Una lunga chiacchierata, per parlare di Anagni e del suo futuro, degli obiettivi raggiunti e di quelli a cui ancora bisogna mettere un punto. anagnia.com ha incontrato nei giorni scorsi il sindaco di Anagni avv. Daniele Natalia e gli ha posto alcune domande.
Avvocato, due sedute di consiglio comunale che – per ragioni diverse, il primo per mancanza del numero legale, l’altro per un difetto di forma nella convocazione – non si sono potute svolgere né – di conseguenza – è stato possibile approvare il bilancio consolidato dell’Ente. Ci spiega cosa è accaduto?
Per quanto concerne la prima seduta del Consiglio Comunale, il numero legale è mancato a causa di problemi – giustificati – dei singoli consiglieri assenti. Non c’è stato un problema di tipo politico, quanto una coincidenza.
La seconda seduta del Consiglio è stata invece invalidata da un errore procedurale sulle modalità di convocazione dei consiglieri assenti. Si è trattato di una disattenzione della quale ci assumiamo la responsabilità politica, ma che, posso assicurare, non si ripeterà.
In che misura inficia questa mancata approvazione il percorso amministrativo dell’Ente e come e quando intendete recuperare questa seduta?
La mancata approvazione del bilancio consolidato entro il 30 settembre non inficia alcuna attività amministrativa. Secondo la legge, la mancata approvazione del consolidato impedisce all’ente di assumere personale o prorogare quello già in carica solo ed esclusivamente per il tempo nel quale non viene approvato. Non avendo assunzioni né proroghe da fare, non vi sono state conseguenze per l’ente. Provvederemo comunque ad approvare il bilancio consolidato nella prossima seduta dell’11 ottobre.
Cosa faranno, secondo Lei, i consiglieri Magno D’Angeli e Danilo Tuffi nella prossima seduta di consiglio comunale e in quelle che seguiranno?
Le future scelte e decisioni dei consiglieri D’Angeli e Tuffi non sono di mia competenza, le lascio alla loro idea di essere amministratore votato dai cittadini per govermare. Posso solo dire che il loro comportamento è stato inevitabilmente condizionato dalla mia scelta di tutelare la maggioranza a fronte di decisioni prese senza consultarsi con i colleghi e con il sottoscritto.
Si parla tanto della delibera urbanistica sulla quale D’Angeli e Tuffi si sono astenuti. Pur comprendendo le ragioni di tutti, penso che politicamente non sia accettabile il comportamento di chi, sia in sede politica con la riunione di maggioranza che amministrativa nella commissione urbanistica, non aveva opposto dubbi e remore a votare quella delibera, anzi, se ne era mostrato entusiasta e poi in Consiglio sceglie di astenersi.
I motivi che hanno spinto questi due consiglieri all’astensione non mi interessano. Ma in politica le scelte contano e generano conseguenze. Poi, per carità, ognuno può sbagliare ma l’importante sarebbe riconoscere le proprie incongruenze e agire di conseguenza.
Per quanto non ancora dichiaratamente, è quasi certa la rentrée nella politica cittadina di Franco Fiorito, sua personale o per interposta persona; Lei – con un colpo di mano – nelle scorse settimane ha estromesso dall’amministrazione comunale ben quattro esponenti considerati a lui molto vicini. Fino a poco tempo fa, se non sbaglio, c’era una sorta di intesa tra Lei e lo stesso Fiorito, anche in vista delle prossime elezioni amministrative. Cosa ha determinato questa rottura tra di voi?
Conosco Franco Fiorito da quarant’anni e ci lega un’amicizia personale fin da bambini. Per quanto mi riguarda ritengo che la “rottura” di cui Lei parla sia stata manifestata dopo il famoso consiglio. Pretesto? Atteggimento premedidato? Decisione improvvisa? Sinceramente non mi interessa e sempre onestamente penso che, da libero cittadino, chiunque abbia il diritto di nutrire ambizioni politiche, anche di una eventuale candidatura. È chiaro, però, che lui non potrà essere il candidato sindaco dell’attuale maggioranza e della compagine del centrodestra politico. Questo penso sia evidente.
So bene che in città si parla dei consiglieri D’Angeli e Tuffi e dei due assessori revocati come esponenti “fioritiani”, ma le questioni connesse alle loro vicende politiche sono quelle che ho detto prima: non ci si può mettere di traverso rispetto alle scelte amministrative della maggioranza e poi pensare che non si agisca di competenza. O meglio, il dissenso è legittimo se motivato nelle sedi opportune sia politiche che amministrative, cosa che non è stata fatta. Poi se i consiglieri si sono astenuti seguendo una linea politica esterna alla maggioranza è possibile, non lo posso escludere, ma arrivati a questo punto, francamente, poco mi interessa. Il mio obiettivo era tutelare la maggioranza e il buon governo della città.
Secondo Lei, il risultato delle ultime elezioni politiche e la formazione, a breve, del nuovo Governo nazionale incideranno, in qualche modo, sulle dinamiche politiche cittadine? Se sì, come?
Anagni si è confermata come una delle roccaforti del centrodestra non solo provinciale ma nazionale. Con il 54,51% dei consensi, la coalizione di centrodestra ha garantito un apporto fondamentale alla vittoria, ma con una media per ogni singolo partito di molto superiore, in percentuale, rispetto a quella sul resto del territorio.
Questo significa che le basi sono state gettate e che il consenso popolare per le forze del centrodestra c’è. Penso che un consenso del genere sia anche il riconoscimento, senza cullarci sugli allori ovviamente, anche per la nostra azione amministrativa ed è innegabile che quello di queste Elezioni politiche sia un dato confortante per la nostra coalizione, segno del fatto che i cittadini, oltreché un voto d’opinione, hanno voluto esprimere sostegno alla coalizione politica dell’Amministrazione Comunale. Sono certo del fatto che, con un Governo centrale di centrodestra, si possano ottenere grandi risultati sulla linea della continuità.
Mancano pochi mesi alla scadenza naturale del mandato dell’amministrazione da Lei guidata e proprio in questo breve lasso di tempo verranno portate a termine ed inaugurate importanti opere pubbliche in cantiere da anni. Ricordiamo ai lettori di anagnia.com quali sono.
Sono iniziati i lavori delle opere che avevamo garantito di portare a termine, o avviare se i tempi di realizzazione sono più lunghi. Il Museo Archeologico Ernico vedrà la luce tra pochi mesi, così come sono ripartiti e termineranno a breve i lavori allo stadio “Roberto Del Bianco” e della scala di collegamento con Via Casilina di Osteria della Fontana, il nuovo centro culturale di piazza Bacchetti e il finanziamento della rigenerazione urbana che permetterà di avere un multipiano a ridosso di piazza Cavour, nonché la valorizzazione delle antiche terme e la via degli orti. Sono iniziati anche i lavori per la sistemazione della frana di Via Calzatora e quello per il dissesto idrogeologico di Via Bersò Rio, ed è in fase di bando la rotatoria Winchester.
Inoltre, anche il project financing per la pubblica illuminazione è in fase di avvio e realizzazione, mentre l’Amministrazione sta lavorando ad un “piano strade” che ci consentirà di asfaltare più di 70 km di strade comunali, intervenendo su criticità esistenti da anni e ripristinando così la viabilità; non da ultimo altri cinque parchi pubblici in fase di appalto.
Su queste opere abbiamo basato il nostro programma elettorale e la nostra azione amministrativa; su queste opere abbiamo avuto la fiducia ed il sostegno dei cittadini. Porteremo a termine questi lavori confermando la bontà della scelta che più di quattro anni fa i cittadini hanno fatto scegliendoci per governare Anagni.
Dunque, anche alla luce di ciò, possiamo oggi affermare ufficialmente che Daniele Natalia si ricandida a sindaco della città anche per i prossimi cinque anni. Se sì, con quali forze al suo fianco?
Ho sempre collegato la mia ricandidatura alla realizzazione di quanto contenuto nel programma elettorale. Poiché so che realizzeremo quanto promesso, allora sì, Daniele Natalia si ricandiderà a Sindaco per ottenere un secondo mandato dai cittadini e continuare sulla buona linea tracciata.
Ci sono tanti progetti strategici che per essere realizzati necessitano di molto più dei cinque anni di durata di un mandato amministrativo.
La mia candidatura sarà sostenuta dai partiti del centrodestra, quindi Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, oltre che da liste civiche che raggrupperanno le forze sane, attente e competenti della società civile, una generazione nuova che si mette a disposizione della città. Credo, infatti, che una coalizione ideale debba mettere insieme, seguendo un programma condiviso e pragmatico, sia i principali partiti del Paese che le forze civiche migliori che la città possa esprimere.
Ma ora penso a lavorare sodo con la mia maggioranza e magari lascio un occhio rivolto già alla campagna elettorale.
intervista a cura di Ivan Quiselli, direttore responsabile anagnia.com