Rendere più incisiva ed efficace l’attività degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) per la gestione e il controllo della Peste Suina Africana nell’ambito dei piani di caccia, di selezione e delle operazioni di controllo del cinghiale. Questo il principale obiettivo della delibera approvata oggi pomeriggio dalla Giunta regionale del Lazio su proposta dell’Assessorato all’Agricoltura, un atto concordato con il Commissario Straordinario per la Peste Suina africana, Angelo Ferrari, e conseguente alla circolazione della pesta suina in alcune aree della nostra regione, e in modo particolare di Roma Capitale.
Nello specifico l’atto prevede che gli ATC vengano dotati di specifiche risorse finanziare per svolgere attività di smaltimento delle carcasse dei cinghiali abbattuti durante le attività di caccia, di selezione e di controllo di questi animali. Viene stabilito infatti un rimborso spese forfettario ai soggetti che, ai sensi dell’Ordinanza 4/2022 del Commissario straordinario per la Peste Suina Africana, effettuano la ricerca attiva delle carcasse in coordinamento con le Forze dell’ordine o le Aziende Sanitarie Locali territorialmente competenti.
La delibera prevede infine di riconoscere un rimborso spese forfettario ai ‘selecontrollori’ (cacciatori che, dopo aver partecipato a specifici corsi, aver superato l’esame e essere iscritto all’albo provinciale, possono collaborare con i guardacaccia – o comunque con gli agenti di vigilanza venatoria – per il controllo e la gestione degli ungulati presenti sul territorio) che partecipano attivamente alle operazioni dovute all’emergenza PSA. I selecontrollori saranno pagati direttamente dagli ATC per le eventuali operazioni effettuate. Agli ATC infine il compito di individuare ditte autorizzate alla ricezione e allo smaltimento delle carcasse di cinghiali abbattuti durante gli interventi. Le spese sostenute dagli ATC dovranno essere trasmesse e rendicontate trimestralmente alla Direzione regionale Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Caccia e Pesca, Foreste. Le risorse stanziate finora sono di 250mila euro.
PESTE SUINA, COLDIRETTI LAZIO: BENE APPROVAZIONE DELIBERA GIUNTA REGIONALE PER INCENTIVARE EFFICACIA DEL PIANO DI CONTENIMENTO
“Un provvedimento fondamentale. Abbiamo chiesto sin da subito di procedere in maniera spedita con gli abbattimenti dei cinghiali in collaborazione con gli Atc, gli Ambiti Territoriali di Caccia, per raggiungere subito obiettivi che bisogna raggiungere con urgenza”. Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, sulla delibera approvata oggi pomeriggio dalla Giunta regionale del Lazio su proposta dell’Assessorato all’Agricoltura, un atto concordato con il Commissario Straordinario per la Peste Suina africana, Angelo Ferrari, e conseguente alla circolazione della pesta suina in alcune aree e in modo particolare di Roma Capitale.
“Sono state aperte le liste di selecontrollori – prosegue Granieri – e invochiamo l’aiuto delle associazioni venatorie per l’inserimento del maggiore numero di persone nelle liste”.
Le risorse stanziate finora sono di 250mila euro.
La delibera prevede che gli ATC vengano dotati di specifiche risorse finanziare per svolgere attività di smaltimento delle carcasse dei cinghiali abbattuti durante le attività di caccia, di selezione e di controllo di questi animali. Stabilito un rimborso spese forfettario. Previsto poi dalla delibera il riconoscimento di un rimborso spese forfettario ai ‘selecontrollori’, saranno pagati direttamente dagli ATC per le eventuali operazioni effettuate.
“Questa delibera attribuisce maggiore incisività all’attività degli Atc – aggiunge Granieri – che hanno un ruolo strategico nella lotta alla peste dei cinghiali che sta causando danni enormi al settore suinicolo del Lazio, dove sono a rischio oltre 50 mila capi. Un settore che conta un giro di affare, solo nella nostra regione di oltre un miliardo di euro”.
Agli ATC, inoltre, il compito di individuare ditte autorizzate alla ricezione e allo smaltimento delle carcasse di cinghiali abbattuti durante gli interventi. Le risorse stanziate finora sono di 250mila euro. Resta l’urgenza di prevedere degli indennizzi per le aziende. “Serve un immediato sostegno economico – conclude Granieri – per gli allevamenti suinicoli colpiti dalla peste dei cinghiali. La priorità ora deve essere la loro salvaguardia, altrimenti rischiano di chiudere”.
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