Sulla questione della defenestrazione di due assessore e della revoca delle deleghe a due consiglieri di maggioranza, interviene – oggi – il gruppo Anagni cambia Anagni per voce del suo capogruppo in consiglio comunale, il dott. Nello Di Giulio. Di seguito pubblichiamo la nota integrale inviata a questa redazione dallo stesso dott. Di Giulio.
Il comunicato dei quattro amministratori (due assessori e due consiglieri) a cui il sindaco Natalia ha simultaneamente revocato le deleghe, seppur non restituisca alcuna patente di buona amministrazione a chi per anni ha condiviso/accettato uno dei peggiori governi cittadini dell’ultimo ventennio, apre interrogativi pesanti sulla correttezza del Primo cittadino nella gestione della vicenda del biodigestore anche dopo aver raccontato alla città il suo ravvedimento di contrarietà all’impianto.
Il nostro gruppo AcA in ogni occasione ha già riferito con chiarezza che sulla vicenda del biodigestore la città è stata mortificata da questa amministrazione del sindaco Natalia a più riprese.
- La prima, sicuramente, nel dicembre 2020 con il rilascio del parere favorevole del sindaco alla realizzazione, senza alcuna informazione o confronto in ambito consiliare.
- La seconda con la concessione del richiesto consiglio comunale straordinario solo dopo l’avvenuta approvazione della V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) “a cose fatte”.
- La terza con la vergognosa gestione da parte dell’intera maggioranza consiliare di quel consiglio comunale del 24 06 2021 trasformato in una passerella pubblicitaria per i promotori dell’impianto.
- La quarta con il voto dell’intera maggioranza consiliare (-1) per espellere dal consiglio comunale i consiglieri che avevano firmato il ricorso al TAR contro la determinazione di VIA.
- La quinta con il contraddittorio scarso sostegno manifestato dal sindaco in CdS dell’11 07 verso il parere sanitario negativo emesso dopo infinite insistenze.
- La sesta…… avremmo voluta escluderla, nonostante molti segnali, ma i 4 amministratori di maggioranza, bene informati, scrivono:
“È noto a tutti infatti in maggioranza che i nostri gruppi erano assolutamente contrari al SI che il sindaco ha pronunciato verso il biodigestore nella conferenza dei servizi sulla V.I.A. decretandone drammaticamente l’approvazione. E chiedevano che la successiva e tardiva conversione al no fosse non solo di facciata e di circostanza ma sostanziale e decisiva per bloccare tale opera ottenendo dal sindaco invece solo vuote considerazioni di principio o dilazioni e perdite di tempo”.
Ed allora, in questo particolare passaggio c’è una lettura più che allarmante “tardiva conversione al no fosse non solo di FACCIATA E DI CIRCOSTANZA ma sostanziale e decisiva per bloccare tale opera OTTENENDO DAL SINDACO INVECE SOLO VUOTE CONSIDERAZIONI DI PRINCIPIO O DILAZIONI E PERDITE DI TEMPO” : questo è un macigno intollerabile.
Oltre ogni altra considerazione sulla complessiva vicenda, per noi di Anagni cambia Anagni, per tutti coloro che da consiglieri di minoranza o da semplici cittadini si sono battuti contro questo mega impianto rifiuti, le posizioni di FACCIATA o di CIRCOSTANZA, le DILAZIONI E PERDITE DI TEMPO sono inaccettabili.
Il sindaco risponda alle preoccupazioni della città e faccia subito chiarezza sulle ulteriori responsabilità ora addebitate in ambito della sua maggioranza, cominci subito – come richiesto nelle commissioni consiliari – a ritirare (annullare) quel suo parere favorevole del 24 dicembe 2020, a sottoscrivere i ricorsi al TAR avviati da comitati e associazioni, a predisporre impugnazione in ogni sede dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) del 9 agosto scorso.
“Dilazioni o perdite di tempo” ulteriori sarebbero chiaramente una sfida contro tutti i cittadini di Anagni e non solo. Sulla salute dei cittadini e sulla qualità dello sviluppo non accettiamo giochi e ambiguità.