Di seguito pubblichiamo integralmente e senza modifiche la nota stampa inviata a questa redazione dalla prof.ssa Anna Natalia, presidente dell’associazione Anagni Viva:
E’ davvero ininfluente il coro di proteste che si è levato in questi giorni contro i lavori in esecuzione lungo Viale Regina Margherita?
I commenti negativi che continuano ad arrivare sono molto numerosi e tutt’ altro che banali e provando a sintetizzarli emergono critiche che sottolineano “ lo spreco di fondi pubblici.. l’ assenza dell’ ordinaria manutenzione del verde preesistente sufficiente a mantenerlo come ornamento , sicurezza dalla strada, piacere di fermarsi all’ ombra ….. l’ assurdo, continuo taglio degli alberi, come nel giardinetto della Scuola De Magistris ( tutti malati ? )… i praticelli verdi che diventeranno una raccolta per le cicche, per le cartacce, per le cacchette dei cani …… e si potrebbe andare avanti.
Ma si aprirebbero soltanto polemiche di corto respiro e di poco interesse.
Ci preme invece sottolineare che se smettiamo di indignarci e di esprimere critiche motivate che riguardano, come in questo caso, gli interventi in atto in uno spazio pubblico cittadino, dovremo rassegnarci ad accettare tutto !
Questo sembra essere il senso della replica seccata all’articolo di AnagniViva, che ho firmato e diffuso, che esprime il consenso unanime del Direttivo alla critica riguardante i lavori, valutazione che si può discutere ma che i destinatari avrebbero preferito non ricevere.
Infatti, la replica affidata all’ Ufficio Stampa del Comune è, in tutta evidenza, generica e sostanzialmente scontata. Si sfiora appena il merito della questione e si evita di rispondere ad alcune precise richieste, rivolte all’ Ass. all’ Ambiente e al Consigliere delegato al Verde pubblico, né sembra di riconoscere nei toni lo stile del sindaco. Insomma si utilizza come sola argomentazione che giustifica i lavori il fatto che essi sono una scelta dell’ Amministrazione all’interno di un progetto di riqualificazione e miglioramento del Viale e del marciapiede.
Scelta legittima certamente. Ma insindacabile ? Non ci sentiamo di pensarlo, né di sospendere il nostro giudizio, aspettando “ la fine dei lavori “. Bizzarra opinione, unita all’ altra per cui “ c’ era da aspettarsi “ il nostro giudizio negativo (chissà perché ? ), dimenticando che nella lunga storia di impegno per Anagni l’ Associazione ha espresso sì critiche negative ogni volta che riteneva giusto farlo, sostenute da proposte e iniziative concrete, ma anche apprezzamenti per le scelte operate dalle amministrazioni che negli anni si sono succedute, quando erano funzionali al miglioramento della città e anche belle.
Pertanto quando le nostre posizioni vengono definite “ politicamente strumentali “, frase d’obbligo per le contese tra partiti e partitini, riferirle ad AnagniViva è soltanto risibile.
Quando oggi abbiamo appreso che l’ ex Supercinema è stato acquisito al Patrimonio Comunale grazie alla generosità dei proprietari, i fratelli Tavani, e al sostegno altrettanto generoso di Giuseppe Roiati, ci siamo sentiti veramente felici come tanti concittadini se, come anticipato e promesso il Comune intende trasformarlo in un Centro per attività di alto valore sociale e culturale.
C’è analoga soddisfazione e apprezzamento anche per la recentissima decisione dell’ Amministrazione di acquisire al Patrimonio Comunale, tramite acquisto dagli eredi, la casa e il giardino di Giovanni Colacicchi, per testimoniare l’orgoglio di essere la città natale di uno dei più importanti artisti e intellettuali del ‘900 e rendere quei luoghi punto d’ incontro di Arte, Cultura e Memoria per Anagni. La proposta presentata da AnagniViva e dall’ Isalm fu firmata da oltre 100 personalità della cultura e dell’ arte e aver raggiunto l’obiettivo rende orgogliosi tutti.
Tali decisioni resteranno, inequivocabilmente, un merito dell’ Amministrazione e del Sindaco.
Quando invece accade di programmare lavori riguardanti il tessuto e l’arredo urbano che hanno ricadute sulla vita dei cittadini, senza curarsi di illustrare il progetto, con cartelli esplicativi, planimetrie e altro, per informarli adeguatamente, è inevitabile che si rivendichi il diritto/dovere di criticare. D’ altronde nella nota dell’ Amministrazione si ammette, e non ci vuole molto, che Anagni è rimasta “ indietro” e il rischio maggiore è che si continui a indietreggiare !
Allora la sospensione dei lavori sarebbe una scelta saggia per riconsiderarli in un confronto civile e politicamente costruttivo per poter fare meglio, provvedendo da subito a ripiantumare gli alberi tagliati e le siepi sradicate Non sarebbe un gesto di debolezza ma di maggiore credibilità dell’ intera Amministrazione.