Riceviamo – e di seguito pubblichiamo integralmente e senza modifiche – questa nota inviata alla nostra redazione dal coordinamento Lega Giovani di Ferentino e di Lega Ferentino:
Negli ultimi anni, l’inclusione dei ragazzi con disabilità nella vita sociale ha fatto enormi passi avanti, ma ad oggi, al di fuori degli aspetti formali di integrazione, è difficoltoso trovare luoghi in cui i ragazzi con disabilità possano vivere momenti informali insieme ai loro coetanei.
E’ difficile vedere ragazzi disabili nei nostri parchi comunali; eppure essi sono stati pensati per includere ogni categoria sociale, abbattendo ogni barriera che possa costituire un ostacolo all’inclusione.
Un parco giochi inclusivo deve avere la possibilità di accogliere tutti, cosi da dare la possibilità di muovimento, gioco, divertimento in sicurezza ed interazione inclusiva, senza una separazione tra giochi specifici o la limitazione ad una determinata area che sia al centro o no del parco.
A Ferentino, nel 2017, nel quartiere di Ponte Grande, è stato inaugurato un parco giochi inclusivo, che di inclusivo ha ben poco; solamente la pavimentazione antiurto una giostrina girevole possono dare una parvenza di inclusività, mentre l’altalena per disabili è esclusiva per coloro che sono in carrozzina, quindi ben lontano da ciò che un parco inclusivo vuole rappresentare, perchè non tutti i disabili sono in carrozzina ed al di fuori di loro nessun altro può utilizzarla, in più questo tipo di struttura, negli anni, ha causato svariati incidenti che spesso hanno portato al sequestro, perchè se installata in zone incustodite è fonte di pericolo per molti bambini o persone.
Ciò che sembra strano è come, nel 2016 l’allora giunta, in un primo momento bocciò un emendamento di Consiglio comunale, volto a creare un parco giochi integrato nei parchi giochi comunali esistenti, ma subito dopo si ravvedeva attraverso il settore LLPP, che determinava amministrativamente la messa in posa di arredi e giochi per i parchi pubblici e la creazione di un parco giochi inclusivo nel parco di Ponte Grande tramite l’utilizzo di fondi del bilancio comunale.
Si è voluta vedere la parte buona da questo gesto dell’amministrazione, come un primo passo verso l’inclusività, ma dopo la solita passerella e taglio del nastro, il progetto di parco inclusivo è stato lasciato a se stesso e mai più ripreso. Vogliamo invitare l’amministrazione comunale, nello specifico i servizi sociali, a ritornare su questo progetto, ricrearlo in collaborazione con associazioni competenti in modo da creare una vera inclusione sociale.