Le violenze ai danni delle donne sono realtà purtroppo assai ricorrente e spesso balzano ai disonori delle cronache per poi essere dimenticate. Quanto accaduto ai danni di una giovane studentessa di 22 anni, nella tratta Milano-Varese, è gravissimo: due delinquenti hanno approfittato della sua impossibilità di difendersi e del contesto isolato per aggredirla. Un’altra ragazza, sempre sulla stessa tratta e nella stessa circostanza, è stata palpeggiata ma è riuscita a scappare evitando il peggio. A tal proposito, affinché fatti simili possano essere prevenuti, Benedetta Berloco, responsabile delle Pari Opportunità nella Lega Giovani Roma, propone di istituire dei “vagoni rosa” dedicati solo alle donne, nei quali esse possano viaggiare in sicurezza senza il pericolo, anche solo potenziale, di essere aggredite. “Propongo che siano previsti nelle corse serali e notturne, dalle ore 20 alle 5 del mattino, e soprattutto nelle tratte regionali, dove spesso mancano controlli”, afferma Berloco, “perché noi donne dobbiamo sentirci libere di viaggiare senza anche solo il pensiero di essere aggredite”.
In Germania e in Giappone sono già realtà e nessuna donna si sente discriminata: la prevenzione è uno strumento utile per evitare fatti spiacevoli e brutali come le violenze di genere.
Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti della Camera, ha proposto di intensificare la vigilanza sui treni e sulle stazioni; misure che “non bastano a evitare il verificarsi di eventi siffatti. Occorre che le Istituzioni considerino, ripeto, dei vagoni ad hoc: nessuna ghettizzazione, ma soltanto sicurezza in più”, dichiara Berloco. Infine, la precisazione è doverosa: “Punizioni più severe per aggressori, violenti e molestatori? Ben vengano. Controlli incrementati? Certamente sì. Ma i vagoni rosa non escludono quanto detto, semmai si aggiungono. E poi, istituiti i vagoni per sole donne, ciascuna è libera di scegliere dove posizionarsi. Ciò che mi preme è soprattutto il nostro sentimento di sicurezza”.