Ho imparato che alle polemiche non si risponde perché si rischia solo di essere trascinato in un vortice di parole vuote che non legge nessuno e che soprattutto non interessano a nessuno.
Ci sono però dei casi in cui è necessario argomentare così gli interessati, probabilmente pochi, possano capire la differenza tra noi e loro.
I fatti: la regione, tramite Lazio Crea, lancia un bando per le manifestazioni estive.
La nostra amministrazione decide di partecipare con il progetto più importante e ambizioso: il festival del teatro medievale e rinascimentale.
La rassegna teatrale, tra le più importanti d’Europa, ha tutte le caratteristiche che il bando richiede. Tranne una: non è proposto da una amministrazione di sinistra.
Il progetto viene ritenuto ammesso ma non finanziabile per esaurimento delle risorse. Da qui vengo attaccato perché non ci hanno finanziato. Diciamo subito che il festival si farà e inizierà il 20 o 21 agosto, del resto siamo stati tra i pochissimi in Italia a organizzare la rassegna in tempo di pandemia con grande attenzione alla sicurezza e indiscutibile successo.
La verità è che la sinistra regionale non vuole bene ad Anagni. Ma questo lo avevamo già capito: ospedale e biodigestore insegnano! E la sinistra locale va a rimorchio senza sapere, credendo in un improbabile ritorno elettorale.
Basti pensare che nel 2018 la regione ha finanziato il festival con 20.000€ e il Partito Democratico locale non ha perso tempo nel dire che era merito loro; oggi non ci finanziano e la colpa è la nostra. Mi ricorda la scena dell’avvocato del grandissimo Gigi Proietti. Delle due l’una o sbaglio?
La verità è che questo bando era politico, come stessa ammissione delle segreterie politiche di diversi consiglieri regionali che in queste ore si stanno preoccupando di questo clamoroso autogol. Il bando finanziava, tra l’altro, rassegne teatrali in grado di dimostrare rilevanza dell’interesse collettivo e ricaduta territoriale dell’iniziativa, significatività storica, istituzionale e sociale, concorso di altri soggetti pubblici ovvero riconoscimento del patrocinio da parte di altri soggetti pubblici, capacità di cofinanziamento dell’Ente, oltre che capacità tecnico-organizzativa, anche in relazione alle attività precedentemente svolte, contenuto innovativo e rilevanza mediatica, tutti aspetti perfettamente evidenziati nella proposta progettuale, per cui non si comprende come mai il progetto non sia rientrato tra i primi progetti finanziati, visto che avrebbe dovuto raggiungere il massimo punteggio.
Io capisco che tra poco inizia la campagna elettorale sia in regione che al comune ed è “meglio” finanziare realtà amiche ma ridicolizzarsi in questo modo non so quanto convenga.
Tanto più che la settimana scorsa Mauro Buschini in sala Gialla aveva rassicurato tutti sul bando in questione e su altri bandi dichiarando che era anche nel suo interesse valorizzare Anagni. Però un conto sono le frasi di circostanza a cui un politico ricorre qualche volta, un conto è disattendere impegni istituzionali. Anche qui , questione di stile!
Comunque la 29esima edizione del festival sarà bellissima come le ultime quattro e quello che rimarrà è che la sinistra ha perso un’altra occasione per dimostrare che tiene a questo territorio.
articolo a cura del dott. Carlo Marino, assessore alla Cultura del Comune di Anagni