Come accade – ormai – da diversi anni, il Comitato Madonna delle Grazie con a capo il presidente Luigi Vecchi ha rinnovato la tradizione relativa all’accensione del fuoco di Santa Lucia, patrona della vista. La parrocchia di S.Andrea/S.Angelo, nella persona del co-parroco in solidum, Don Bruno Durante, quest’anno ha dato particolare risalto all’evento, consentendo al celebrazione della Santa Messa vespertina in onore della Santa.
L’accensione del fuoco si è svolta nello spazio attiguo alla chiesa della Madonna delle Grazie; vi hanno partecipato l’assessore alla Cultura Carlo Marino, in rappresentanza del Sindaco e dell’intera Amministrazione comunale; il viceparroco don Francesco Frusone, tanti fedeli accorsi, per l’occasione, da varie zone della città.
Negli interventi effettuati da don Francesco, nel corso dell’omelia, e di Carlo Marino e Luigi Vecchi prima dell’accensione del fuoco, sono state ripercorse le motivazioni storiche dei festeggiamenti di Santa Lucia.
“E’ stata ribadita – si legge in una nota inviata a questa redazione – la necessità di promuovere ed incentivare il lavoro delle organizzazioni che sul territorio si fanno portavoce del mantenimento di queste tradizioni, in modo da lasciare ai giovani questa cultura sacra che sono le origini del nostro vivere in comunità; è come alimentare un fuoco perenne il cui scopo è quello di tenerlo sempre acceso ad imperituro ricordo di quello che i nostri antenati erano“.
Nel corso della stessa serata si è inaugurato ufficialmente anche il presepe che il comitato ha predisposto nel giardino antistante la chiesa della Madonna delle Grazie, adeguatamente illuminato per consentirne la visibilità durante le ore notturne. “Considerato il momento attuale di non serenità per tutti – è ancora scritto nella nota – il presepe è invariato rispetto agli anni scorsi; anche questo è un modo per sentirsi vicino ai propri fedeli nel pieno spirito di cristianità e di semplicità del messaggio che ci trasmette la natività di Nostro Signore”.
E, ancora, riporta la nota: “certamente il fulcro del presepe, è la natività di Gesù Bambino contornato da una famiglia povera, che si scalda con il calore degli animali tra la paglia; una scena tanto semplice ma in grado di rinvigorire il cuore e smuovere qualcosa in grado di ricordarci che quelle persone accoglievano per prime il Bambino Gesù nel mondo, affinché lui potesse salvare i suoi amati figli.
Nella sua genuina povertà, il presepe ci aiuta a ritrovare la vera ricchezza del Natale. Semplice e familiare, il presepe richiama un Natale diverso da quello consumistico e commerciale; ricorda quanto ci fa bene custodire dei momenti di silenzio e di preghiera nelle nostre giornate, spesso travolte dalla frenesia. Il silenzio favorisce la contemplazione, aiuta a diventare intimi con Dio, con la semplicità fragile di un piccolo neonato, con la mitezza del suo essere adagiato, con il tenero affetto delle fasce che lo avvolgono.
Se vogliamo festeggiare davvero il Natale riscopriamo attraverso il presepe la sorpresa e lo stupore la piccolezza di Dio, che non nasce nei fasti dell’apparenza, ma nella povertà di una stalla. Per incontrarlo bisogna raggiungerlo dove Egli sta; occorre abbassarsi, farsi piccoli e lasciare ogni vanità. La preghiera è la via migliore per dire grazie di fronte a questo dono d’amore gratuito, dire grazie a Gesù che desidera entrare nelle nostre case, che desidera entrare nei nostri cuori”.
A conclusione dell’evento si tenuto un momento conviviale, per ringraziare coloro che hanno partecipato all’evento e tutte le persone del Comitato Madonna delle Grazie che, con il loro impegno ed abnegazione, hanno contribuito alla riuscita della celebrazione religiosa.