In occasione della festa liturgica del giovane beato Carlo Acutis, la Delegazione della Regione Campania dell’Accademia Bonifaciana ha organizzato ad Avella (Avellino) nella splendida chiesa di San Pietro un Concerto fortemente voluto dal maestro tenore Matthew Lamberti, alla presenza tra gli altri anche del Rettore Presidente della stessa Istituzione, che appositamente e con molto piacere si è recato nella ridente cittadina campana per assistere alla cerimonia, in qualità di ospite d’onore.
Nell’introdurre il concerto stesso, nel saluto iniziale, Sante De Angelis, tra l’ altro ha detto: “Noi oggi, in occasione del Concerto “Dolci note per Carlo”, patrocinato dalla Accademia Bonifaciana di Anagni, siamo particolarmente ammirati e attratti dalla vita e dalla testimonianza di Carlo Acutis, che la Chiesa riconosce come modello ed esempio di vita cristiana, proponendolo soprattutto ai giovani. Viene spontaneo domandarsi: che aveva di speciale questo ragazzo di appena quindici anni? Ripercorrendo la sua biografia troviamo alcuni punti fermi che lo caratterizzano già umanamente. Era un ragazzo normale, semplice, spontaneo, simpatico (basta guardare la sua fotografia), amava la natura e gli animali, giocava a calcio, aveva tanti amici suoi coetanei, era attratto dai mezzi moderni della comunicazione sociale, appassionato di informatica, e da autodidatta costruiva programmi per trasmettere, come ha detto papa Francesco, il Vangelo, per comunicare valori e bellezza”.
Ed ancora aggiunge, De Angelis, facendo riferimento ad alcune parole di Agostino Vallini: “Aveva il dono di attrarre e veniva percepito come un esempio… E Carlo è “andato” ed ha portato il frutto della santità, mostrandolo come meta raggiungibile da tutti e non come qualcosa di astratto e riservato a pochi. La sua vita è un modello particolarmente per i giovani, a non trovare gratificazione soltanto nei successi effimeri, ma nei valori perenni che suggerisce il Vangelo, vale a dire: mettere Dio al primo posto, nelle grandi e nelle piccole circostanze della vita, e servire i fratelli, specialmente gli ultimi. La beatificazione di Carlo Acutis, avvenuta due anni fa, figlio della terra lombarda, e innamorato della terra di Francesco di Assisi, è stata una buona notizia, un annuncio forte che un ragazzo del nostro tempo, uno come tanti, è stato conquistato da Cristo ed è diventato un faro di luce per quanti vorranno conoscerlo e seguirne l’esempio”.
“Egli ha testimoniato che la Fede non ci allontana dalla vita, ma ci immerge più profondamente in essa, indicandoci la strada concreta per vivere la gioia del Vangelo. Sta a noi percorrerla – ha concluso il Rettore Presidente della Bonifaciana – attratti dall’esperienza affascinante del Beato Carlo, affinché anche la nostra vita possa brillare di luce e di speranza”.
Il tenore Matthew Lamberti, ha eseguito brani di repertorio adatti per l’occasione, tra gli applausi e il compiacimento dei presenti, accompagnato dal giovane, ma non per questo meno virtuoso pianista Lorenzo Savarese e dalla violinista Fiorina Vece, presentati eccezionalmente dalla giornalista Alessia Conte e intervallati dalla poetessa Paola Miele, che ha declamato, tra le altre opere, anche una sua composizione per Acutis, che è stata musicata dal maestro Cesare Marinacci, Direttore Artistico della Bonifaciana e che presto verrà presentata nel corso di un apposito evento. Con l’occasione la madre del Beato, la signora Antonia Salzano in Acutis, ha inviato un video di saluto agli artisti e agli ospiti e sono stati nominati con il titolo di accademico di merito: il Capitano dei Carabinieri Cavalier Dott. Antonio Canonico; il reverendo Don Giuseppe Parisi, Parroco di Avella; il Dott. Vincenzo Biancardi, Sindaco del Comune di Avella; il Sig. Antonio Colucci, Sindaco del Comune di Sirignano; il Dott. Simone Rozza, Sindaco em. del Comune di Quadrelle e la Dottoressa Alessia Conte. Inoltre, è stato assegnato l’Attestato di Benemerenza al Comando Stazione Carabinieri di Avella, ritirato dal Comandante Luogotenente Gian Marco Piccione, già nominato in precedenza Accademico della Bonifaciana, così come pure alcuni altri presenti in chiesa, come il geometra Giuseppe Langella e la signora Flora Febraro.