Sara Terpino, in arte LU-THI-EN, è una giovane artista ciociara trapiantata da qualche anno in Belgio. La sua formazione avviene a Frosinone, prima frequentando il liceo artistico “Anton Giulio Bragaglia” e poi presso l’Accademia di Belle Arti.
Si perfezione all’estero, soprattutto in Polonia, dove scopre la sua passione per la scultura che riesce a sviluppare e a proseguire in Belgio, come assistente e social manager per l’affermato artista Athar Jaber e come bronzista per artisti nazionali e internazionali.
Partecipa a numerosi simposi d’arte e alla biennale di arte contemporanea di Anzio e finalmente quest’anno approda con una sua opera in un’importante galleria d’arte di Roma.
In questi giorni, infatti, presso la Galleria “La Pigna”, all’interno della collettiva di giovani talenti intitolata “Il Futuro è Qui”, Luthien espone la sua scultura bronzea dal titolo “Resilience”.
Abbiamo chiesto all’artista di spiegarci il significato della sua opera e quello che con essa ha voluto esprimere e comunicare; queste le sue parole: “l’opera è strettamente legata al mio fortissimo disagio interiore, un disagio giornaliero che nasce dal mio più completo disadattamento al tempo e al luogo che vivo. Il momento Covid ha certamente costretto l’intera umanità a mutare e ad adattarsi a un nuovo stile di vita, ma per me, che vivo sola in terra straniera, è davvero difficile accettare le regole restrittive quando già il luogo stesso in cui vivo è una restrizione. A un vicolo cieco della mia esistenza, arrivata a un punto in cui non avevo più certo nulla, ho sentito il bisogno di realizzare un’opera che mi rimettesse in riga e che mi ricordasse chi sono davvero, cosa sto facendo e perché. Il tempo scorre molto in fretta e si hanno davvero poche occasioni nella vita; sta a noi coglierle e fare di quelle scelte, scelte importanti. Sebbene io non sia ancora certa della decisione presa, Recilience ha il dovere di ricordami tutti i giorni cosa è da sempre importante per me: l’amore per l’arte e l’amore per la vita, anche quando mi sento persa. Sebbene viva un implacabile momento di smarrimento, quasi inconsciamente dalle mie mani è nata questa scultura in bronzo, che contrariamente al mio momento negativo, è un vero e proprio tripudio alla vita. Il titolo scelto moltiplica la forza della mia opera, in quanto con resilienza si intende la capacità di assorbire un urto senza rompersi. La vita ha provato a piegarmi, ma non mi sono spezzata. Mi sono rialzata e sono ancora qui, più forte di prima e capace di assorbire i cambiamenti della vita, seppur traumatici”.
La mostra sarà visitabile presso la Galleria La Pigna di Roma fino al 21 gennaio 2022, aperta dal lunedì al venerdì, dalle 15:00 alle 19:00.
articolo a cura di Claudia Coladarci