Una straordinaria opportunità per i bambini che crescono di mantenere un legame con la Natura,
ma anche una bella occasione per i loro genitori di partecipare alla loro formazione scolastica: è quella realizzata dal Secondo Istituto Comprensivo Anagni diretto dalla dott.ssa Daniela Germano che nei giorni scorsi ha inaugurato, nel plesso centrale di San Giorgetto, il progetto “Edugreen: laboratori di sostenibilità per il primo ciclo” che prevede l’allestimento di giardini e di orti didattici innovativi e sostenibili nelle aree di pertinenza scolastica e alla riqualificazione di giardini e cortili, con la loro trasformazione in ambienti di esplorazione e di apprendimento delle discipline curricolari, delle scienze, delle arti, dell’alimentazione, degli stili di vita salutari, della sostenibilità, favorendo negli alunni una comprensione esponenziale e immersiva del mondo naturale e una educazione ambientale significativa e duratura.
“Stare all’aria aperta, assieme ai propri coetanei – spiega la dott.ssa Daniela Germano ad anagnia.com – accresce le capacità sociali degli alunni e delle alunne che messi in un contesto diverso da quello dell’aula scolastica sono spinti a stare in relazione con se stessi e con gli altri in modo differente. Inoltre, alcune attività aumentano la consapevolezza verso i temi del rispetto dell’ambiente, della percezione del sé nel mondo e della salute di corpo e mente”.
L’uscita dall’edificio, che sia nelle pertinenze scolastiche o nelle zone limitrofe all’interno del territorio di appartenenza, per svolgere attività didattiche nel corso dell’orario ordinario, rappresenterà, dunque, una modalità da valorizzare all’interno della programmazione didattica.
I giardini didattici consentono di poter apprendere in modo cooperativo, assumendo responsabilità di cura nei confronti dell’ambiente e dell’ecosistema, con impatti emotivi positivi e gratificanti. “La cura di questi spazi scolastici – fanno sapere dalla scuola – può altresì favorire anche il coinvolgimento dei genitori e dei volontari, rafforza il ruolo della scuola della comunità“.