Di seguito, la nota stampa integrale inviata a questa redazione da Legambiente Anagni:
La settima edizione dell’Ecoforum del Lazio di Legambiente, che si è svolta il 14 dicembre a Roma, ha visto la presentazione del “Dossier Comuni Ricicloni e Ciclo dei Rifiuti nel Lazio”1, nel quale sono stati presentati i dati sui rifiuti di tutti i comuni laziali, elaborati da Legambiente Lazio.
Sono stati premiati i 18 Comuni “Rifiuti Free”, quelli che hanno una produzione di Rifiuto Urbano Indifferenziato inferiore a 75 kg/anno per abitante, e i migliori dei “Comuni Ricicloni”, definiti come quelli che rispettano i limiti di legge con valori di raccolta differenziata superiori al 65% sul totale. Il migliore tra i Comuni Ricicloni del Lazio è risultato Sant’Ambrogio sul Garigliano (FR) con 85,2% di RD.
Sebbene anche nel 2021 nessuna Provincia laziale raggiunga in media il 65% di Raccolta Differenziata2, sono in tutto 203 i Comuni del Lazio che ne superano la soglia: un risultato che testimonia un evidente miglioramento delle prestazioni nella nostra Regione, se si tiene conto che nel primo dossier Ecoforum erano solo una ventina i comuni che con più del 65% di Raccolta Differenziata.
Ricordiamo che 65% è la quantità fissata per legge3 come obiettivo che si sarebbe dovuto raggiungere entro il 2012.
1 Scarica qui il dossier completo.
2 Nel 2020 (dato 2021 non ancora disponibile) in Italia sono 57 le province che superano il limite del 65% previsto per legge, con 6 province sopra il valore dell’80% (Treviso, Mantova, Belluno, Reggio nell’Emilia, Pordenone e Parma).Inoltre, l dellePresidente Circolo Legambiente Anagniazione, da degli orari di ritiro e di dotazione dei servizi essenziali 20
3 D.lgs. n. 152/2006 e legge 27 dicembre 2006, n. 296
I dati nazionali relativi al 2021, anticipati da Legambiente per la Regione Lazio, verranno pubblicati da ISPRA il prossimo 21 dicembre, e sono frutto di un impegnativo lavoro di raccolta ed analisi dati, realizzato con lo scopo di “fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive”1.
Riassumendo i risultati presentati nel dossier Ecoforum di Legambiente Lazio, si evidenzia che a fronte di una media di RD per la Regione Lazio pari al 53.32% (dato penalizzato dallo scarso contributo di Roma, ferma al 44.89, senza il quale passerebbe al 63.8), la media dell’intera Provincia di Frosinone si ferma al 59.79% e quella del comune di Anagni al 62.68 %.
Anagni, dunque, nel 2021 ha compiuto un passo indietro di oltre quattro punti percentuali rispetto al 2020, riportandosi sotto la fatidica soglia del 65% e ad un livello precedente al 2018.
1 https://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/index.php?pg=
Inoltre, le problematiche della raccolta dei rifiuti urbani della città di Anagni evidenziano spesso criticità, sia per la presenza di cestini e cassonetti straripanti spazzatura in città, che per le discariche abusive ed i cumuli abbandonati ai margini delle strade periferiche. Questi comportamenti sono sicuramente indice dell’inciviltà di pochi che danneggia la maggioranza dei cittadini, e andrebbero certamente individuati e sanzionati i colpevoli.
Riteniamo, però, che siano anche un chiaro segnale del fatto che esistono concreti margini di miglioramento del servizio in città, in termini di organizzazione della raccolta, di ottimizzazione degli orari di ritiro e di dotazione dei servizi essenziali previsti dal contratto con l’azienda De Vizia e mai realizzati.
Ci riferiamo soprattutto alla tanto fantomatica quanto indispensabile “Isola Ecologica” che periodicamente rientra nel dibattito cittadino fin dal 2017, quando con Deliberazione di Giunta comunale n. 195 del 18/07/2017, veniva individuata un’area idonea per la “realizzazione a cura e spese della società appaltatrice del servizio di raccolta”. Trascorsi invano due anni, nel 2019 una nuova giunta emette una nuova deliberazione, (la n.136 del 30.04.20191) per riformare parzialmente quanto deciso due anni prima, dichiarando di aver individuato un’area diversa, più idonea per la costruzione dell’ecocentro di raccolta.
La delibera del 2019 doveva essere “immediatamente esecutiva”.
A fine 2022 l’isola ecologica di Anagni continua ad essere una “Isola che non c’è”.