Dalla dott.ssa Teresa Petricca e Giovanbattista Martino, referenti dell’associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente riceviamo la nota che segue e che pubblichiamo in forma integrale e senza modifiche:
I Medici Teresa Petricca e Giovanni Martino dell’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente informano che la città di Frosinone riconosce due sistemi di rilevamento della qualità dell’aria: ARPA ed ANCLER. Le metodologie di rilevamento utilizzate sono diverse: gravimetrica ovvero pesatura delle polveri nelle 24 ore per ARPA; scattering per ANCLER, ovvero conteggio ottico delle polveri momento per momento. ARPA studia il valore complessivo delle 24 ore, ovvero un valore unico che racchiude ed assembla tutti i valori di un giorno, mentre ANCLER studia la variabilità della concentrazione delle polveri ad intervalli di tempo di cinque minuti,consentendo in tal modo l’intercettazione dei PICCHI di INNALZAMENTO dei valori delle PM 10 e PM 2,5. Quegli stessi picchi che caratterizzarono l’aria in occasione dell’incendio MECORIS, che si resero responsabili dell’aumento dell’incidenza dei ricoveri presso il PS di Frosinone e sottesero la differenza di comportamento tra Sindaco e Prefetto, rilanciata strumentalmente in questi giorni preelettorali. Gli alti picchi di polveri sottili delle prime ore del mattino dettarono un irreprensibile comportamento precauzionale da parte del Sindaco. I picchi crollarono drasticamente, grazie ai venti, nelle ore seguenti e pertanto la media totale delle emissioni a 24 ore risultò nella norma sia con la misurazione ANCLER che con quella ARPA . Il Prefetto Portelli, a differenza del Sindaco,affidandosi solo al dato relativo la media delle 24 ore fornito da ARPA il giorno successivo l’inizio dell’incendio, si appropriò di un valore normale ma scollegato completamente dalla pericolosità dei picchi rilevati il giorno precedente e che si tradussero in sintomi ed aumento degli accessi nel PS dell’Ospedale di Frosinone ,di cui la città preserva memoria. In questi giorni Legambiente di Frosinone attribuisce ad ARPA Lazio una presa di posizione contraria alla metodologia di rilevamento attuata da ANCLER,che risulta essenziale proprio nella gestione della pericolosità dei picchi. Suona stonato questo interesse negativo di ARPA Lazio verso le centraline ANCLER, affidato ad uno strombazzamento scomposto di Legambiente , dopo ben cinque anni che le centraline in questione sono diffuse in tutto il territorio provinciale. Se fosse vero il dire di Legambiente, l’ARPA sta sconfessando se stessa . Riportiamoci a tal proposito a quanto ufficialmente affermato dall’Ing. Cintoli Direttore Tecnico di ARPA Lazio, nel corso del Consiglio Comunale di Frosinone del 29 luglio 2019, in seguito ed merito proprio la vicenda Mecoris . Al Presidente dell’Ordine dei Medici di Frosinone che chiese se le medie globali giornaliere, cui si rifà ARPA,riferite ai giorni dell’incendio e che risultavano essere normali, esprimessero un parametro tranquillizzante rispetto il possibile danno alla salute, affermò : “noi possiamo misurare e confrontare queste misure con una norma che NON è una norma legata al controllo di impianti o al controllo di un incendio, è una norma deputata a valutare la qualità dell’aria nella sua generalità e che quindi risente anche di questo” , di fatto non adeguata ad un monitoraggio idoneo e rassicurante per la salute. Rispetto la metodica ANCLER ebbe invece a dire : “utilissime le rilevazioni che vengono fatte con degli strumenti differenti rispetto ai nostri…”. Sempre nella stessa sede, l’ing. Guglielmi, a ulteriore delucidazione e conferma descrisse le centraline a metodo scattering quali le ANCLER: “…opportunità non ufficiale ma sempre più diffuse in Europa”. Non si evince in tali parole dei dirigenti ARPA quella : “stroncatura senza appello delle metodologie analitiche che fanno uso di sensori ottici come quelli dei dispositivi Ancler” che Legambiente racconta in questi giorni. Affidabilità totale delle centraline ANCLER. Inaffidabile chi, rispetto uno strumento prezioso per la sua utilità ed unicità sul territorio, per interessi non difficilmente intuibili, svende la salute pubblica e la possibilità di prevenzione della stessa. Le centraline ARPA sono NORMATE, ovvero sono conformi ad una regola comunitaria, che prevede e NE LIMITA la determinazione solo alla media giornaliera. ANCLER non è normata, ma è LEGALE, utilizza una metodica diffusa in tutto il mondo, capace di leggere i picchi in tempo reale per consentire comportamenti adeguati e tempestivi a salvaguardia dell’incolumità personale. Valanghe di studi scientifici ripetuti e ormai consolidati hanno messo in evidenza gli effetti dei picchi di innalzamento sul breve termine oltre che sul lungo termine. C’è una relazione molto stretta tra i picchi di PM 10 e 2,5 e gli ictus, gli infarti, le aritmie, le crisi d’asma ecc. Esistono raccomandazioni per tutta la popolazione e soprattutto per categorie speciali da osservare durante i picchi : neonati e bambini,donne in gravidanza, anziani, malati cardiovascolari, respiratori e diabetici, lavoratori all’aperto. In un’evenienza acuta è necessaria la CONOSCENZA IMMEDIATA dello stato di criticità per attuare la difesa della salute. Conoscere domani,quanto accade oggi,ha tutt’altro significato in termini medici. Intervenga un medico di Legambiente o di ARPA a smentire. Il cittadino ha il diritto di conoscere la condizione di pericolo nell’immediato e di adeguare le proprie difese in quel momento. Un attentato di bassissimo livello, quello di Legambiente,vigliaccamente e vergognosamente inserito ad orologeria nel periodo preelettorale, contro la popolazione tutta che dovrebbe essere privata di uno strumento di difesa per la salute.
Non siamo abituati,nella normalità dei casi e come regola di carattere generale,a presentare querele per tutelare la nostra immagine professionale e l’ onorabilità. Questa volta ci concederemo il lusso di una eccezione, destinando i proventi alla tutela dell’ambiente ed alla promozione di tutte quelle associazioni di volontariato, che non si sentono garantite da una tessera di partito nascosta, poco orgogliosamente, in una delle proprie multitasking.
dott.ssa Teresa Petricca e dott. Giovanbattista Martino