La città, il territorio e tanti cittadini attendono con trepidazione l’esito della seduta della conferenza dei servizi prevista per domani – martedì 9 agosto 2022 – durante la quale si deciderà se dare o meno parere favorevole alla realizzazione di un impianto di biodigestione e compostaggio dalla potenzialità complessiva di 84mila tonnellate all’anno di rifiuti in ingresso.
L’istanza riguarda la realizzazione – appunto – di un impianto di gestione rifiuti urbani e speciali non pericolosi mediante biodigestione e compostaggio con valorizzazione energetica del biogas ed upgrading a biometano, che sarà ubicato nella zona industriale di Anagni e che è finalizzato alla valorizzazione della frazione organica contenuta nelle matrici in ingresso, mediante recupero di materia (produzione di fertilizzanti, ammendanti compostati, conformi alle normative vigenti di settore) ed energetico.
La seduta prevista per domani è – in realtà – l’aggiornamento di quella dell’11 luglio scorso che doveva essere decisoria e che, invece, è stata aggiornata perché la Commissione ha evidenziato la mancanza di due pareri obbligatori previsti nel procedimento: il parere sul rischio di incidente rilevante (CTR) e il parere di Arpa Lazio e Asl, riguardante il monitoraggio e il controllo (servizio bonifiche, acqua, energia ecc.)
“La mancanza o l’insufficienza di tali pareri – hanno spiegato le associazioni e i comitati facenti parte del coordinamento ambientale Anagni/Colleferro – non permette al Sindaco di esprimersi, presentare le sue osservazioni e chiedere le specifiche deduzioni degli Enti suddetti. Per farlo deve avere degli argomenti che sono quelli di ARPA ed ASL, che la Regione valuta e ai quali anche il Sindaco fa riferimento”.
Secondo Arpa Lazio (qui il parere, in formato .pdf 706 kb) il biodigestore anaerobico in autorizzazione ad Anagni è assimilabile agli impianti previsti dal PNRR e deve rispettare i dettami della “Guida operativa dei criteri del principio di non arrecare danno significativo all’ambiente (cd. DNSH)”, in quanto ammesso agli incentivi pubblici.
LA POSIZIONE DEL SINDACO DI ANAGNI AVV. DANIELE NATALIA
l’intervista realizzata da anagnia.com alcuni mesi fa al primo cittadino avv. Daniele Natalia sulla questione del biodigestore ad Anagni:
Quanto alla posizione del Comune di Anagni, a ribadirla è il sindaco avv. Daniele Natalia: “sosterremo le tesi dell’altra volta, confidiamo – chiaramente – nella bontà della preclusione che darà il parere sanitario negativo e quindi domani insisteremo sulla nostra versione. Abbiamo avanzato, inoltre, una richiesta alla Regione Lazio per un’altra forma cautelativa finalizzata proprio alla salvaguardia dell’ambiente del territorio”.
IL DOTT. ALESSANDRO COMPAGNO, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DIRITTO ALLA SALUTE: “SOLITO PRETESTO DELLA CREAZIONE DEI POSTI DI LAVORO; SI’, MA QUANTI SE NE PERDERANNO?”
l’intervista realizzata da anagnia.com alcuni mesi fa al dott. Alessandro Compagno sulla questione del biodigestore ad Anagni:
“Se si dovesse decidere per il “sì” – spiega Alessandro Compagno, presidente dell’associazione “Diritto alla Salute” e storico attivista – a pagarne le conseguenze sarà la popolazione. La solita scusa che si creano posti di lavoro e occupazione ormai non regge più; infatti, bisognebbe anche valutare quanti saranno i posti di lavoro persi da chi ha investito su economie di tipo diverso“.
LUCA SANTOVINCENZO, PRESIDENTE DEL QUARTIERE CERERE: “pronti a farci valere con una nuova azione giudiziaria nel malaugurato caso di rilascio dell’AIA”
l’intervista realizzata da anagnia.com alcuni mesi fa all’avv. Luca Santovincenzo sulla questione del biodigestore ad Anagni:
“Fin dall’inizio abbiamo ritenuto giusto tutelare la cittadinanza di fronte a quelle che ritenevamo ingiuste distorsioni amministrative e politiche – spiega, poi, l’avv. Luca Santovincenzo, presidente dell’Associazione Quartiere Cerere (Movimento No biodigestore Anagni) – non abbiamo mai avuto nulla contro l’impresa e contro i lavoratori, ma non potevamo di certo accettare una situazione davvero surreale scoperta con il Consiglio Comunale del 24.06.2021. Il nostro ente infatti non aveva valutato nulla circa i sacrifici imposti dall’impianto al nostro territorio e questi aspetti sono poi impietosamente emersi in sede di AIA. E’ stato dato corso ad una serie di iniziative epocali, che hanno portato prima il sindaco e poi un intero Consiglio Comunale, a rivedere la propria posizione. Abbiamo anche ottenuto un parere sanitario, che abbiamo difeso a spada tratta nelle ultime osservazioni, ove abbiamo infine richiesto una integrazione di parere alla Provincia su un aspetto importante. Vogliamo ringraziare i cittadini che ci sostengono e rassicurare la cittadinanza sul nostro impegno. Siamo pronti a farci valere con una nuova azione giudiziaria nel malaugurato caso di rilascio dell’AIA”.