“Ho scritto al diretto generale della Asl di Frosinone a proposito dell’atto aziendale della stessa. Come noto, durante il primo incontro con i Sindaci del territorio e dalla lettura della bozza del documento, sono emerse una serie di potenziali criticità, qualora l’atto aziendale de quo, venisse approvato senza le opportune modifiche, per i presidi ospedalieri del territorio, assolutamente inaccettabili.
Innanzitutto deve essere chiaro, con tempi certi e le necessarie previsioni delle strutture organizzative necessarie allo scopo, il riconoscimento del DEA di II livello per l’Ospedale Spaziani di Frosinone. Se ne parla da troppo tempo, senza avere riferimenti temporali certi e garantiti ufficialmente.
Inoltre sembrerebbe, sempre dalla lettura dell’Atto, che la struttura ospedaliera di Cassino, subirebbe le seguenti modifiche:
A) area medica
1- UOC gastroenterologia che viene declassata a UOSD gastroenterologia e epatologia
B) area chirurgica
1- UOSD chirurgia ad indirizzo oncologico (soppressione) 2- UOSD endoscopia digestiva (soppressione)
In area chirurgica poi
1- UOSD endoscopia urologica viene tolta e viene messa la UOSD urologia
Si tratta di un ingiustificato, quanto incomprensibile, impoverimento della qualità delle cure offerte dall’ospedale di Cassino, che al contrario va certamente potenziato, e non depotenziato.
Stiamo parlando di uno dei presidi ospedalieri più importanti della provincia, che copre una utenza assolutamente significativa, e che deve mantenere tutte le caratteristiche ed i servizi sanitari propri di un DEA di primo livello.
Non è pensabile di poter far fare un passo indietro all’ospedale rispetto, alla attualità delle prestazioni offerte, sia in area medica che in area chirurgica.
I cittadini di Cassino e delle zone vicine meritano e pretendono, cure sempre più efficaci e di qualità, in particolare per quanto riguarda la struttura di Gastroenterologia e la chirurgia oncologica.
Ed ancora, alcuni Sindaci dell’area nord della provincia di Frosinone hanno denunciato, sempre dalla lettura dell’atto aziendale, alcune potenziali criticità per quanto riguarda l’Ospedale San Benedetto di Alatri.
In particolare, si lamenta un impoverimento delle prestazioni offerte dal locale Pronto Soccorso, che sembra sia destinato ad essere operativo solo per 12 ore al giorno, con una conseguente pericolosa ed inaccettabile carenza di assistenza legata all’urgenza per i cittadini dell’area nord, i quali sarebbero costretti ad ingolfare ulteriormente il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Frosinone, già ampiamente sotto pressione.
Anche questa, al pari di quella prospettata per l’ospedale di Cassino, risulta una decisione strategica e di servizio sanitario offerto alle comunità, assolutamente illogica e per niente funzionale e efficace.
Infine, è assolutamente necessario avere la definitiva consacrazione dell’Ospedale di Sora a centro di eccellenza oncologica, con la necessaria dotazione strumentale e dipartimentale, con adeguate risorse finanziarie ed umane.
Da ultimo, ma non per questo meno importante, è impensabile di prevedere per Anagni un presidio di prossimità, di fatto una replica delle inutili case della salute. I Cittadini di Anagni, al pari degli altri, chiedono e meritano un vero e proprio centro di assistenza e cure, con annesso pronto soccorso per la gestione delle urgenze ed emergenze.
Per questi motivi, Le chiedo di tenere in assoluta considerazione i rilievi e le potenziali criticità , nello specifico, sia per quanto riguarda l’ospedale di Cassino, che per quanto attiene l’Ospedale di Alatri, ed in generale per tutti i presidi ospedalieri della nostra provincia, emerse durante l’assemblea dei Sindaci e di effettuare i giusti correttivi nell’atto aziendale definitivo, con l’integrale mantenimento di tutti i servizi, sia in area medica, che chirurgica, nonché tutte le strutture esistenti, semplici e complesse, ivi compreso l’operatività dei Pronto Soccorso di Alatri, presso gli anzidetti presidi ospedalieri, considerati presidi sanitari imprescindibili per i cittadini, sia dell’area nord, che del Cassinate.”
Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio Pasquale Ciacciarelli (Lega)