Si è tenuto ieri – giovedì 7 agosto 2021 – nella sala conferenze dell’Abbazia di Casamari a Veroli una importante iniziativa promossa dalla Uil provinciale, dalla Uil Pensionati e dall’Ada. Un incontro-dibattito sul mondo della disabilità, in particolare degli anziani, delle persone fragili e non autosufficienti in cui ci si è interrogati con testimonianze, riflessioni e proposte.
La non autosufficienza, come è noto, è l’incapacità di mantenere una vita indipendente e di svolgere le più comuni attività quotidiane. In particolare all’anziano non autosufficiente possono infatti mancare le energie necessarie, i mezzi o le capacità mentali per vivere autonomamente.
La non autosufficienza è uno dei grandi temi della nostra società, e sono migliaia le famiglie che si trovano ad affrontare quotidianamente, spesso da sole, senza l’appoggio di servizi assistenziali, sociosanitari e sanitari adeguati, i grandi disagi, le sofferenze e il rischio di impoverimento che la non autosufficienza porta con sé. Per cui si rende necessaria una forte campagna di sensibilizzazione sul tema con proposte specifiche per poter intervenire in modo diretto e circostanziato con politiche di intervento a breve e a medio e lungo termine.
Le famiglie da sole non possono assolvere al delicato problema, sia per quanto riguardo l’aspetto economico che per quello gestionale, per cui centrale diventa il ruolo delle istituzioni.
Poiché il livello di civiltà di un popolo si misura anche, o meglio soprattutto, dal rispetto e dalla tutela degli anziani e dei più deboli, mettere in campo politiche mirate per il bene delle persone in difficoltà e più in generale anziane che hanno seri problemi gestionali è ovviamente di primaria importanza. Interventi ad hoc sono ormai non più rinviabili. E per questo la Uil vuole coinvolgere le istituzioni e tutti quegli operatori che a vario titolo sono interessati sul tema e ha lanciato da Casamari la sua battaglia di civiltà.
Riproponendo con forza anche quel patto intergenerazionale di cui parla da tempo tra giovani, adulti e appunto anziani. Una sorta di riproposizione del mito di Enea, che carica sulle sue spalle l’anziano e malato padre Anchise e tiene per mano il giovane figlio Ascanio mentre fuggono dalla città di Troia in fiamme e in rovina alla ricerca di una nuova terra dove poter proseguire la storia della propria stirpe, con il contributo determinante della saggezza degli anziani e dell’entusiasmo dei giovani.
Ieri la Uil ha dibattuto sul tema con gli interventi della segretaria generale provinciale di Frosinone Anita Tarquini e del segretario regionale della Uil Lazio Paolo Dominici.
Mentre per la Uil Pensionati sono intervenuti il responsabile della Stu di Frosinone Emilio Lucidi, il responsabile dello sportello H Lucio Tatangelo e il segretario generale regionale Oscar Capobianco.
Per l’Ada (associazione per i diritti degli anziani) hanno preso la parola la presidente provinciale Tina Rizzo e il presidente nazionale Alberto Oranges.
Mentre l’assessore ai servizi sociali del comune di Veroli Patrizia Viglianti ha portato i saluti della città dove si è tenuta la giornata di studi e proposte della Uil. Le conclusioni sono state del segretario nazionale generale della Uil Pensionati Carmelo Barbagallo.
La segretaria della Uil provinciale Anita Tarquini ha introdotto il delicato tema della non autosufficienza evidenziando come il problema, da troppo tempo ormai presente nella sua complessità nella nostra società, necessiti di interventi mirati e circostanziati. “Le nostre famiglie sono state di fatto lasciate sole – ha spiegato Tarquini – nella gestione di persone che hanno costante bisogno di aiuto. Sia per motivi di tempo, che di spazi e ovviamente economici, purtroppo, non possono più adempiere ad un compito troppo gravoso, per cui noi come Uil riteniamo che si debba intervenire tempestivamente e con progetti condivisi da parte di tutti coloro che operano nel settore. Agli enti pubblici ovviamente il compito di mettere in campo una programmazione capillare e una attenzione costante per intercettare i necessari finanziamenti. Noi come Uil faremo come sempre la nostra parte con osservazioni, proposte e progetti”.
Il responsabile della Stu di Frosinone Emilio Lucidi ha sottolineato il lavoro che la Stu di Frosinone della Uil Pensionati sta portando avanti nel territorio a tutela e difesa degli anziani. E sul tema del giorno ha voluto ricordare con i numeri il fenomeno della non autosufficienza. “In Italia – ha spiegato Lucidi – vi sono circa 3 milioni e 500mila persone non autosufficienti di cui ben l’81% sono anziani. Inoltre il 20,7% degli anziani sono non autosufficienti, mentre il 40% degli anziani non autosufficienti sono ultraottantenni e il 38% di anziani vive da solo. Infine voglio ricordare che recenti stime ci dicono che nel 2030 un italiano su dodici si troverà in una condizione di non autosufficienza. Il nostro compito principale – ha concluso – è quello di sensibilizzare una società sorda e distante su questa delicata problematica e spronare soprattutto i sindaci ad attivarsi con politiche mirate”.
La presidente provinciale dell’Ada Tina Rizzo ha evidenziato come l’associazione che tutela i diritti degli anziani da anni è in campo con iniziative concrete, in particolare nel settore sanitario, ed ha anche evidenziando il lavoro svolto durante il tempo di pandemia.
In particolare il responsabile dello sportello H Lucio Tatangelo ha sottolineato la finalità che si vuole raggiungere. “Il nostro obiettivo è quello di prevenire l’esclusione sociale intervenendo sui principali fattori di rischio e assicurare il recupero della massima autonomia delle persone con disabilità e agli anziani a partire dai non autosufficienti”.
Ed ha evidenziato quali debbono essere i settori di intervento: abbattimento delle barriere architettoniche secondo il piano Peba, riabilitazione fisica e psicologica, accesso ai servizi e contributi regionali, presenza ai tavoli dove si prendono le decisioni, no all’Iva sui prodotti di cura per la non autosufficienza e disabilità, riordino della rete ospedaliera e del mondo delle Rsa pubbliche e della assistenza domiciliare, trasporto pubblico e sanità del territorio con laboratori e servizi necessari. Ed ha ovviamente indicato come poter materialmente intervenire: “Bisogna approfittare dei fondi messi a disposizione nel Piano nazionale di resistenza e resilienza e contemplati nel Recovery Plan approvato dal consiglio dei ministri il 29 aprile 2020, che potranno essere investiti tramite prestiti e sovvenzioni, per sostenere le riforme e gli investimenti con il fine di riequilibrare il territorio entro il 2026. In particolare una parte della ripartizione dei fondi totali previsti per l’Italia rientranti nella categoria Inclusione e Coesione, per un importo di circa 22 miliardi su un totale di 191 miliardi di euro, sono destinati ad interventi per persone in situazione di fragilità, non autosufficienza e disabili”.
L’assessore ai servizi sociali del comune di Veroli Patrizia Viglianti, pur sottolineando che già i comuni mettono in campo politiche attive per le persone non autosufficienti, ha evidenziato che bisogna comunque intensificare gli sforzi per ottenere maggiori risultati.
Il segretario generale regionale della Uil pensionati Oscar Capobianco ha ricordato che nella nostra regione i non autosufficienti sono oltre trecentomila e ha spiegato come il sindacato sia pronto a mobilitarsi per riuscire a garantire un futuro migliore agli anziani e in particolare ai non autosufficienti.
Il segretario della Uil Lazio Paolo Dominici ha ribadito quanto sia necessario che le istituzioni si attivino, soprattutto con interventi mirati di rete, per garantire un accesso più rapido ed efficiente ai servizi richiesti.
Il presidente nazionale dell’Ada Alberto Oranges ha evidenziato che bisogna lavorare duramente confrontandosi con le istituzioni per trovare le necessarie misure di intervento. A conclusione dei lavori la sintesi è stata fatta dal segretario generale nazionale della Uil Pensionati Carmelo Barbagallo che, pur soffermandosi su le diverse problematiche del mondo degli anziani, ha innanzitutto ribadito quello che da anni il sindacato ha richiesto alla politica: UNA LEGGE SULLA NON AUTOSUFFICIENZA, per poter così avere un quadro normativo chiaro e preciso sulla delicata materia.
“Serve una legge quadro di riferimento – ha spiegato Barbagallo – per tutti i non autosufficienti, anziani e non. Già dal 2018 all’unanimità di tutte le organizzazioni sindacali abbiamo proposto una piattaforma chiara e precisa. Abbiamo la necessità di ridisegnare questo Paese nella sua tenuta sociale, a breve ci sarà un grande problema demografico. Tra qualche decennio per ogni giovane ci saranno ben tre anziani, per cui è necessario intervenire tempestivamente onde evitare problemi appunto di tenuta sociale e generazionale. I nostri anziani devono poter vivere più a lungo e soprattutto meglio, per cui noi come sindacato, oltre alle proposte e alle rivendicazioni, siamo pronti a tornare a riempire le piazze per far sentire la nostra voce. Le pantere grigie sono pronte a rimettersi in moto. Dobbiamo riempire le piazze per raggiungere l’obiettivo di una legge sulla non autosufficienza. E per fare questo è necessario che giovani ed anziani si uniscano in una sorta di patto generazionale”.