I frusinati hanno infatti riempito le vie e le piazze del centro storico, in occasione della prima festività patronale dopo due anni di sospensione a causa dell’emergenza sanitaria. Sono stati oltre 5.000 i giovani, le famiglie, gli anziani, che hanno preso parte agli eventi laici e religiosi tenutisi in piazza Vittorio Veneto, a cominciare dal concerto di musica pop in degli Ica Brothers, con gli studenti e i docenti del Conservatorio “Refice” e del liceo musicale “Bragaglia”, passando per gli spettacoli di Edoardo Vianello ed Emanuela Aureli.
Molto partecipata anche la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Mons. Ambrogio Spreafico. “Vedere le vie del centro storico invase pacificamente dai cittadini, per festeggiare i nostri Patroni – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – costituisce una grande ricompensa, morale e storica, per l’intero territorio, tenuto conto del fatto che dove, nel 2012, era presente solo un parcheggio disordinato di auto, oggi esiste una piazza, quella di Vittorio Veneto; un palazzo, il Munari, di pregio monumentale, adibito a nuova sede municipale, e per la serata dei Patroni, anche la Torre della Pace che, pian piano, come proiezione del reliquiario, diventerà un simbolo di forte valenza identitaria”.
Particolarmente apprezzate le visite guidate a Palazzo Munari, nuova sede comunale (via Plebiscito), con oltre 500 ingressi: il caveau, con la sezione romana del museo archeologico, resterà aperto per tutta la settimana (mercoledì 22 giugno dalle 16 alle 20; giovedì, venerdì e sabato dalle 20 alle 24). Grande interesse, infine, ha suscitato la Torre della Pace. L’opera, progettata dall’Accademia di Belle arti di Frosinone con la supervisione della Diocesi, si ispira al reliquiario dei patroni di Frosinone, fondendo l’esperienza dei due pontificati. La versione in forma ridotta è, infatti, il reliquiario esposto durante le ultime processioni tenutesi al centro storico. La Torre della Pace intende così rappresentare il simbolo di identità storica e culturale della cittadinanza, rafforzando il sentimento di coesione dell’intera comunità, seguendo un percorso storico-religioso e, anche, di forte valenza laica e culturale.