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    Home » Anagni. La maggioranza cambia versione: “perché diciamo “no” al biodigestore”
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    Anagni. La maggioranza cambia versione: “perché diciamo “no” al biodigestore”

    4 Ottobre 20217 Mins Read
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    Un repentino cambio di passo la cui decisione non è certo maturata altrettanto improvvisamente ma è stata frutto di ragionamenti, discussioni e anche di qualche ammissione di errore. E il primo ad assumersi la responsabilità di questi errori è stato proprio colui che oggi pomeriggio – lunedì 4 ottobre 2021 – davanti alla stampa locale, al termine della seduta di consiglio comunale odierna, ci ha messo la faccia: il sindaco Daniele Natalia. “Quest’amministrazione dice “no” alla realizzazione del biodigestore ad Anagni”; le ragioni sono tutte spiegate nel documento letto nella sala della Ragione e consegnato in formato digitale ai giornalisti presenti. Ecco il documento (qui in formato .pdf, con i relativi allegati), in versione integrale e senza modifiche:


    Non è chiaro ai cittadini cosa è successo nel passato

    Il progetto dell’impianto di biodigestione nasce il 02/01/2017 con il PD alla guida della città ma anche del governo nazionale e delle amministrazioni regionale e provinciale (allegato 1).

    È stato chiesto alla passata amministrazione comunale se era favorevole o contraria alla realizzazione del biodigestore sul territorio di Anagni, e di partecipare alla conferenza dei servizi tutelando il territorio (allegato 2). Agli atti non c’è una risposta ufficiale in tal senso. Mentre, in risposta alla conferenza dei servizi indetta dalla Regione, l’Ufficio Tecnico di allora ha scritto testualmente che a causa del “riassetto degli uffici” non avrebbe potuto presentare osservazioni nei termini (allegato 3).

    La moratoria del 2017 contro gli impianti inquinanti, cavallo di battaglia dell’attuale opposizione consiliare, è un mero atto d’indirizzo del Consiglio Comunale e non ha valore amministrativo poiché la precedente amministrazione non ha poi modificato il Piano Regolatore Generale (PRG) con l’inserimento del divieto di costruzione di nuovi impianti (allegato 4).

    Nel mese di giugno 2017, nella conferenza dei servizi “istruttoria”, l’allora amministrazione comunale non ha partecipato, limitandosi ad inoltrare una nota che indicava semplicemente la presenza del SIN (Sito di interesse nazionale) nell’area individuata per la costruzione dell’impianto, senza però fornire altre prescrizioni a tutela dell’ambiente (allegato 5).

    Non è chiaro ai cittadini cosa è successo oggi

    Al momento dell’insediamento della nostra amministrazione nel mese di giugno 2018, siamo stati informati della procedura per la realizzazione del biodigestore, già in stato avanzato di istruttoria. L’amministrazione Natalia ha partecipato alla conferenza dei servizi del 18/12/2020 dando prescrizioni chiare e non, come nel passato, limitandosi a ricordare semplicemente che il terreno si trova in zona SIN.

    In particolare la posizione dell’amministrazione a tutela del territorio e della salute è specificata nelle varie prescrizioni, richiedendo espressamente che “tutto il progetto sia preventivamente visionato e concordato con gli Enti competenti e preposti alla valutazione tecnico-amministrativa, tra cui, in particolare, ARPA ed ASL, tenendo anche in considerazione le osservazioni formulate dai presenti (leggasi associazioni ambientaliste) alla odierna conferenza” e che “l’impianto dovrà comunque mantenere il grado d’efficienza originaria durante tutto il suo periodo di funzionamento e sarà necessario il continuo controllo dell’efficientamento, anche mediante l’incremento delle tecnologie successivamente resesi disponibili sul mercato. Il tutto per evitare l’impatto ambientale ed in particolare problemi di ordine odorigeno” (allegato 6).

    IN OGNI CASO DEVE ESSERE CHIARO CHE L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE NON È ASSOLUTAMENTE COMPETENTE PER IL RILASCIO DI AUTORIZZAZIONI IN MATERIA AMBIENTALE

    • La posizione del Comune è stata strumentalizzata dall’opposizione consiliare poiché il parere rilasciato in conferenza dei servizi non è vincolante;
    • la posizione dell’ente comunale è stata strumentalizzata poiché l’unico ente che può rilasciare autorizzazioni ambientali è la Regione Lazio;
    • La determina di autorizzazione (VIA Regione Lazio) è a firma di un funzionario regionale e non di un rappresentante/funzionario del Comune di Anagni. Così pure l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) sarà di competenza esclusiva della Regione Lazio, ed in tale sede l’indirizzo politico dell’amministrazione sarà di serrato controllo tecnico e di contrarietà per le motivazioni di seguito esposte.

    PERCHÉ OGGI DICIAMO

    NO AL BIODIGESTORE

    AUTORIZZATO DALLA REGIONE LAZIO

    • Innanzitutto perché rispetteremo la volontà popolare e saremo garanti del miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

                         E poi:

    • Perché è alquanto strano che oggi il PD anagnino ed il resto della minoranza consiliare, i cui esponenti sono quasi tutti vicini al PD ed al Movimento 5 Stelle regionale, si oppongono alla realizzazione del biodigestore quando invece nel 2017, anno di presentazione del progetto, con il PD alla guida delle amministrazioni comunale, provinciale e regionale, del governo nazionale ed anche del Consorzio Industriale ASI Frosinone e della Società Ambiente Frosinone (SAF), nessuno di loro ha tentato di opporsi.
    • Perché è alquanto strano che il consigliere di maggioranza PD Sandra Tagliaboschi nella precedente amministrazione non si è opposta al progetto del biodigestore e che oggi (fuori tempo massimo) si affretta a contrastarlo. Così come è strano che l’allora capogruppo del PD in Consiglio Comunale Egidio Proietti, oggi segretario cittadino dello stesso partito, nel 2017 non si è opposto minimamente, e oggi si oppone al progetto facendo finta di non sapere che l’autorizzazione è stata rilasciata dalla Regione Lazio, e cioè proprio l’ente che lo stipendia da anni. O forse vuole negare che allora ed ancora oggi è membro della segreteria politica dell’On. Mauro Buschini, oggi consigliere regionale ma fino a poco tempo fa assessore all’Ambiente e presidente del Consiglio Regionale, e sostenitore del progetto del biodigestore?
    • Perché è alquanto strano che di fronte alla procedura di autorizzazione del biodigestore da parte dell’amministrazione regionale, solo oggi i referenti locali del PD si oppongono al progetto e, strumentalmente e per opportunismo politico, si scagliano “solo” contro l’amministrazione comunale che sul tema non ha competenza. I referenti locali del PD non hanno mai tentato di coinvolgere i propri referenti politici in Regione, in Provincia, all’ASI ed alla SAF, per fermare il progetto.
    • Perché è da tener presente che l’amministrazione Natalia oltre a confermare in ogni sede le prescrizioni espresse in conferenza dei servizi, ha sempre subordinato la “valutazione” del progetto alle imprescindibili e necessarie attività di informazione, studio e valutazione che i proponenti il progetto SAF ed A2A, con una capillare ed approfondita campagna informativa tra la popolazione, avrebbero dovuto attivare per spiegare alla città l’esatta consistenza del progetto, ma soprattutto per rassicurare la cittadinanza, con dati scientifici, sull’assoluta assenza di nocività e problemi per la salute.

    Nulla di questo è stato fatto, lasciando campo libero alla minoranza consiliare che ha sfruttato e cavalcato, strumentalmente e con tante notizie false, una mera battaglia politica contro l’amministrazione comunale, creando così nella stragrande maggioranza dei cittadini allarmismi e preoccupazioni, anche nei soggetti che non hanno cavalcato la protesta politica ma che chiedevano e chiedono, semplicemente e comprensibilmente, informazioni in merito.

    Pertanto, pur convinti della necessità di riorganizzare il ciclo dei rifiuti rendendolo chiuso e virtuoso in ambito territoriale, consapevoli che nel futuro non potremo permetterci di smaltire ulteriormente i rifiuti nelle discariche ma che dovremo riutilizzarli attraverso impianti sicuri ed ecosostenibili, oggi

    l’amministrazione Natalia dice NO AL BIODIGESTORE

    • per combattere le contraddizioni politiche tra il PD locale e quello regionale/provinciale;
    • per smascherare le tante strumentalizzazioni e falsità sul tema;
    • per far uscire allo scoperto la minoranza consiliare che invece di chiamare concretamente in causa i propri superiori referenti politici hanno strumentalmente attaccato solo l’amministrazione comunale che non ha mai autorizzato nulla riguardo il progetto.

    L’amministrazione Natalia si mette al fianco dei cittadini desiderosi di

    VERITÀ, SICUREZZA AMBIENTALE E SALUTE

    Il Sindaco Daniele Natalia, la Giunta e la maggioranza consiliare rispetteranno la volontà popolare e saranno garanti del miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

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