Di seguito, pubblichiamo integralmente e senza modifiche la nota stampa inviata a questa redazione Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Frosinone che ringraziamo per averla condivisa con la nostra redazione e con i nostri lettori:
Zingaretti, il presidente della Regione Lazio, ha proclamato, lo scorso 22 giugno e fino al 30 novembre 2022, lo stato di calamità naturale per la grave crisi idrica che attanaglia la regione ed anche la nostra provincia. Ha detto testualmente: “Dobbiamo prepararci ad una situazione che sarà molto critica, che dovrà basarsi sul risparmio idrico di tutte le attività a cominciare dai consumi familiari”. Non ci è dato sapere in che stato sono le condutture in altre provincie mentre, grazie al conforto della Magistratura di Frosinone, sappiamo che la gestione del sistema idrico di Acea nella nostra provincia fa acqua da tutte le parti, se è vero come è vero, e la stampa locale ha dato molta enfasi alla notizia, che in Ciociaria la dispersione idrica ha oramai raggiunto l’80%, vale a dire che su 1000 litri immessi nella rete 800 vanno persi!
Intanto il governo Draghi, a conferma dell’orientamento aristocratico dei decisori politici nazionali e regionali, annuncia di voler nominare un nuovo commissario straordinario per gestire l’emergenza, in carica fino al 31 dicembre 2024, che si avvarrà di uno staff di 30 persone e che dovrà tentare di risolvere la crisi idrica. Forse questo ennesimo commissario proverà a risanare le reti colabrodo visto che potrà avvalersi dei fondi del PNRR, con ordinanze che andranno in deroga ad ogni disposizione di legge, sia Nazionali che Europee.
Potremmo anche starci, se solo fossimo ciechi e sordi come molti dei partiti politici che appoggiano sia Zingaretti che Draghi e la loro politica servo-padronale a servizio delle lobby. Però noi non lo siamo e, usando parole chiare e forti, diciamo: ne abbiamo le scatole piene di Draghi, Zingaretti ed alleati vari, e non solo per le condizioni in cui versa il nostro territorio ciociaro.
Ancora una volta Draghi conferma il dato che l’Italia, anche governata dal “migliore”, è un paese che va avanti per stati di emergenza e commissari straordinari; che non ha progettazione a lungo termine per risolvere le problematiche ambientali delle quali questa crisi idrica è figlia, con l’unico risultato di creare sperpero di denaro pubblico. Con Zingaretti ci riprova ad usare la vecchia furbata di scaricare le responsabilità della crisi sulle famiglie anche se non arriva a dire con sorriso ebete: «Vuoi bere o lavarti i denti?».
Non crediamo che Zingaretti non abbia memoria delle battaglie e lotte, anche giudiziarie, che da anni comitati e cittadini portano avanti rispetto alla privatizzazione del S.I.I.; non crediamo che non sappia che molti comuni ciociari da anni hanno l’acqua razionata tutto l’anno perché le condotte sono “bucate”; Non crediamo non sappia che questa crisi idrica Nazionale da noi è aggravata da anni di malagestione Acea con l’aggravio della complicità di larga parte della politica.
Zingaretti e i suoi sodali provinciali forse vedono Acea come una fonte di sponsorizzazioni elettorali, visto che non hanno mai obbligato il gestore a sostituire le condotte colabrodo come da contratto; non hanno mai ascoltato I comitati ed I cittadini istituendo una cabina di regia regionale dando potere ai rappresentanti dei comitati, ai cittadini attivi, di controllare e proporre soluzioni; né, tanto meno, hanno mai mostrato interesse alla qualità stessa delle acque erogate dal gestore Acea. Eppure il nostro territorio è il più sanzionato dalla Comunità Europea per la mancata depurazione!
Zingaretti & soci ci stanno a prova’! La crisi idrica dovrà forse servirgli a nascondere le tante e vere responsabilità che lui e chi governa la provincia hanno rispetto alle vessazioni che da anni Acea Ato 5 propina al popolo ciociaro. E a farne le spese saranno solo e sempre I cittadini.