Sara Terpino, in arte Luthien, è una giovane artista di Vico nel Lazio, emigrata da qualche anno in Belgio. La sua formazione avviene in Ciociaria: prima frequentando il Liceo Artistico “A.G. Bragaglia” e poi l’Accademia di Belle Arti “P. Tiravanti” di Frosinone.
Perfeziona la visione artistica in Inghilterra, scopre l’incessante passione per la scultura in Polonia e accresce gli interessi per la terza dimensione in Belgio. Sebbene viva e lavori vicino Bruxelles come scultrice, modellista e bronzista per artisti nazionali e internazionali nella Fonderia Artistica “Van Geert”, la giovane artista tenta di rimanere attiva nel mondo dell’arte con la creazione di opere personali.
Dopo l’ultima mostra a Roma, torna in questi giorni – e fino al 28 agosto – a esporre con la pittrice Ramona Urbano presso la Galleria “Crystal – sala d’arte” di Veroli nella mostra intitolata “Psycroma – la forma, il senso”.
Quattro i lavori distintamente ultimati per la mostra ma Luthien in questa intervista ci propone l’opera intitolata “Self Portrait”, novella scultura facente parte di una serie di sculture bronzee multiforme e variegate.
Abbiamo chiesto all’artista di descrivere l’opera e di spiegarci il significato; queste le sue parole: “la nuova serie di donne bronzee parlano ancora del mio disadattamento e disagio interiore vissuto in terra straniera. Come tanti ragazzi della mia età, quando ho lasciato alle spalle la mia cara patria, famiglia e amici, l’ho fatto nella speranza di migliorare la mia condizione e situazione di vita e magari, con un pizzico di fortuna, coronare il sogno di diventare un’artista. Il giorno in cui ho chiuso la valigia, ho riposto dentro sogni e progetti futuri che in realtà non hanno ancora avuto coronamento perchè scontratisi con la dura realtà del diverso contesto sociale. Inoltre, lo scoppio della pandemia non ha giocato a mio vantaggio e in parte ha spento lo spirito da sognatrice e positivista che mi ha sempre contraddistinto”.
Ha poi continuato: “la donna rappresentata è in realtà il mio autoritratto; la asfissiante condizione provata negli anni viene espressa dall’innaturale torsione della donna e dalle ali – non ali- che aggressivamente escono dalla schiena. Queste, che in passato volevano essere ali forti e vigorose pronte ad aprirsi per farmi spiccare il volo verso un futuro migliore, sono oggi dei rami secchi, fragili e privi di vita. Sebbene però le ali siano delle ali minute ed esili – e lasciano quel senso di precarietà dell’opera e dell’artista allo stesso spettatore – continuano a sostenermi e non mi lasciano cadere! La forza di volontà e di riuscita è molto più forte di qualsiasi avversità tanto che in alto, stretto tra le mani della donna che mi rappresenta, è visibile un piccolo fiore di loto; il loto ha tanti significati, ma quello che è importante per me è che indica la speranza, la rivincita e la rinascita ed è proprio quello che il piccolo fiore tra le mie mani vuole intendere ed è quello a cui aspiro”.
La mostra nella Crystal Sala D’arte rimarrà aperta fino al 28 agosto 2022 e potrà essere visitata dal giovedì alla domenica dalle 16.30 alle 20.00; per orari di visita particolari è, comunque, possibile aprire la Galleria su richiesta.
articolo a cura di Claudia Coladarci