La Convenzione di Istanbul, che il Consiglio d’Europa ha varato esattamente dieci anni fa definendo la violenza contro le donne come una violazione dei diritti umani. Ma anche il Codice Rosso e tutte le novità normative che l’Italia ha pian piano recepito e che oggi stanno contrastando, come mai era successo prima, un fenomeno diventato vera emergenza sociale.
Il focus di approfondimento dal titolo ‘Non sono una donna addomesticabile’ (da una poesia di Alda Merini), promosso dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Frosinone, dalla Provincia di Frosinone e dal Progetto ARTEMIS, ha visto la partecipazione delle autorità e di molti professionisti del COA di Frosinone (240 tra presenti all’evento e collegamenti via web). In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dal Presidente della Provincia, avv. Antonio Pompeo, che ha fatto gli onori di casa ed ha ricordato gli impegni che la Provincia ha assunto sul tema (come il Progetto Artemis), al Procuratore della Repubblica di Frosinone, dott. Antonio Guerriero, che ha invitato tutti a porre la massima attenzione su un fenomeno che nella fase della pandemia ha fatto registrare picchi troppo alti di reati, passando per gli autorevoli interventi delle relatrici donne, il filo conduttore è stato per tutti la presa in carico, ognuno nel proprio ruolo professionale e istituzionale, di un impegno concreto nella lotta alla violenza di genere.
L’APERTURA DEI LAVORI
Dopo i saluti di rito l’avv. Vincenzo Galassi, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Frosinone ha affidato l’apertura dei lavori all’avv. Cristiana Loreti e ad un breve intervento del Presidente del Tribunale di Frosinone, l’avv. Paolo Sordi, che si è detto convinto del fatto che “iniziative come quella di oggi dimostrano che, purtroppo, il fenomeno continua a raccontarci realtà terribili e ci spinge a lavorare per assicurare le massime garanzie di tutela delle vittime. Accanto alla repressione serve sicuramente un’azione di sensibilizzazione”. È stata l’avv. Loreti ad introdurre il tema del convegno e a fotografare l’emergenza: “Alle soglie del 2021 milioni di donne nel mondo sono vittime di violenze domestiche, sono merce di scambio, donne umiliate e maltrattate sui luoghi di lavoro. Dall’inizio dell’anno sono 103 le donne uccise, un numero ben più ampio di quello registrato nello scorso anno”.
I SALUTI
Per il Presidente Pompeo, anche nel suo ruolo di presidente dell’Upi Lazio, è importante “che le Province recuperino, oltre alle competenze attuali su settori comunque importanti come scuole, strade e ambiente, anche funzioni di enorme valenza sociale come quella relativa alle pari opportunità, che ben si inserisce anche in un ambito come quello che stiamo affrontando oggi. Ringrazio il procuratore della Repubblica di Frosinone, il dottor Antonio Guerriero, con il quale di violenza di genere e del fenomeno dei femminicidi abbiamo parlato in un tavolo tecnico lo scorso luglio, dal quale è emersa la volontà di fare rete e di agire in modo incisivo e trasversale. Lo ringrazio soprattutto per la grande attenzione che ha mostrato nell’azione comune di ricerca delle soluzioni a una piaga che, purtroppo, continua a riempire quotidianamente le pagine di cronaca. L’appuntamento di oggi, organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Frosinone, ci vede impegnati in prima linea grazie al progetto ‘Artemis’, attivo da marzo 2021, finanziato con fondi Covid e gestito dall’Agenzia Provinciale Formazione e Lavoro. Con il progetto ‘Artemis’ la Provincia ha intrapreso una direzione che guarda in prospettiva perché contribuisce alla creazione di una cabina di regia in grado di coordinare una rete di servizi territoriali. Attraverso la collaborazione con i distretti sociosanitari e le associazioni di volontariato, che da anni operano sul territorio attraverso una fondamentale azione a sostegno delle donne vittime di violenza, intendiamo creare una rete in grado di interagire e arricchire i servizi a difesa delle vittime di maltrattamenti, donne e minori e promuovere la sensibilizzazione sui temi delle pari opportunità”.
In risposta all’avv. Pompeo il dott. Guerriero ha ricordato che: “Sin dal mio insediamento ho cominciato a studiare il fenomeno della violenza di genere in questa provincia. Con i dati che stiamo raccogliendo tenterò di varare un progetto di contrasto all’emergenza in collaborazione con la ASL e le organizzazioni economiche. Lo abbiamo avviato in collaborazione con le istituzioni e le associazioni del territorio e lo porteremo avanti per arrivare a definire un piano d’intervento che sia il più risolutivo possibile per le troppe donne che subiscono violenza. Dobbiamo continuare sulla strada della collaborazione e dobbiamo passare dalla rabbia che questa pandemia ha scatenato alla gentilezza e alla sensibilità”. L’avvocata Claudia Marini, Presidente del Comitato per le Pari Opportunità del COA di Frosinone ha ricordato “il coinvolgimento diretto che la nostra professione ci impone soprattutto per la parità di genere, nella lotta alle disuguaglianze e, per questo, alla difesa delle donne. L’attività del CPO ci vedrà impegnate nei prossimi mesi attraverso una serie di convegni (rimandati causa pandemia) che promuoveremo scendendo nel dettaglio della Legge 69 del 2019 sul tema della parità salariale”.
GLI INTERVENTI
Gli interventi tecnici, moderati dall’avv. Cristiana Loreti, hanno permesso l’avvio del focus grazie alla dottoressa Maria Monteleone, già procuratrice aggiunta presso la Procura di Roma e membro tecnico della Commissione di inchiesta del Senato sul Femminicidio. La dott.ssa Monteleone ha anticipato alcuni dei dati che il 24 novembre sono stati presentati a Palazzo Madama: “La relazione prende in esame 200 fascicoli di femminicidio e copre il biennio 2017-2018. I dati che emergono sono impietosi: 197 le donne uccise in due anni. Un’analisi che va letta anche alla luce dei dati del Viminale relativi all’anno in corso: il numero di femminicidi, aggiornato al 14 novembre scorso, è di 103, praticamente uno ogni tre giorni”. È necessario puntare al diritto delle donne di essere rispettate, sempre e da chiunque, ha ricordato la dott.ssa Monteleone ponendo l’attenzione anche sui documenti di ricerca e di studio condivisi sulla realtà giudiziaria che fotografa il fenomeno, sull’analisi delle sentenze e sulle indagini condotte sui procedimenti e la delibera del CSM dell’8 novembre del 2021, con particolare attenzione rivolta ai tempi dei procedimenti, primo vuoto su cui intervenire e che le recenti norme hanno provato a colmare per garantire la sicurezza delle vittime.
L’avv. Irma Conti, Cavaliere della Repubblica per la lotta contro la violenza sulle donne e consigliere COA di Roma per la quale fondamentale resta la denuncia da parte delle vittime: “Dalla tempestività con cui la denuncia viene trattata dalla Procura e dall’importanza della difesa tecnica dipende tutto l’iter dei casi affrontati e la difesa delle vittime, donne o minori, coinvolti”.
Il pubblico ministero Barbara Trotta ha sottolineato “Quando è stato varato il Codice Rosso abbiamo intuito subito l’occasione importante che avevamo, perché offre un intervento nuovo: l’importanza della collaborazione con la magistratura. Tra le altre misure stiamo valutando l’utilizzo del braccialetto elettronico (finora mai utilizzato in provincia di Frosinone in questi casi) per impedire che chi abbia già usato violenza si avvicini nuovamente alla vittima. Tutto questo oggi è possibile”.
La dott.ssa Ida Logoluso, Gip presso il Tribunale di Frosinone, ha illustrato le diverse casistiche giudiziarie messe in campo per contrastare il fenomeno nel territorio: “Si tratta soprattutto di azioni di contrasto ai reati legati ai maltrattamenti in famiglia e agli atti persecutori. È importante mettere a fuoco la capacità evocativa della querela”.
Il Progetto Artemis, istituito dall’amministrazione provinciale nei mesi scorsi con l’obiettivo di promuovere azioni di contrasto ai fenomeni di violenza e discriminazione di genere è stato, infine, citato dall’avv. Fabrizio Zoli che ha svolto uno specifico approfondimento sugli strumenti economici che favoriscono la tutela legale delle donne vittime di violenza: “In particolare il rapporto tra la Convenzione di Instambul e il titolo di avvocato specializzato che oggi si può conseguire in Italia, l’estensione totale del gratuito patrocinio per le spese legali alle vittime di violenza ed il protocollo con la Regione Lazio per la copertura delle spese legali anche fuori dai limiti reddituali previsti dalla legge. Il funzionamento del Fondo di Garanzia per le vittime di reati violenti e l’ultima novità rappresentato dal reddito di libertà”.