Nel primo pomeriggio di oggi, finalmente, la proposta di delibera di iniziativa popolare per impegnare il Comune di Anagni ad opporsi all’impianto di Biodigestione da realizzare in loc. Selciatella verrà discussa in Consiglio Comunale.
L’amministrazione, per mezzo dei consiglieri che hanno partecipato alle assemblee promosse dal Movimento No Biodigestore Anagni, ha più volte ribadito che la delibera presentata dai cittadini verrà emendata per renderla più “stringente”.
Nulla di più falso.
Se è vero che l’emendamento, come dichiarato dal Sindaco, trasformerà la delibera contro il Biodigestore progettato da Energia Anagni in una delibera per opporsi genericamente a tutti gli impianti “nocivi”, questa risulterà completamente inefficace.
È INVEROSIMILE CHE LA REGIONE AUTORIZZI UN IMPIANTO NOCIVO. Dunque, su quali basi poggerà l’indirizzo di contrarietà allo specifico progetto di cui sopra?
Le ragioni dell’opposizione al progetto firmate dai cittadini nella proposta di deliberazione sono fondate su norme di legge e su valutazioni di impatto negativo ambientale di vario genere e di tutela dell’ambiente e della salute collettiva, mentre non è possibile rimettere al destinatario dell’atto di indirizzo politico, ossia Sindaco e Giunta, alcuna valutazione tecnica circa la natura concretamente “nociva e inquinante” dell’impianto.
Fare questo significherà null’altro che attendere che l’impianto ottenga tutte le autorizzazioni e con ciò vanificare lo scopo della delibera.
Inoltre, auspichiamo che sia autorizzato l’intervento nella seduta richiesto dal referente dei firmatari, riconoscendo ai proponenti il diritto di illustrare il testo e di interloquire sugli emendamenti.
Emendare una delibera impedendo ai proponenti di partecipare alla discussione è quanto di più antidemocratico possa esistere e
la maggioranza dovrà senz’altro rispondere ai cittadini delle gravissime responsabilità politiche che ne deriveranno.
Infine, ci auguriamo che una qualsiasi modifica di tale portata, venga preliminarmente dichiarata inammissibile da chi di dovere, non arrivando nemmeno al voto, e ciò anche su impulso dei consiglieri di opposizione.
Infatti, essendo la proposta popolare rubricata per un solo e determinato impianto, l’ipotesi di estenderla a tutti gli impianti non costituisce un emendamento, che ontologicamente è una modifica meramente parziale, bensì una modifica generale e radicale dell’intera deliberazione di iniziativa popolare.
Non c’è possibilità di proporre alcuna modifica “stringente” nel senso indicato dal Sindaco, perché la proposta come formulata gli impone di opporsi in maniera incondizionata.
Se poi il Sindaco e la sua amministrazione ritengono di dover adottare un atto di indirizzo più generale, propongano un’altra delibera in un’altra seduta. Possono farlo quando vogliono e potevano farlo anche prima a dirla tutta.
Oggi devono esprimere il loro voto sul testo integrale della deliberazione di iniziativa popolare, perché va rispettata la volontà dei cittadini.
nota stampa a cura del movimento “No biodigestore Anagni”