“Sulla bonifica della Valle del Sacco la Regione Lazio si è fatta carico di competenze in realtà ministeriali (si tratta di un Sito di interesse Nazionale). Dopo le lentezze burocratiche e la scelta del commissariamento regionale per superare l’impasse, è ora importante accelerare i tempi e avviare i rilievi, in modo da chiarire anche l’intensità e il perimetro degli interventi. Senza dimenticare la necessità di verifica e bonifica delle acque superficiali del fiume Sacco.
Oggi in Aula, durante la seduta di Consiglio straordinaria dedicato alla Valle del Sacco, ho sentito parlare anche del tema rifiuti. È bene sottolineare che le autorizzazioni concesse in diversi siti del frusinate rappresentano possibili violazioni di un Piano rifiuti vigente e della gerarchia dei trattamenti stabilita dalle norme Ue e nazionali. Eppure il centrodestra da un lato sostiene che il frusinate paghi le scelte di Roma in materia rifiuti, dall’altro è quello che poi in sede di Piano rifiuti si è schierato contro l’esigenza di rendere Roma autosufficiente. Così come sono state le giunte di centrodestra che in passato – da Colleferro a S. Vittore e fino a Roccasecca – ha dato inizio e confermato gli scempi che dalla Valle del Sacco si estendono all’intera provincia”.