La legge n.211 del 20 luglio 2000 riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, come “Giorno della Memoria”. La finalità della legge è quella di creare un momento di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.
In occasione di questa giornata il Prefetto di Frosinone, dott. Ernesto Liguori, ha consegnato le Medaglie d’onore che, su richiesta dei familiari, sono state conferite, con Decreto del Presidente della Repubblica, alla memoria degli Internati Militari Italiani (IMI), cioè quei militari che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, erano stati lasciati senza ordini e in balia dei tedeschi.
Essi vennero disarmati e posti di fronte alla scelta tra la prigionia e il continuare a combattere a fianco dei tedeschi e i fascisti della Repubblica di Salò. La maggior parte di loro si rifiutò di collaborare e, con una scelta volontaria di coscienza, disse “NO” a qualsiasi forma di collaborazione, affrontando sofferenze e privazioni nei lager in cui vennero deportati e in cui rimasero per ben due anni, dal 1943 al 1945, come “internati”, cioè lavoratori “schiavi di Hitler” e senza la protezione della C.R.I. che sarebbe spettata ai prigionieri.
La loro resistenza passiva, consapevole e sofferta, ha dato un contributo importante alla caduta del nazifascismo e al ritorno alla democrazia. La Medaglia d’onore vuole essere un doveroso riconoscimento alla memoria degli Internati Militari Italiani che, con il loro “NO”, hanno mantenuto fede al loro giuramento all’Italia, sacrificando gli anni migliori della loro gioventù.
Umberto Cori, acutino classe 1921
Tra gli insigniti di questa Giornata della Memoria ricordiamo il Soldato Umberto Cori, classe 1921, nato ad Acuto. Non ancora ventenne, nel settembre del 1941, venne inviato sul fronte greco con il 13esimo Reggimento Fanteria e, dopo due anni di guerra, venne catturato dai tedeschi l’8 settembre 1943 e internato in Germania, prima in un lager a Eidelburg e poi, con la ritirata dei tedeschi, nel campo VI B ai confini con i Paesi Bassi.
Il campo venne liberato il 5 maggio 1945 e il rientro in Italia avvenne alla fine di giugno 1945. I familiari raccontano le testimonianze del loro padre: le condizioni di salute per la grave malnutrizione, le fatiche per il lavoro in fabbrica, i maltrattamenti subiti, la difficoltà di dimenticare e di ricominciare una vita normale. A ritirare la Medaglia d’onore alla memoria di Umberto Cori dalle mani del Prefetto e alla presenza del sindaco di Acuto Augusto Agostini sono stati la figlia Anna Cori e il nipote Umberto Cori. L’altro figlio dell’insignito, Augusto Cori, non ha potuto partecipare alla cerimonia di consegna a causa delle restrizioni nel numero dei partecipanti, necessarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Il commento del sindaco Augusto Agostini
“È sempre emozionante e motivo di orgoglio partecipare all’attribuzione di riconoscimenti a nostri concittadini che, servendo la Patria, hanno dovuto subire anche la deportazione, ma con grande dignità e coraggio, come nel caso di Umberto Cori…“, ha affermato il primo cittadino di Acuto Augusto Agostini.
si ringrazia la prof.ssa Alfonsina Anagni per la disponibilità e cortesia, sempre dimostrate nei confronti di questo giornale