Al cospetto di una campagna elettorale sorniona, che dissimula difficoltà e maschera la brasomia di conquista del potere economico cittadino, un primo importante scossone ai soggetti politici in campo giunge da Santa Romana Chiesa.
Un richiamo formale, che nella sostanza si traduce in un monito chiaro e incontrovertibile, è stato lanciato durante l’omelia da Padre Giulio Albanese. Fedeli attoniti ma consapevoli che le parole del sacerdote fiuggino non sono una ingerenza ingombrante nella campagna elettorale ma un’attenzione verso la res publica che condiziona la vita di una comunità.
Sono bastati pochi minuti per agitare le anime “di coloro – così li ha definiti Padre Giulio – che restano ancorati a vecchie logiche di potere”. Parole taglienti che hanno solcato i cuori dei fedeli e catapultato le coscienze degli elettori fiuggini fuori dal letto delle connivenze: “tra due mesi si terranno le elezioni comunali – ha esordito il sacerdote – non possiamo definirci buon Cristiani soltanto perché veniamo a messa. La parola di Dio va praticata tutti i giorni fuori da queste mura benedette, dobbiamo avere quel coraggio di rifiutare ogni forma di clientelismo, perché il buon Cristiano deve collaborare per la sua Comunità e per il solo bene comune.
Dobbiamo rispettarci, avere un’idea o un’opinione diversa da un nostro fratello non significa che dobbiamo demolire e infagare quella che dovrebbe essere invece una sana contrapposizione. Troppi veleni stanno scorrendo tra le famiglie di Fiuggi, come un fiume alimentato continuamente da beghe personali. Dobbiamo accantonare l’egoismo del bene individuale perché ragionando e agendo come Comunità possiamo ritrovare in un ognuno di noi quel benessere di cui ha bisogno.
Come Cristiani abbiamo il dovere di dire “no” agli inciuci di qualsiasi salsa politica, rifiutando l’idea di sostenere iniziative prive di progetti sociali; non possiamo condividere candidature che hanno il solo scopo di soddisfare il bisogno di pochi a discapito di un territorio che vive sulla propria pelle le sofferenze degli errori commessi negli anni.
Non viviamo più tra le maglie di un secolo che ci ha cresciuto a compartimenti stagni, oggigiorno le dinamiche sociali sono cambiate, il mondo è mutato nei suoi bisogni e nelle sue priorità, pertanto recarsi alle urne soltanto per soddisfare un proprio appetito grida vendetta al cospetto di Dio e di tutte quelle persone, nostri fratelli, che vivono nelle difficoltà e nel bisogno”.
Padre Giulio Albanese, dalla chiesa di Regina Pacis a Fiuggi Fonte, ha di fatto rotto quel silenzio omertoso in cui sguazzano a proprio agio alcuni personaggi politici locali e gli effetti di questo “terremoto sociale” si sono avuti nell’immediato tra le varie forze politiche in campo che corrono per il rinnovo del Consiglio comunale di Fiuggi.