In qualità di cittadina nonché di genitore mi sembra doveroso scrivere queste poche righe. Sulla testata anagnia.com si è replicato e soprattutto parlato di spazi scolastici non “tolti” ma che potrebbero diventare inadeguati per una futura condivisione da parte di due plessi scolastici, due istituzioni due scuole dove i nostri ragazzi vivono buona parte della loro giornata.
Il mio nome è K.M., sono la mamma di un bambino disabile che frequenta da due anni l’Istituto Compresivo Anagni 1. Precedentemente mio figlio frequentava l’Istituto Compresivo Anagni 2 all’interno del quale ho trovato persone che hanno dato molto sia a lui che a me; parlo di insegnanti, coordinatori e Dirigente scolastico, lo spostamento di mio figlio – ci tengo a precisarlo – è avvenuto per cause di forza maggiore davanti alle quali neanche i Dirigenti possono fare fronte, pur volendolo.
D., mio figlio, è entrato a far parte dell’ l’Istituto Compresivo Anagni 1 in un periodo storico dove tutti noi, grandi e piccoli, abbiamo vissuto paure, tensioni e malessere anche se le istituzioni scolastiche ed io di questo dico grazie a tutti coloro che hanno cercato il modo e la maniera più funzionale per far vivere con serenità e grande spirito educativo nonché didattico i nostri ragazzi, adeguando il più possibile anche gli spazi come da normative vigenti.
Spesso i bambini con deficit cognitivi hanno la necessità di lavorare su una progettualità laboratoriale e così la scuola Anagni 1 plesso Osteria della Fontana, non potendo usufruire di altri spazi ha creduto opportuno utilizzare stanze di fortuna (la classe che per un’ora andava a mensa, palestra ecc,) e mi sembra superfluo sottolineare l’importanza di uno spazio sempre a disposizione senza ogni volta trasferire il materiale da una stanza all’altra.
In nome di una giusta cronaca, è doveroso per me dire che durante una riunione con il Dirigente scolastico di Anagni 1 e i suoi referenti, il team tutto, sia scolastico che extrascolastico, che segue mio figlio ho voluto sottolineare con forte sconcerto l’assenza di uno spazio adibito a laboratorio.
Mi sono presentata a voi che leggete perché voglio prendermi tutte le responsabilità di ciò che sto dicendo perché pura verità e mi permetto di poter dire di essere portavoce di altri famiglie che come me condividiamo la stessa “speciale” realtà.
Per tanti anni quegli spazi sono stati utilizzati da Anagni 2 perché vi erano state precedentemente delle necessità, ma questo non vuol dire che dia maggiori diritto a qualcuno di continuare ad utilizzare quelle stanze rispetto a qualcun altro.
Ora mi si dice dove si metteranno i computer, mi si parla di promiscuità dei bagni… ma perdonatemi… non credete che questo sia compito dei tecnici e non nostro? Ci sono delle figure preposte per stabilire questo.
L’ufficio tecnico ed il sindaco a cui io personalmente, e non solo, ho chiesto un sopralluogo affinché ci potesse essere l’eventualità di una possibile condivisione.
Dopo il sopralluogo a metà luglio è stato fatto un incontro dove vi hanno partecipato entrambi i dirigenti scolastici e chi di dovere; in quell’occasione sono state spiegate, credo nel dettaglio, le situazioni esistenti e successivamente è stato dato un materiale che attesta l’adeguamento e la possibilità di condivisione degli spazi nonché la disponibilità, a spesa totale del comune, sullo e per lo spostamento del mobilio di entrambi gli istituti.
Ora che mi sono permessa di condividere con tutti voi ciò che è stato, con estrema trasparenza, dico… che né la scuola né il Comune nella persona del sindaco su segnalazione poteva tirarsi indietro nell’esaminare la possibilità di condivisione.
Vi chiedo però perché chiamare dei giornalisti come se ci fosse dietro chissà cosa?
Ma il Consiglio d’Istituto in qualità di organo collegiale poteva invece chiedere maggiori spiegazioni è nel suo diritto ed io credo nella componente genitori insegnanti insieme, tutto questo avrebbe aiutato a comprendere che non si vuole togliere nulla e a nessuno e tantomeno a dei ragazzi.
Ovvio che non si sta parlando solo di mio figlio, perché io come tante famiglie non vogliamo non vorremmo in primis averla e poi utilizzarla questa cara 104 come se fosse un diritto acquisito…! Credetemi è un diritto che non avremmo mai voluto avere, infatti anche in questo caso abbiamo chiesto la possibilità di una condivisione e nel rispetto del lavoro di tutti . Mio figlio, lo so, non è migliore degli altri a parole! Perdonatemi se concludo così, ma facciamo finta che abbia gli stessi identici diritti, o quanto meno un punto in più rispetto ad una stanza computer! Scusatemi…
Questo il mio sfogo e le motivazioni che hanno spinto alla richiesta di spazi, e a replica di quanto letto e pubblicato su testate locali. Sono semplicemente una mamma, portavoce di mamme di ragazzi speciali! Tutti hanno diritto a vivere la scuola allo stesso modo; tutti!.
Riflettete prima di opporvi a decisioni prese con senso civico, nel rispetto di necessità che chiede la “diversità”.
Una mamma
K.M.