Ferragosto da dimenticare – quello di ieri – per una settantina di vacanzieri provenienti in buona parte dalla Capitale e per la restante parte dai Comuni viciniori i quali per cause non ancora del tutto chiarite hanno contratto una grave intossicazione alimentare, quasi sicuramente dovuta al batterio della salmonellosi.
A scatenare tale stato morboso in così tante persone, almeno stando a quanto emerge da una prima ricostruzione dei fatti, potrebbe essere stata l’acqua delle fontanelle a cui numerosi villeggianti hanno attinto per dissetarsi o per preparare la cena; molte delle persone intossicate, ci racconta un nostro lettore testimone oculare dei fatti, già in serata hanno cominciato ad avvertire i primi sintomi che, nelle ore notturne, si sono fatti sempre più severi tanto che la direzione del camping ha ritenuto opportuno far intervenire il personale dell’Ares 118; mobilitati anche Carabinieri e personale medico proveniente dai vicini Comuni.
“Inizialmente, a sentirci male eravamo quattro o cinque persone – racconta il nostro lettore anch’egli rimasto intossicato – ci siamo, dunque, rivolti al personale del camping che ha fatto intervenire alcune ambulanze. Poco dopo, gli altri villeggianti, accortisi dei lampeggianti dei mezzi di soccorso, si sono avvicinati in massa per richiedere cure mediche: alla fine, attorno a quei quattro o cinque mezzi c’erano una sessantina di persone, tutti con gli stessi, insopportabili sintomi“.
I pazienti, una sessantina circa, sono stati smistati in quattro ospedali; alcuni di quelli con sintomi più severi sono stati trasferiti d’urgenza a Roma. Dei ragazzi facenti parte di una comitiva proveniente da Anagni si sono sentiti male, a distanza di ore, nel pomeriggio di oggi e pertanto si sono recati in ospedale per farsi curare. A destare maggiore preoccupazione sono stati i casi di bambini rimasti intossicati, tra questi anche un bambino di Anagni di appena un anno in vacanza con la famiglia. Ognuno di loro è stato sottoposto alle cure del caso da personale medico qualificato.
Al riguardo, preferisce non esprimersi il dott. Silvio Grazioli, sindaco di Trevi nel Lazio, a telefono con anagnia.com: “siamo consapevoli di quanto accaduto – fa sapere – sono stati effettuati i necessari controlli sulle acque; ci pronunceremo quando ne sapremo di più“.
Sono in corso verifiche, in queste ore, da parte dei Carabinieri e dalle autorità sanitarie, per verificare se in quel momento l’impianto di depurazione situato più a monte fosse o meno in funzione ed attivo nell’eliminare dall’acqua sostanze estranee o inquinanti. La certezza si avrà nei prossimi giorni, quando dovrebbero arrivare i risultati delle analisi a cui sono stati sottoposti alcuni campioni d’acqua prelevata dalle fontanelle. Tanti dubbi, una sola certezza: la responsabilità di quanto accaduto non è addebitabile alla direzione del camping ma è certamente dovuto ad un fattore esterno che appunto, in queste ore, si sta cercando di individuare.