Una intimidazione in piena regola che, però, avrebbe potuto costare molto di più a chi l’ha subìta e cioè un cronista locale e la sua compagna incinta; secondo quanto racconta lo stesso giornalista, Francesco Digiorgio, nella notte a cavallo tra domenica e lunedì la sua auto sarebbe stata incendiata da ignoti, a seguito della pubblicazione di alcuni articoli riguardanti il bestiame vagante nella zona degli Altipiani di Arcinazzo.
“Questo è quello che succede quando combatti la Mafia – scrive il giornalista – ti bruciano la macchina, la bruciano sotto al balcone dove dormi, con il rischio di causare una strage. Una Mafia che colpisce gli innocenti, visto che l’auto è quella della mia compagna incinta che è quasi morta dalla paura e dal dolore“.
“Forse chi ha fatto questo – prosegue il giornalista – pensava di fare una bravata, ma non si rende conto che è alla stregua di un tentato omicidio ripreso per altro dalle mie telecamere di sicurezza. Inoltre se così pensavano di fermarmi ora sarà anche peggio perché da giornalista minacciato chiederò la scorta finché non saranno puniti i colpevoli di questo atto vile e immondo“.
Al giornalista, la solidarietà di questa redazione.
“Giornalisti “scomodi”: continuano intimidazioni e aggressioni”: la nota dell’Associazione Stampa Romana
“Nel giro di poche ore abbiamo assistito all’incendio dell’auto del collega Francesco Di Giorgio e all’aggressione di una troupe del Gr1 e della collega Valeria Riccioni. Nei giorni scorsi abbiamo assistito alle aggressioni nei confronti di chi aveva la sola “colpa” di raccontare la protesta dei tassisti a Roma. Chi riporta i fatti è sempre più “scomodo” a Roma come nel resto del Lazio. A Francesco è stata incendiata l’auto perché segnala quello che accade con gli animali bovini vaganti che rappresentano un rischio per i cittadini. Il Gr1 stava riportando i gravissimi fatti accaduti ad Anzio, dove si è arrivati ad accoltellare dei testimoni persino in commissariato, dopo un efferato delitto. I tassisti che hanno paralizzato Roma, invece, non gradivano la presenza dei cronisti. Abbiamo detto basta tante volte, torniamo a chiedere un intervento delle forze dell’ordine e della magistratura affinché chi svolge una professione di pubblica utilità sia tutelato e vengano puniti i responsabili di minacce e aggressioni. Comprendiamo che il Parlamento ha altre faccende da seguire in questo momento, ma il reato di ostacolo all’informazione proposto da Stampa Romana e Ossigeno per l’Informazione diventa di fondamentale importanza a fronte della deriva che stanno prendendo i comportamenti contro i giornalisti. nota a cura di Giovanni Del Giaccio Coordinatore Macro area ASR Libertà di informare |