Alcune decine di persone, bambini compresi, che già a partire dalla serata di sabato 10 settembre, subito dopo aver partecipato all’iniziativa “Cantine ri-aperte” hanno accusato sintomi quali dissenteria, mal di stomaco, ma anche vomito e malessere generalizzato.
Solo pochi di questi, però, si sono messi in contatto con il servizio sanitario per informazioni e per richiedere assistenza. Molti altri invece – è il caso di intere comitive e di famiglie, così come risulta anche dai messaggi postati sui social network – hanno aspettato di riprendersi mettendosi a letto e mangiando leggero. Eppure tra gli avventori dell’iniziativa c’è chi, con la ripresa della settimana, non è stato in grado di presentarsi al lavoro.
Molti parlano di intossicazione alimentare ma per capire nello specifico di cosa si sia trattato e a cosa sia stato dovuto bisognerà attendere l’esito degli accertamenti intrapresi, e il numero esatto delle persone coinvolte
Contattato dalla nostra redazione, il sindaco di Fumone Matteo Campoli si è detto dispiaciuto per le persone che hanno accusato malessere, “in ogni caso – ha spiegato ad anagnia.com – non conosciamo l’esatta stima di quanti non si sono sentiti bene: di certo si tratta forse di 30/40 persone su centinaia di piatti serviti, considerato che gli ospiti dell’evento sono stati circa 500. Sono certo – ha poi aggiunto il primo cittadino – che se il problema fosse stato nel cibo o nell’acqua che sono stati serviti, le persone che si sarebbero sentite male sarebbero state molte di più, compresi tutti noi e le nostre famiglie che abbiamo mangiato le stesse pietanze e bevuto la stessa acqua. Tutti i cibi e le bevande che sono stati proposti agli avventori sono tutti sottoposti a rigidi controlli di tracciabilità e di rispetto di tutti i parametri qualitativi”.
Sulla vicenda, comunque, sono in corso accertamenti da parte delle Forze dell’Ordine.