Un lungo percorso istituzionale che ha inciso non poco sulla vita politica e amministrativa del territorio. Un sindaco, un presidente di Provincia e il presidente dell’Unione delle Province del Lazio, oltre che membro designato dall’Upi nella Conferenza Stato Città e in quella Unificata.
Certamente non quel commissario liquidatore che la legge 56/2014 – anno del suo insediamento a palazzo Jacobucci – aveva inteso assegnare a chi, come lui, da lì in poi sarebbe stato alla guida di una Provincia.
È il ritratto di Antonio Pompeo, classe 1971, che oggi, alla vigilia della fine dei suoi quattro mandati – due da primo cittadino di Ferentino e due al timone dell’Amministrazione provinciale di piazza Gramsci – ha voluto ripercorrere il suo “straordinario viaggio”, come lo ha definito lui stesso, insieme a tanti amici e a quanti hanno affollato il noto centro termale ferentinate.
Con lui, sul palco, intrattenuti dalla grazia e dalla professionalità della giornalista di Rai3, Lucia Loffredo, due ospiti graditissimi e molto stimati nel panorama amministrativo, poi diventati amici di Pompeo: il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e il presidente della Provincia di Ravenna, sindaco della città emiliana e numero uno dell’Unione Province d’Italia, Michele De Pascale.
Davanti al pubblico delle grandi occasioni, con numerosi sindaci e amministratori dei 91 Comuni, autorità civili e militari, rappresentanti del mondo imprenditoriale e associazionistico, delle forze dell’ordine e del mondo politico – un migliaio le persone che hanno seguito l’evento nel parco di Terme Pompeo, allestito con due ledwall e una meravigliosa scenografia green – Pompeo, insieme ai suoi due ‘compagni di viaggio’, ha tracciato un bilancio di questi dieci anni, durante i quali ha tagliato nastri, inaugurato opere, gestito gli anni della pandemia e, su tutto, restituito dignità, centralità e autorevolezza a un Ente che, almeno sulla carta, si voleva in dismissione. Momenti amarcord, gag divertenti e battute sulla tifoseria calcistica hanno fatto da cornice a un racconto appassionato e appassionante, che ha letteralmente conquistato l’attenzione della folta platea.
In apertura un video che ha catturato l’attenzione del numeroso pubblico presente ed emozionato il padrone di casa: una carrellata di immagini e delle più importanti tappe vissute in questi anni alla guida di Ferentino e della Provincia di Frosinone.
Subito dopo Lucia Loffredo ha introdotto il programma della mattinata e accolto sul palco, per un saluto, il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, che non ha mancato di apprezzare l’iniziativa ma soprattutto il percorso politico di Pompeo.
A delineare, poi, un profilo istituzionale ma anche politico e soprattutto umano del sindaco-presidente ci hanno pensato, guidati dalle domande della giornalista Rai, prima Dario Nardella e poi Michele De Pascale.
Il sindaco di Firenze ha sottolineato l’importanza del lavoro di amministratori e il grande impegno di Pompeo come primo cittadino e presidente di Provincia in un momento molto difficile a livello istituzionale, economico e finanziario.
“Antonio – ha detto Dario Nardella – ha dimostrato di essere non solo un amministratore responsabile e capace, ma un vero e proprio interprete dei bisogni di un territorio, fatto di tante piccole e grandi realtà, e ha consolidato, con determinazione e capacità, una modalità di lavoro che consentirà alla provincia di crescere e fungere da esempio italiano di buona gestione. Antonio non è soltanto un collega ma anche un amico con cui condivido battaglie, metodi e valori che sono quelli degli amministratori locali e dei leader politici. Ferentino è cresciuta e cambiata in questi anni attraverso la dedizione, la tenacia e l’impegno di Antonio e della sua squadra: un sindaco può essere bravissimo ma se non ha alle spalle collaboratori, dipendenti e struttura che lo seguono diventa difficile realizzare cose e centrare obiettivi. Così anche la Provincia è diventato certamente un ente più forte e punto di riferimento per i Comuni del territorio: Antonio si è distinto per la capacità di coniugare interessi diversi e di dare forza e dignità a un territorio bellissimo attraverso la capacità di dialogo con tutti gli altri amministratori. A lui davvero complimenti per quanto fatto sinora e un augurio per il suo futuro che certamente sarà altrettanto soddisfacente”.
Non sono mancate battute sulla fede calcistica e sul ‘nemico comune’, la squadra bianconera. A seguire l’endorsement a Pompeo è arrivato anche dal presidente dell’Upi e della Provincia di Ravenna, Michele De Pascale, che ha ricordato il grande impegno e l’imprinting che Pompeo ha dato anche al suo lavoro come presidente dell’Unione delle Province del Lazio.
“Sono felice di condividere con Antonio questo momento così emozionante e significativo – ha detto il sindaco di Ravenna – soprattutto perché, oltre al ruolo di amministratore locale, si è trovato a guidare la Provincia nel momento più difficile per la vita di questi enti: quando ha accettato il suo incarico, nel 2014, certamente lo ha spinto un sincero e appassionato attaccamento per la sua terra e per il territorio. E nel corso di questi anni lo ha dimostrato, spendendosi oltre il dovuto per la sua comunità e per una provincia eterogenea e non sempre facile da gestire. Insieme, in Upi, abbiamo condotto tante battaglie e non ci siamo mai arresi all’idea che per le Province fosse suonato il gong: al contrario le abbiamo rivitalizzate e rimesse al centro dell’azione amministrativa, convinti che la loro funzione sia tutt’altro che sostituibile. E Antonio non si è mai risparmiato, incidendo molto anche sui tavoli nazionali e nel continuo dialogo con gli enti sovraordinati. Oggi – ha concluso De Pascale – siamo più determinati che mai ed è per questo che continueremo a combattere affinché tornino ad avere il ruolo che meritano”.
E anche con De Pascale non sono mancati momenti divertenti e aneddoti di vita personale, nati dalla sincera amicizia tra i due.
Quindi l’intervento finale di un emozionatissimo Antonio Pompeo, sorpreso anche da un dono inaspettato: una foto del papà che gli ha trasmesso, sin da piccolo, la passione per la politica. E poi l’importanza della famiglia, l’amore per i suoi due ragazzi e un futuro ancora tutto da scrivere.
“Quello che ho avuto la fortuna, l’onore e la responsabilità di compiere – ha detto nel suo intervento conclusivo un Antonio Pompeo visibilmente emozionato – è stato un viaggio straordinario, nel corso del quale ho imparato tante cose, vissuto tanti momenti emozionanti, alcuni anche molto difficili, e affrontato sfide entusiasmanti, molte delle quali vinte con estrema soddisfazione. Un impegno decennale che mi ha ripagato con la continua stima, il sincero affetto e la straordinaria vicinanza dei miei concittadini e di quanti mi hanno, quotidianamente, dimostrato apprezzamento nei miei ruoli istituzionali.
L’iniziativa di oggi – ha proseguito – vuole ringraziare soprattutto loro, i cittadini, ai quali unisco le strutture comunale e provinciale, tutti i miei collaboratori e quanti hanno lavorato al mio fianco senza mai perdere attenzione e dedizione per il lavoro nel segno del bene collettivo, aiutandomi a realizzare progetti che sono andati oltre l’ordinaria amministrazione. Un ringraziamento speciale alla mia famiglia, a mia moglie Beatrice e ai miei ragazzi, Giuseppe e Gabriele: se in questi dieci anni sono riuscito ad essere un sindaco presente, attento e coscienzioso lo devo anche e soprattutto a loro che hanno rinunciato a un bel po’ del mio tempo, permettendomi di essere, come dicono i giornalisti, ‘sul pezzo’. I miei ringraziamenti anche alla stampa locale, che ha sempre seguito e raccontato in modo equilibrato e professionale la mia attività di amministratore e, infine, alla mia squadra politica, per l’impegno e il lavoro portato avanti sul territorio.
A tutti i cittadini della provincia di Frosinone – ha concluso il presidente-sindaco – dico ‘grazie’ per aver reso il mio percorso unico, impareggiabile ma soprattutto indelebile: questi dieci anni sono stati una parte importante della mia vita che segnerà per sempre il mio futuro come politico, uomo, marito e padre”.
A chiudere una bellissima mattinata amarcord una dolcissima lettera che i figli di Antonio Pompeo, Giuseppe e Gabriele, hanno voluto dedicare al papà al termine dei suoi mandati di amministratore, con aneddoti e particolari di vita quotidiana che hanno strappatto applausi e qualche momento di autentica commozione.
Le note di ‘Strada facendo’ firmate da Claudio Baglioni hanno fatto calare il sipario su un evento che certamente resterà nella memoria di molti e nel cuore di Antonio Pompeo.
nota stampa e foto della galleria a cura della collega giornalista Giulia Abbruzzese dell’ufficio Stampa della Provincia di Frosinone
LA NOTA DI “FARE FUTURO”
“Chi vuole il bene della propria terra, deve avere il senso della prospettiva futura e un programma, che guardi alle sfide della modernità. Noi, come Antonio Pompeo, vogliamo costruire il futuro insieme agli altri e non contro qualcuno”; è quanto si legge in una nota inviata a questa redazione dal gruppo “Fare Futuro”.
“Vogliamo che la politica unisca e dia forza a questa nostra terra, vogliamo che dia la giusta energia alla nostra gente – è scritto ancora nella nota – sostenere Antonio Pompeo significa dare forza ad un territorio che ha bisogno di certezze. E tanti come noi, sindaci e amministratori, hanno deciso di metterci la faccia per cambiare il sistema ancora legato ai compromessi di piccolo cabotaggio. Le ragioni per cui abbiamo scelto Antonio Pompeo sono molteplici e fortissime, noi diciamo “sì” al futuro, al cambiamento, al coraggio, che porterà tutti noi a vincere questa sfida”.
“Il popolo ciociaro sta rispondendo positivamente a questa novità in particolare i giovani che stanno sposando le idee messe in campo da Antonio e le stanno portando avanti ed oggi l’obiettivo di questa nuova forza non pare poi così lontano”.
“È arrivato il momento: “Diamoci la mano, non possiamo più rimanere a guardare”. Dobbiamo essere un unico popolo con un unico destino, solo così potremo costruire un nuova Ciociaria.
Stiamo intraprendendo insieme con Antonio un’avventura straordinaria, un’alchimia, una miscela esplosiva, che detonerà nel cuore di chi crede un questo sogno. Il sogno che con Antonio, domani la Ciociaria sia diversa e ancora di più, una provincia bella da vivere”.