Una seduta di consiglio comunale con la sola presenza degli esponenti di maggioranza, con i colleghi dell’opposizione assenti perché, si legge in una nota inviata a questa redazione, “venuti casualmente a conoscenza tramite una diretta Facebook che, nella nostra incredulità, la seduta era in corso“; è quanto accaduto a Serrone dove il 24 dicembre scorso – giorno della vigilia di Natale – l’assise civica si è riunita per approvare, tra le altre cose, il bilancio di previsione, atto fondamentale e indicatore delle scelte dell’azione amministrativa.
“Il nostro capogruppo Natale Nucheli insieme alla consigliera Benedetta Testa, gli unici in zona in quel momento, si sono subito recati in comune per rappresentare tale mancanza e partecipare al consiglio. La seduta – invece – si era già conclusa in poche decine di minuti approfittando dell’assenza del nostro gruppo“; è scritto ancora nella nota del gruppo consiliare Insieme Serrone. E’ stato lo stesso Nucheli, dunque, a rappresentare al primo cittadino Giancarlo Proietto che, probabilmente, per una serie di concomitanze e di disguidi, non era stata notificata ai consiglieri di minoranza la convocazione che, quindi, non erano a conoscenza della seduta.
“Abbiamo quindi chiesto che il consiglio comunale venisse riconvocato per permetterci di partecipare alla discussione del bilancio e il Prefetto di Frosinone, sentito dallo stesso sindaco, ha consigliato di annullare la seduta e di procedere a nuova convocazione, anche ad evitare eventuali legittimi ricorsi”, si legge ancora nella nota.
Il consiglio è stato quindi riconvocato per il 3 gennaio 2022: “in quella sede – spiegano dalla minoranza – ci riserviamo di rispondere puntualmente alle considerazioni piuttosto pesanti e strumentali nei nostri confronti di un assessore e dello stesso sindaco che hanno tentato di far passare la nostra assenza come mancanza di responsabilità verso la comunità amministrata e, persino, come “grave attacco alla democrazia“. Stiano tranquilli: non abbiamo mai rinunciato al confronto sul merito delle questioni, non intendiamo farlo e resteremo sempre un baluardo di tutela della comunità. E stia tranquillo l’assessore: non siamo certo noi a dover essere oggetto di lezioni di democrazia, ne’ tantomeno ad averne bisogno, in particolare da parte sua”.
“Infine – conclude la nota – crediamo che, dopo aver aspettato trenta minuti prima di iniziare il consiglio per aspettarci, come ci ha detto il Sindaco, forse sarebbe dovuto venire il dubbio che qualcosa non andava vista l’assenza di tutta la minoranza. Si poteva benissimo fare una telefonata, come si è sempre fatto, e tutto questo non sarebbe successo. Spesso basta il buon senso per evitare situazioni incresciose e, soprattutto, per evitare di pronunciare in Consiglio parole offensive pesanti delle quali si dovrà quanto meno chiedere scusa“.