Perseguire la medesima linea di condotta per fare fronte comune contro la proliferazione di impianti di trattamento rifiuti sul territorio: Maurizio Berretta – capogruppo della Lega al consiglio comunale di Ferentino – chiama a raccolta i sei Comuni i cui territori sono interessati, direttamente o indirettamente, dall’installazione di detti impianti, ovvero Anagni, Ferentino, Frosinone, Patrica, Morolo e Supino.
La prima occasione di confronto è data dal tavolo a cui domani – lunedì 28 novembre – sono chiamati a partecipare i rispettivi sindaci o loro delegati e i componenti della terza commissione consiliare Ambiente del Comune di Ferentino. “Un’opportunità importante per discuterne, dopo il voto favorevole di tutto il consiglio comunale del 27 ottobre dello scorso anno“, spiega Maurizio Berretta ad anagnia.com. “La preoccupazione della gente – spiega poi il consigliere comunale della Lega – nasce dalla proliferazione di questa tipologia di impianti, ben quattro in un territorio non più ampio di 15 km; mi riferisco ai progetti degli impianti di trattamento rifiuti per la produzione di biometano e bio-CO2 da sottoprodotti e scarti di origine agroindustriale e annesso impianto di digestione aerobica del digestato per la produzione di ACM, da parte della società Air Green s.r.l. di Palestrina su Ferentino, in località Mola Bragaglia; per il trattamento di 77.795 tonnellate annue di rifiuti varia tipologia, e di altri tre impianti, per la precisione a Frosinone, in via Antonello da Messina, da parte della società Maestrale s.r.l.; a Patrica, in località Le Lame da parte della società Recall Frosinone s.r.l. e ad Anagni, in località Selciatella da parte della società Energia Anagni s.r.l.”.
“E’ da considerare – prosegue Berretta – che l’insediamento di questi quattro impianti di rifiuti hanno come fine quello del trattamento di oltre 300mila tonnellate annue di rifiuti di diversa tipologia a fronte dei 36.000 di fabbisogno provinciale, con la possibilità di ridurre ulteriormente quest’ultimi, favorendo il compostaggio domestico”.
“E’ bene ricordare le nostre battaglie in assise civica portarono il consiglio comunale di Ferentino (con delibera n. 9) e con voto unanime, a marzo del 2017, ad esprimersi per l’attuazione di azioni e norme di salvaguardia in materia ambientale, con particolare attenzione alla moratoria di nuovi impianti. E’ altresi da rilevare che il contesto territoriale dei quattro impianti è collocato tra le più inquinate zone d’Italia – quella della Valle del Sacco – caratterizzata dalla perimetrazione SIN; inoltre, non vi è una valutazione complessiva di emissione in rispetto al Piano dell’Aria: diversi impianti, infatti, sono collocati nel raggio di nemmeno 500 metri da abitazioni residenziali, ed anche da scuole. In alcuni casi la vicinanza a fiumi e torrenti li colloca all’interno dei relativi vincoli fluviali, con il rischio di compromissione idrogeologico; infine, sono da valutare – per le attività dichiarate – anche i contrasti normativi con il Piano Territoriale Regionale, importantissimo strumento di supporto all’attività di governance territoriale della nostra regione”.
Questo in sintesi quanto i sei Comuni sono chiamati domani a discutere, alla luce anche della conferenza dei servizi autorizzatoria convocata il giorno successivo martedi 29 novembre, relativamente all’impianto di Ferentino. “Sarà bene ragionare in un’ottica extra-territoriale– conclude Berretta – vista la continuità geografica e territoriale dei sei Comuni e visto anche l’impatto ambientale su una delle zone più devastate e compromesse d’Italia“.
La seduta di commissione – lo ricordiamo – è pubblica e quindi aperta a chi vuol partecipare.