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    Home » Biodigestore Anagni. Una delegazione del movimento “No al biodigestore di Anagni” ricevuta dalla Sottosegretaria al Ministero della Transizione Ecologica, On.le Ilaria Fontana
    Anagni

    Biodigestore Anagni. Una delegazione del movimento “No al biodigestore di Anagni” ricevuta dalla Sottosegretaria al Ministero della Transizione Ecologica, On.le Ilaria Fontana

    15 Ottobre 20214 Mins Read
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    la zona industriale di Anagni, nella valle del Sacco
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    Di seguito, integralmente e senza modifiche, pubblichiamo questa nota stampa inviata via mail a questa redazione dal movimento “No al biodigestore di Anagni”:

    Nella mattinata di lunedì 11 ottobre 2021, una delegazione del Movimento NO Biodigestore Anagni è stata ricevuta dalla Sottosegretaria al Ministero della Transizione Ecologica, On.le Ilaria Fontana, per discutere in merito al progetto di impianto di biodigestione e compostaggio proposto dalla società Energia Anagni srl, sul territorio comunale di Anagni.

    Come già anticipato nelle settimane precedenti, il Movimento NO Biodigestore ha ritenuto cruciale interpellare la Sottosegretaria sia per la sua posizione di rilievo nell’attuale esecutivo, sia perché l’On.le Fontana, da sempre attenta alla problematiche ambientali relative alla Valle del Secco, è nostra conterranea ed è stata eletta nel nostro territorio.

    La Sottosegretaria si è mostrata ben disposta ad accoglierci ed ha prestato particolare attenzione a tutte le questioni sollevate nel corso dell’incontro, durato circa un’ora, sia a quelle di natura prettamente tecnica che a quelle di carattere procedimentale e/o legale. A tal fine, rileviamo la partecipazione al tavolo di discussione anche del Consigliere regionale Loreto Marcelli, nonché di tecnici e collaboratori del Ministero della Transizione Ecologica.

    Si è trattato di un confronto costruttivo, nel quale la delegazione ha espresso a tutti gli intervenuti le perplessità che riguardano il progetto, invitando il Ministero a vigilare sul progetto, in ragione delle competenze attribuitegli dalla legge in materie quali SIN, rispetto della c.d. normativa “Seveso” etc.

    Abbiamo inoltre sottolineato agli esponenti ministeriali l’importanza di una collaborazione tra le istituzioni e le associazioni coinvolte basata sul rispetto dei principi di sussidiarietà, prevenzione e precauzione.

    Per l’effetto, è stato richiesto al Ministero di: valutare l’adozione di un provvedimento di moratoria degli impianti inquinanti; verificare lo stato di contaminazione del terreni interessati dalla messa in opera dello stesso; intervenire concretamente nel processo di bonifica dell’intera area di interesse.

    Inoltre, sono state condivise le criticità che il suddetto progetto presenta e, in particolar modo, sono stati evidenziati i contrasti con quanto disposto dal Piano Regionale di gestione dei Rifiuti del Lazio, che accoglie in pieno i principi di autosufficienza degli ambiti provinciali (ATO) e di prossimità nella realizzazione dei nuovi impianti. Principi che, come più volte sottolineato dal Movimento NO Biodigestore, verrebbero disattesi attraverso la realizzazione di un impianto come quello proposto da Energia Anagni srl il quale, come noto, andrebbe a smaltire un fabbisogno ben 40 volte superiore rispetto a quello del comune di Anagni, recependo FORSU in equivalente a due volte quella prodotta dall’intera provincia di Frosinone.

    Da tali rilievi è emerso in maniera chiara che il biodigestore dovrebbe, secondo le intenzioni dei proponenti, accogliere rifiuti provenienti da fuori provincia e anche da fuori regione (come dichiarato nel verbale della Conferenza dei servizi del 31/08/2021, nella procedura codice pratica n°18/21 davanti la Regione Lazio Direzione Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette – Area Autorizzazioni Integrate Ambientali).

    In aggiunta a quanto sopra, il Movimento No Biodigestore, annunciando di intraprendere nuove iniziative, ha richiesto espressamente al Ministero un intervento in tutte le procedure in essere volte a salvaguardare il diritto alla salute per come costituzionalmente garantito. In tale ambito, sono state fatte presenti sia alla Sottosegretaria Fontana che al Consigliere Marcelli le pesanti ricadute che la realizzazione dell’impianto potrebbe comportare su un territorio, quello della Valle del Sacco, già pesantemente gravato da anni di industrializzazione scriteriata.

    Abbiamo tenuto a ribadire all’On.le Fontana e al Consigliere Marcelli che la questione a nostro avviso è meramente politica, e che occorre che il Ministero e i nostri rappresentanti politici esprimano una chiara visione di quello che deve essere la Valle del Sacco. Ciò che occorre è una visione sistemica di insieme del nostro territorio, attraverso una cabina di regia regionale che tenga conto di tutti i diversi aspetti socio-economici ed ambientali.

    Ci è sembrato che l’impegno assunto da tutti i presenti sia stato sincero ed aperto ad una fattiva collaborazione volta, in tempi brevi, ad evitare che la Valle del Sacco diventi il “polo dell’immondizia” dell’intera Regione Lazio.

    A dimostrazione di tale impegno, sia la Sottosegretaria Fontana che il Consigliere Marcelli, si sono resi disponibili ad aprire un tavolo di concertazione tra istituzioni ed associazioni, soprattutto per ragionare all’interno dell’Ato su una pianificazione adeguata per evitare la proliferazione di impianti ma che porti invece a dotare la provincia di un impianto adeguato in grado di assolvere correttamente alle sue funioni. È stato inoltre preso l’impegno, da parte della Sottosegretaria Fontana, a sollecitare un riscontro all’interrogazione parlamentare proposta dal Movimento NO Biodigestore (attraverso la senatrice De Petris), e a partecipare ad un nuovo incontro fissato in data 25 ottobre, sempre presso il Ministero della Transizione Ecologica.

    Ringraziamo, pertanto, la Sottosegretaria Fontana e il Consigliere regionale Marcelli per la loro disponibilità e ci aspettiamo che supportino questa nostra “battaglia” per la salute di un intero territorio.

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