“Il Centro Funzionale Regionale rende noto che il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso oggi l’avviso di condizioni meteorologiche avverse con indicazione che dal pomeriggio di oggi, venerdì 30 settembre e per le successive 12-18 ore si prevedono sul Lazio: precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, con quantitativi cumulati generalmente moderati fino a localmente elevati. Il Centro Funzionale Regionale ha effettuato la valutazione dei Livelli di Allerta/Criticità e ha pertanto inoltrato un bollettino con allerta gialla per criticità idrogeologica e idrogeologica per temporali su Appennino Rieti, Aniene, Bacini Costieri Sud e Bacino del Liri; allerta gialla per criticità idraulica su Bacini Costieri Sud. La Sala Operativa Permanente della Regione Lazio ha diramato l’allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale e invitato tutte le strutture ad adottare tutti gli adempimenti di competenza. Si ricorda, infine, che per ogni emergenza la popolazione potrà fare riferimento alle strutture comunali di Protezione civile alle quali la Sala Operativa Regionale garantirà costante supporto”.
Lo comunica in una nota la Protezione Civile del Lazio.
Nicola Ottaviani, nubifragio: “nel Sud Pontino, basta solo studi. Si passi alle opere”
“Ieri un nubifragio e una tromba d’aria hanno colpito il Sud Pontino, provocando allarme nella popolazione e ingenti danni a Formia, San Felice Circeo e Terracina, oltre che a Sabaudia – ha dichiarato Nicola Ottaviani – A Formia, in particolare a Santa Maria La Noce ma anche in altre zone come nel quartiere di Rio Fresco Scacciagalline, le persone hanno vissuto momenti drammatici, a causa della spaventosa massa di acqua, fango e detriti che ha travolto la città, sradicando la vegetazione, danneggiando abitazioni, auto, strade. Tra San Felice e Terracina le serre di diverse attività agricole sono state spazzate via dalla violenza del vento, che ha devastato capannoni, tetti e colture, mettendo in ginocchio aziende già colpire da altre emergenze – ha dichiarato Nicola Ottaviani, deputato al Parlamento – Esprimiamo profonda solidarietà a tutta la popolazione colpita dal violento evento atmosferico di ieri. Stiamo attualmente monitorando la situazione con il coordinamento del Prefetto, dott. Maurizio Falco, di concerto con i primi cittadini dei comuni interessati dai fenomeni, unitamente alle autorità regionali, con il prezioso supporto della Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Croce Rossa Italiana. La tutela preventiva del territorio nelle zone del Sud Pontino, dinanzi al dissesto idrogeologico, costituisce l’unico effettivo deterrente dinanzi a eventi atmosferici di tale violenza. Ecco la necessità di rivedere, anche e soprattutto in questi territori, le modalità di attuazione dei fondi del Pnrr che devono essere spesi immediatamente, evitando, come in passato, la duplicazione di ulteriori studi e progetti, giungendo invece, fin da subito, alla realizzazione degli interventi e delle opere pubbliche di messa in sicurezza”.
MALTEMPO: COLDIRETTI LAZIO, 20 MLN DANNI PER TROMBA D’ARIA
Serre e alberi abbattuti, capannoni scoperchiati, coltivazioni devastate, frane, strade crollate per la violenza della bomba d’acqua, fiumi di fango e trombe d’aria con danni per oltre 20 milioni di euro. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti con la richiesta dello stato di calamità in riferimento all’ultima ondata di maltempo che ha colpito dalla capitale Roma fino alle aree meridionali del Lazio tra Sabaudia, Terracina e Formia.
“Uno scenario devastante – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – siamo vicini ai cittadini e ai nostri agricoltori, che continueremo a supportare in questo momento così drammatico per loro. Ci siamo già attivati per chiedere lo stato di calamità. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione, che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi, che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola sia nella nostra regione che a livello nazionale, con danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.
Lo stato di allerta arancione della protezione civile è stato esteso a Campania, Molise e Toscana e quello giallo in altre 11 regioni lungo la penisola.
“Già questa estate i nostri agricoltori hanno dovuto fare i conti con un nubifragio – spiega il direttore di Coldiretti Latina, Carlo Picchi – che si era abbattuto sempre sul litorale pontino e in particolar modo colpendo le aree comprese tra Sabaudia, Fondi e San Felice Circeo, sradicando alberi di ulivo e distruggendo serre. Serre che le aziende non hanno fatto in tempo a riallestite e ora sono state nuovamente distrutte e spazzate via. Naturalmente i danni di ieri sono “catastrofici” e il bilancio di 20 milioni di euro è solo provvisorio e destinato a crescere”.
La violenza del maltempo colpisce dopo una estate che dal punto di vista climatologico è stata la seconda più bollente mai registrata nella Penisola con una temperatura media superiore di ben +2,06 gradi rispetto alla media, su valori vicini al massimo registrato nel 2003, secondo la Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr che registra le temperature dal 1800. Ma l’estate che si è finita – conclude la Coldiretti – si classifica come la peggiore del decennio con ben 1642 trombe d’aria, grandinate e bufere di acqua e vento, in aumento di oltre cinque volte rispetto all’inizio del decennio sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd). Una situazione che fa salire il conto dei danni in una stagione in cui per effetto del clima anomalo che, tra siccità e maltempo, – evidenzia Coldiretti – hanno superato i 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nazionale.
Le ultime ondate di nubifragi e grandinate che si sono abbattute su terreni secchi i quali – evidenzia la Coldiretti – non riescono ad assorbire l’acqua che causa frane e smottamenti con oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) che hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico, secondo dati Ispra. Le aree perse in Italia dal 2012 – riferisce la Coldiretti – avrebbero garantito l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde e aggravano la pericolosità idraulica del territorio.
LAZIO, PASQUALE CIACCIARELLI (LEGA) REPLICA A BUSCHINI E AI SUOI INUTILI PROCLAMI. SONO PASSATI 22 GIORNI DALL’8 SETTEMBRE E NIENTE STATO DI CALAMITÀ.
“Fa sorridere il tentativo – vano, in verità – dell’On. Mauro Buschini di mistificare la realtà. Le sue sono solo chiacchiere. I sindaci dei comuni coinvolti negli eventi atmosferici dell’8 settembre scorso hanno bisogno di fatti, e non di parole. Chiedetegli se ad oggi è stato dichiarato lo stato di calamità naturale. In qualsiasi altra regione d’Italia lo stato di calamità viene dichiarato entro le 48 ore, nel Lazio dall’8 settembre sono passati 22 giorni e ancora si chiacchiera. A tal proposito, ricordo allo smemorato che il tratto di strada che collega San Giorgio con il comune di Esperia è interrotto a causa della caduta di un ponte che non è stato più ricostruito. Dall’8 giugno 2020 la situazione è così! Sono oltre 2 anni. Anche lì ci fu uno stato di calamità. Ecco, stiamo ancora aspettando i fatti. Sono diverse, come vedete, le situazioni irrisolte da parte del PD regionale e provinciale. La “busnews” di oggi è che i fatti parlano Buschini. Perché non impiegare il tempo rimasto da consigliere regionale di maggioranza (poco, in verità) a portare a termine qualcosa invece di pubblicare post “acchiappa like”?” Forse è ancora scosso dai recenti fatti del PD tra asl e via dicendo o ancora allumierato….
Lo dichiara, in una nota, il consigliere regionale del Lazio Pasquale Ciacciarelli (Lega)