Di seguito pubblichiamo integralmente e senza modifiche la nota stampa inviata a questa redazione dal dott. Antonio Necci, referente dell’associazione “Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e provincia”:
L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia con dati numerici incontrovertibili porta conoscenza di tutti la vera consistenza, della tanto, ad arte, propagandata produzione di energia da parte dei biodigestori in questo momento di crisi energetica generale. Esempio di riferimento il biodigestore di 84.000 tonnellate/anno di rifiuti da trattare che si vorrebbe impiantare ad Anagni. Se producesse quanto riportato sulla carta nel progetto presentato per l’autorizzazione, vale a dire 2.280.447 m3/anno di biometano, coprirebbe lo 0,0032% del fabbisogno nazionale di gas naturale che nel 2020 è stato di 70miliardi e 300mila milioni di m3 secondo i dati ufficiali forniti dal Mi DGSAIE. Sarebbero necessari 30.827 biodigestori per soddisfare il fabbisogno nazionale di gas, quattro biodigestori, come quello di Anagni, per ogni Comune d’Italia. Se consideriamo che le 7,2 milioni tonnellate di rifiuti umidi prodotti in Italia nel 2020, sarebbero sufficienti per rifornire 85 biodigestori come quello di Anagni, dovremmo centuplicare la produzione di rifiuti organici e neppure riusciremmo a coprire il fabbisogno. Un pazzia. Inoltre, se il trasporto di conferimento dei rifiuti in entrata, può con benevolenza essere considerato invariante, di certo il consumo di carburante necessario per portare a discarica 7.000 tonnellate/anno di plastiche, 6.800 t/a di sovvalli e 34.200 t/ di ammendante, rappresentano un aggravio energetico negativo esorbitante, non colmabile. Questa la dura realtà dei numeri, a sconfessare implacabilmente, quanti con artifizi mediatici propagandistici, vogliono far apparire un vantaggio energetico per tutti quello che in realtà è un danno colossale per i cittadini mentre rappresenta un arricchimento spropositato per i proponenti.