Di seguito, pubblichiamo integralmente e senza modifiche la nota inviata a questa redazione da Serenella Poggi, Magno D’Angeli, Danilo Tuffi e Floriana Retarvi:
Nella giornata di mercoledi 7 settembre, senza aver prima convocato alcuna riunione politica o contattato nessuno degli amministratori coinvolti, il sindaco Natalia ha proceduto alla revoca delle deleghe degli amministratori Retarvi, Poggi, Tuffi, D’Angeli motivandolo, solo nel caso dei due assessori, con non precisati “atteggiamenti e decisioni equivoche non in linea con la volontà politica ed amministrativa della maggioranza”. La revoca dei due consiglieri è addirittura priva di alcuna motivazione.
A prescindere dalle considerazioni sulla basilare educazione e sulle buona maniere che avrebbero imposto almeno di convocare o avvisare gli amministratori coinvolti, destano stupore e sgomento le motivazione prive di qualsiasi senso ed attinenza con la realtà.
Difatti l’unica occasione rintracciabile dove i consiglieri Tuffi e D’angeli abbiano espresso un voto, neanche contrario ma di astensione, è sulla pratica presentata da un privato, un noto imprenditore locale, nell’ultimo consiglio comunale. Non sarà sfuggito ad alcuno che se invece di astenersi i due consiglieri si fossero assentati dall’aula sarebbe venuto meno il numero legale facendo così decadere la pratica. Dunque la loro presenza è stata determinante all’approvazione dell’atto cosa che rende ancora più incomprensibile la vicenda.
Va sottolineato inoltre che la pratica di iniziativa di questo privato, non è certo considerabile come parte del programma amministrativo dell’ente ed i consiglieri hanno votato secondo coscienza su una pratica dibattuta da circa un ventennio, già bocciata anche dall’amministrazione Noto e poi Bassetta, che presenta numerosi profili di incongruità tecnica ed amministrativa e che è stata oggetto di una notissima vicenda giudiziaria riguardante il sindaco stesso.
A fronte di tutto questo il presunto obbligo di dover adeguarsi forzosamente al voto su una pratica di un privato che in sostanza quintuplica il valore di un immobile con la minaccia altrimenti di essere estromessi dall’amministrazione presenta requisiti di incongruità assoluta di cui il sindaco dovrà rendere conto prima di tutto ai cittadini anagnini se ne sarà in grado.
Non si ravvedono infatti altre manifestazioni nei voti in giunta ed in consiglio contrarie da parte dei protagonisti né all’interno delle riunioni di maggioranza, questo rende la vicenda ancora più drammatica e grottesca.
Il sindaco infatti aveva incontrato il giorno precedente in occasione della giunta entrambe gli assessori non manifestando alcuna intenzione al riguardo. Il consigliere delegato Tuffi aveva anche ricevuto i complimenti per la delibera sull’ippoterapia approvata per i servizi sociali. Il consigliere D’angeli aveva incontrato il sindaco poche ore prima senza ricevere alcuna notizia al riguardo. E la Retarvi si era confrontata per le problematiche riguardanti le scuole.
Più grave ancora il gesto nei confronti dell’assessore Poggi che incaricata come tecnico esterno poco più di un mese fa aveva dato ottima prova di competenza ed abnegazione dopo le pubbliche e continuate lodi dello stesso sindaco ed era al momento della revoca in vacanza. Lei come gli altri hanno sempre partecipato a tutte le giunte votato tutte le delibere assolto con pienezza di doveri il proprio compito non mancando mai in nulla né manifestando voti contrari all’amministrazione.
Dunque si vorrebbe far credere ai cittadini ed alla legge che vi siano motivazioni serie alla base di tali dissennate revoche mentre queste risiedono solo ed esclusivamente nell’obbligo imposto dal sindaco di votare una delibera di un privato che nulla ha a che fare con gli obiettivi ed i programmi amministrativi.
È per questo che invitiamo il sindaco a giustificare, come doveroso, davanti i cittadini le reali motivazioni di queste revoche perché ledono prima di tutta la verità dei fatti poi l’onorabilità delle persone coinvolte che hanno svolto appieno e con dedizione ed onestà il proprio ruolo.
Se fosse poi vero che, come sostiene il sindaco ai quattro venti, la reale motivazione sia da ricondurre a dei like messi sotto dei post da parte degli amministratori che egli non ha gradito contribuirebbe a rendere la situazione ancora più illegittima ed assurda dal punto di vista amministrativo e porrebbe l’obbligo di interrogarsi seriamente sulla attuale lucidità politica del primo cittadino.
Più verosimile sarebbe invece che il crescente imbarazzo sia sulla controversa vicenda urbanistica di un noto imprenditore privato, appena approvata in consiglio, che ha stupito la città intera e soprattutto sulla vicenda biodigestore sulla quale i nostri gruppi da tempo chiedono azioni amministrative serie concrete incisive e non solo di facciata, siano alla base di decisioni così repentine ed insensate con lo scopo solo di avere mano libera senza contrasti su taluni argomenti.
È noto a tutti infatti in maggioranza che i nostri gruppi erano assolutamente contrari al Si che il sindaco ha pronunciato verso il biodigestore nella conferenza dei servizi sulla V.I.A. decretandone drammaticamente l’approvazione. E chiedevano che la successiva e tardiva conversione al no fosse non solo di facciata e di circostanza ma sostanziale e decisiva per bloccare tale opera ottenendo dal sindaco invece solo vuote considerazioni di principio o dilazioni e perdite di tempo.
nota stampa a firma di Serenella Poggi, Floriana Retarvi, Danilo Tuffi e Magno D’Angeli