Dopo l’articolo di ieri, lunedì 14 febbraio 2022, a firma della prof.ssa Anna Natalia – e la relativa replica da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco di Anagni avv. Daniele Natalia – riceviamo oggi, e di seguito pubblichiamo in forma integrale e senza modifiche, la nota stampa a firma della dott.ssa Rita Ambrosino, presidente di Legambiente Anagni.
Da più parti arrivano commenti sconcertati, spesso indignati, sullo stato delle aiuole di Viale Regina Margherita. Ci si meraviglia della eradicazione delle siepi, del taglio di alcuni alberi e della realizzazione di quello che l’amministrazione ha definito, in un recente comunicato, “prato sempreverde”. Molti obiettano sulla decisione di eliminare le siepi che fornivano una tangibile separazione dalla carreggiata stradale, fungendo da filtro per i gas di scarico delle auto e necessitando, inoltre, di minime cure perché sostanzialmente autosufficienti grazie all’apparato radicale ormai sviluppato, mentre il prato sempreverde potrebbe avere un maggior costo di manutenzione e necessità di irrigazione costante.
Consideriamo questo episodio solo come una delle tessere del mosaico che raffigura l’idea di città dell’amministrazione Natalia.
Un mosaico fatto di tanti altri analoghi episodi, uno tra tutti: la violenta capitozzatura degli alberi di Viale Roma della quale ci eravamo occupati ad aprile 2019. La pratica della capitozzatura è stata, successivamente, regolamentata del decreto del Ministero dell’ambiente n.63 del 10 marzo 2020 “Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde”, che vieta la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica degli alberi in quanto pericolose per loro salute e perché producono costi eccessivi per la tutela del verde.
L’attività in corso è stata decisa dalla giunta comunale all’unanimità con la deliberazione di giunta n. 255 del 3 dicembre 2020 “RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE VERDI COMUNALI. APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO/ESECUTIVO”. L’attuale amministrazione, quindi, ha disposto di modificare profondamente l’assetto di Viale Regina Margherita e del parco della scuola De Magistris, stanziando per l’opera la somma di 200.000 €, attinti dai fondi comunali.
Un importante intervento sul verde urbano, patrimonio pubblico e parte del polmone verde della città, che ha certamente una funzione estetica, sulla quale si possono avere pareri discordanti, anche se da una città importante come Anagni ci aspetta un regolamento che riconduca ogni intervento ad una più generale armonia caratteristica ed identitaria della città stessa.
Lasciamo da parte l’estetica, allora, ciascuno ha i suoi gusti. (D’altronde se è stata ritenuta degna di essere esposta in bella mostra, sempre su Viale Regina Margherita, la decolletè rossa contro la violenza sulle donne, che è esteticamente discutibile e sostanzialmente inutile, perché non fornisce nessuna informazione, non un indirizzo a cui rivolgersi, non un numero di telefono da chiamare…non c’è da meravigliarsi!).
I lavori interessano piccoli spazi, porzioni di tessuto urbano dominate dal verde e dalla natura. Non certo un parco, perché ricordiamo che al momento l’unico parco pubblico di Anagni, degno di essere così definito, è il Giardino Ousmane, meritoriamente gestito da volontari in una pertinenza del Convitto Regina Margherita. La riqualificazione attuale riguarda aiuole, piccole aree piantumate, un viale alberato abbastanza maltrattato. Comunque sono porzioni di città che ci ricordano che esiste la natura e che andrebbe rispettata per preservarne la bellezza e per poter fruire delle sue funzioni utili e benefiche.
Sappiamo che il verde pubblico equilibra e mitiga gli effetti di degrado, di inquinamento e di impatto ambientale prodotto dalle attività e dalle costruzioni dell’uomo, regolando il microclima e arricchendo le biodiversità. Nel caso specifico, ha anche una funzione sociale, perché permette alla comunità di beneficiare di uno spazio tranquillo, al riparo delle auto. Fondamentale per la socialità e per mantenere l’equilibrio uomo-ambiente.
Il verde pubblico è così importante che La Repubblica Italiana lo regolamenta nel dettaglio: il 14 gennaio del 2013 è stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale la legge n°10 nota con il nome di “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”. Lo scopo di tale legge è far sì che lo sviluppo urbano avvenga in accordo con i principi cardine del protocollo di Kyoto, nell’ottica della sostenibilità e per far germogliare nei cittadini la consapevolezza e la coscienza del proprio patrimonio naturalistico.
Questa legge ha dato particolare importanza al ruolo degli alberi, tanto che viene stabilito che tutti i comuni con più di 15.000 abitanti abbiano un catasto degli alberi e che per ogni neonato, nato o adottato, registrato nell’anagrafe comunale venga piantato un nuovo albero dedicato. Anagni conta oltre 21000 abitanti, quindi presumiamo, e sarebbe interessante averne conferma, che esista il catasto degli alberi e che per ogni nuovo nato dal 2013 in poi sia stato piantato un albero. Inoltre, la stessa legge prescrive che gli amministratori del comune siano tenuti a produrre un bilancio del verde a fine mandato, per dimostrare l’impatto delle loro azioni sul verde pubblico durante il periodo nel quale hanno avuto l’onere, e l’onore, di amministrare la città.
La Legge italiana, dunque, pensa al piano del verde urbano come ad un progetto di estrema importanza ecologica ed economica nella gestione e nello sviluppo delle città, di una vera e propria strategia messa in atto con intelligenza per contrastare interventi dettati da improvvisazione.
L’amministrazione Natalia ha operato una scelta, nel pieno delle sue prerogative.
Perché non dovremmo ritenere che sia stata dettata da una adeguata azione di pianificazione e progettazione? Perché dovremmo temere che non ci sarà una corretta gestione del verde, con adeguata e costante manutenzione?
Perché si dovrebbe dubitare delle capacità di gestire in modo idoneo il patrimonio paesaggistico, con l’aiuto di professionisti debitamente formati e preparati a spendere le loro conoscenze e competenze per mantenere l’equilibrio ecologico ed economico del territorio comunale?
Non possiamo e non vogliamo farci influenzare da pregiudizi, o da valutazioni di parte.
Tutti gli anagnini hanno il ricordo dello stato del marciapiede di Viale Regina Margherita prima di questi lavori. E tutti gli anagnini sanno quanto sia stata preziosa la felice intuizione del compianto professor Giovanni Stella di trasformare un parcheggio nel salotto della città.
Noi abbiamo pazienza e memoria, e aspettiamo. Il tempo ci darà risposta.