Alcuni nostri lettori ci segnalano la presenza, da diversi giorni, di numerosi sacchetti di rifiuti abbandonati a bordo della strada provinciale 118 Anagni-Paliano. Un esempio, l’ennesimo, di una pratica disgustosa che va dal gettare carta o mozziconi a terra fino all’abbandono seriale di frigoriferi e macerie nei boschi, in campagna, lungo i cigli delle strade, sotto i cavalcavia. Una vera e propria piaga diffusa ovunque in Italia, e purtroppo particolarmente trascurata dalla politica.
I continui controlli ad opera delle Forze dell’Ordine, in particolare Polizia Locale e Carabinieri, hanno permesso di risalire in molti casi ai responsabili di vari abbandoni su tutto il territorio e di elevare diverse sanzioni amministrative solo negli ultimi giorni. In tutti casi si è trattato di persone non residenti nei territori comunali ove sono stati rinvenuti i rifiuti.
La sanzione pecuniaria contro chi sporca ed imbratta il territorio, spesso non superiore a euro 600 nel caso in cui si tratta di semplici rifiuti domenisti, non è basta come deterrente né tra l’altro è immediatamente esigibile. Occorre pertanto pensare a pene di gran lunga superiori, come accade, ad esempio, da qualche tempo, in provincia di Ragusa, dove il sindaco di un piccolo Comune – con un’apposita ordinanza – ha disposto il sequestro delle vetture e la confisca in caso di mancato pagamento della multa nei confronti di coloro che sono sorpresi a disfarsi dei propri rifiuti in maniera illegale. Una volta confiscati, in questo caso, i beni sono alienati, assegnati o devoluti a soggetti pubblici, secondo le normative vigenti.