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    L’Accademia Bonifaciana “analizzata” in una tesi di laurea magistrale in Scienze Religiose a Palermo

    25 Febbraio 20226 Mins Read
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    Simona Mascali
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    Una tesi di laurea Magistrale in Scienze religiose dal titolo “Lo spirito di Assisi: il dialogo interreligioso come metodo di pace nel magistero di Giovanni Paolo II” discussa presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia «San Giovanni Evangelista» – Istituto Superiore di Scienze Religiose di Palermo, ottenendo il massimo del voto previsto nelle pontificie università 100/100 (summa cum laude), nel cui terzo capitolo, un intero, lungo e dettagliato paragrafo è dedicato all’Accademia Bonifaciana di Anagni. L’autrice è la studentessa Simona Mascali di Zafferana Etnea (Catania), mentre il relatore è stato il chiarissimo professor Massimo Naro. 

    “Nell’epoca attuale ci imbattiamo in enormi sfide che mettono in pericolo la dignità della vita umana e dell’intero pianeta. Alcune delle problematiche evidenti a tutti riguardano le differenti disuguaglianze, l’impoverimento e lo sfruttamento delle risorse e il ricorso alla guerra e alla violenza. È evidente tuttavia che ci troviamo in un’epoca dalle grandi opportunità. Lo scambio e l’incontro tra persone ad ogni distanza del mondo è un fenomeno che valorizza la diversità culturale e si propone come contributo per la promozione di una cultura di pace. Il perseguimento di finalità di interesse collettivo e il perseverare in valori sociali e nell’impegno etico dà origine a solide relazioni sociali che si intensificano nella costituzione di organismi associativi. Tra i diversi contributi offerti da tali enti  – scrive la neo dottoressa  Mascali – si pensa sia peculiare osservare l’operato dell’associazione culturale onlus denominata “Accademia Bonifaciana”, sita ad Anagni. In un suggestivo angolo della regione Lazio, da una dolce collina tufacea si scorge la cittadina d’arte di Anagni, una delle cinque città della Ciociaria, tra i monti Ernici e la Valle del Sacco. Nel borgo medievale anagnino si possono ammirare palazzi austeri e leganti, un esempio l’edificio duecentesco di Bonifacio VIII e la casa Barnekow, chiese di stile romanico, tra cui si distingue la Cattedrale di Santa Maria Annunziata con uno splendido ciclo di affreschi del Duecento italiano. È conosciuta come “la città dei papi” poiché ha dato i natali a quattro pontefici, come Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII, ed è stata loro luogo di residenza e sede papale”.

    “Nel 2003 in questo incantevole territorio ha luogo l’istituzione dell’Accademia Bonifaciana, la quale ha sede presso il Palazzo Papale di Bonifacio VIII, per gentile concessione della Congregazione delle Suore Cistercensi della Carità. In siffatto edificio è collocata la Casa Generalizia ed è realizzato il Premio Nazionale e Internazionale “Bonifacio VIII”. Tale onorificenza – continua – è intitolata a Benedetto Caetani, conosciuto dalla storia come papa Bonifacio VIII, originario di Anagni, ideatore del primo Anno Santo della storia della Chiesa e protagonista del “Lo schiaffo di Anagni”, avvenuto il 7 settembre 1303. Gli eventi del lontano 1303, dallo “schiaffo di Anagni” alla morte del pontefice anagnino verificatisi l’11 ottobre di quell’anno, sono divenuti l’occasione a distanza di sette secoli, per realizzare un progetto unico nel suo genere. Il Premio Bonifacio VIII è appunto un riconoscimento che persegue la finalità di promuovere i valori della pace e della convivenza tra i popoli, secondo l’esempio della perdonanza bonifaciana e in considerazione del fatto che papa Bonifacio VIII ha donato all’umanità, con il primo Giubileo del 1300, un’occasione straordinaria di riflessione spirituale e di riconciliazione”. 

    Ed ancora: “La mission dell’associazione intende esaltare l’influenza storica della cittadina e custodirne i suoi valori umani, quali l’amore per la pace tra i popoli, le tradizioni religiose e popolari, la tolleranza e il perdono. Le iniziative culturali e l’impegno nel sociale, collaborando con altre organizzazioni nazionali ed estere, dimostrano il suo apporto per la causa dei diritti umani e per la pace nel mondo. La lodevole e straordinaria direzione percorsa dal premio è meritevole della più alta considerazione. È su questi fondamenti che l’Accademia, fondata e presieduta da Sante De Angelis, postulatore delle Cause dei Santi in Vaticano e giornalista nativo e residente ad Anagni, ha ritenuto importante riconoscere e premiare l’impegno di quelle figure religiose e civili che hanno tracciato la storia dei nostri tempi. La prima personalità di alto rilievo scelta per ricevere il primo premio Bonifacio VIII è stato Giovanni Paolo II”. “Egli – sottolinea la Mascali – ha ricevuto la ormai nota scultura del maestro Egidio Ambrosetti, raffigurane il profilo del papa anagnino, in Vaticano il 1° ottobre 2003.

    Il papa esprime la sua gratitudine per il conferimento del premio ad opera del fondatore De Angelis e rivolge parole beneauguranti nei confronti di tale ente: «Auspico che l’Accademia Bonifaciana contribuisca con ogni utile iniziativa alla costruzione di un mondo più giusto e fraterno, nella promozione degli autentici valori umani e cristiani e che il “Bonifacio” diventi il segno nel mondo di una vera cultura della Pace ed un momento insostituibile e di grande prestigio per promuovere la splendida terra di Ciociaria […] affido tutti alla celeste protezione della Vergine Maria ed imparto a lei, signor Presidente ed ai membri del Sodalizio una speciale Benedizione Apostolica». Il premio costituisce un segno vivo nell’edificazione di un mondo più fraterno e giusto e per l’avvento di una civiltà di pace. Un ulteriore fondamento ineludibile dell’insigne premio è riscontrato nella promozione e nella tutela dei diritti umani e del dialogo interreligioso con le altre confessioni di fede. Tale premio diviene l’epicentro per alcuni giorni del messaggio di pace tra i popoli e stabilisce le coordinate per instaurare relazioni fraterne con alcune località, impegnate nella promozione culturale del dialogo e della pace. Un riconoscimento di rilievo a tal riguardo è stato conferito, nel 2020, alla città francescana di Assisi.

    La “città della pace” dimostra allora di essere il terreno di dialogo internazionale come si evince dalla conferenza internazionale delle città italiane gemellate con Betlemme, svoltosi nel 2018. Hanno partecipato all’incontro le delegazioni del comune di Assisi e di Betlemme, l’Ambasciatore palestinese in Italia e il Rettore dell’Accademia Bonifaciana di Anagni. I partecipanti sono stati guidati in un cammino tra le memorie letterarie, artistiche e architettoniche su san Francesco. La loro presenza designa la volontà comune di sottolineare il prezioso bene della pace come una conquista che richiede la condivisione e il lavoro comunitario di più parti. Questo appuntamento rinnova pertanto gli intenti comuni di collaborare per la salvaguarda della pace e dei diritti umani in Palestina, colpita da scontri culturali e religiosi”. 

    “L’Accademia Bonifaciana – conclude Simona Mascali – attribuisce infine notevole importanza oltre al settore spirituale a quello istituzionale, morale e sociale della vita e della cultura”.

    Una soddisfazione non indifferente per il Rettore Presidente Sante De Angelis, che nell’anno del ventennale del Premio Bonifacio, ha visto la “sua” creatura essere inserita anche in un contesto di tesi di laurea magistrale. “Ringrazio sentitamente la dottoressa Simona Mascali ed il relatore professor Massimo Naro della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, soprattutto per la bella dedica che la laurenda o meglio ora laureata in Scienze Religiose ha voluto destinare a me e alla Istituzione che rappresento: all’Accademia Bonifaciana e al suo Rettore Sante De Angelis, custodi dell’alito di pace nel mondo”.

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