, che il vescovo ha chiamato “ parametri di sapienza “ da usare ogniqualvolta è in gioco il bene della/delle comunità. Come in questo caso e in altri analoghi.
Monsignor Loppa ha sottolineato che :
* I rifiuti devono essere smaltiti
* La scelta dei luoghi per questo o impianti simili, non può essere quella di gravare su un solo luogo che raccolga i rifiuti di tutti ma deve risultare dall’ accordo e dal dialogo sociale
* Gruppi di città e di paesi di un determinato territorio dovrebbero assumere, sempre con il dialogo sociale, le decisioni per la salvaguardia dell’ ambiente e delle popolazioni, in una prospettiva non localistica.
* I luoghi prescelti dovrebbero essere dotati delle condizioni che garantiscano la riduzione dell’ impatto ambientale.
Sfuggire alla chiarezza delle parole del vescovo con commenti vergognosamente offensivi può rivelare soltanto una scomposta reazione di debolezza, manifestata da imprudenti affermazioni che giustificano le mega proporzioni dell’ impianto con la necessità di renderlo remunerativo.
Per chi ?
Da ultimo, tra i commenti letti abbiamo appreso, non senza emozione, che tutti noi liberi cittadini di questa provincia, siamo entrati a far parte di una grande comunità che si occupa di assicurarci sviluppo e benessere perché ci accomuna nel privilegio di godere degli effetti benefici di scelte precostituite, calate dall’ alto che certo non corrispondono ai “parametri sapienziali “ invocati dal vescovo Loppa, ma piuttosto a quelli di “quisquiliarum prophetae in patria nostra. Deo gratias!“.
nota stampa a cura del coordinamento ambientale di Anagni composto dalle associazioni Anagni Viva, Re.Tu.Va.Sa., Comitato Residenti Colleferro, Raggio Verde, Diritto alla Salute