Un nome d’arte, sOf, un simbolo – questo: <3 “perché – dice – oltre a rappresentare il cuore, questa parte “<” è un’icona di apertura nei confronti di chi mi circonda e la speranza di raggiungere più cuori possibili – e un amore smisurato per la Musica, da lei stessa definita come “il rifugio della mia sensibilità“.
Lei è Sofia Alonzi – nome d’arte “sOf”, appunto – giovanissima, classe 2005: vive e studia ad Anagni e solo pochi mesi fa ha prima scritto e poi interpretato una canzone bellissima dal titolo “Mancanza”, che ora è pubblicata sulla piattaforma musicale Soundcloud, a questo link.
“Un brano – spiega sOf ad anagnia.com – che fa seguito ad una riflessione personale avuta su quello che fino a quel punto era stato il percorso della mia vita, anche dopo l’esperienza in Argentina (l’anno scorso Sofia ha trascorso quattro mesi in Argentina per motivi di studio, n.d.r), e poi con riferimento a quello che ne sarebbe stato del futuro“.
L’INTERVISTA
Sofia, parlaci della canzone…
“In questa canzone scrivo proprio “impara a vivere con la mancanza che qua nessuno ti regala l’abbondanza” sia per dare voce a questo concetto che ho sempre pensato essere vero (purtroppo da una parte ma dall’altra buono poiché ci spinge a fare sempre di più) ma anche per lasciarlo come un “promemoria futuro” a me e a chiunque possa sentirla; il ricordarsi che a volte dobbiamo essere realisti anche se nell’arte poi si cerca di evadere, in qualche modo, da questa realtà“.
Il ritornello, invece, è proprio un inno all’inferiorità che noi tutti, anche se per solo una volta, abbiamo provato di fronte a questa realtà citata nel brano: “e che cose ma ne faccio di me, se ogni volta cerco quello che non c’è” come per rappresentare quei momenti in cui ci rendiamo conto che forse la realtà non sempre è così bella come la vediamo, non siamo così indistruttibili come crediamo.
“E vuoi provare a volermi bene”, parte del testo, vuole trasmettere che solo attraverso l’essere empatico con l’altro, solo grazie alla gentilezza e non al pregiudizio, possiamo sentirci un po’ più forti e con qualche pezzo mancante in meno. Questa frase riassume anche lo scopo della mia arte perché rispecchia la mia persona e come vorrei il nostro mondo“.
Ci hai detto che per te la musica è, letteralmente, “il rifugio della mia sensibilità”; puoi spiegarci cosa intendi?
A prescindere dal mio stato d’animo e la mia sensibilità, io mi esprimo così; attraverso la musica. Ciò non vuol dire che per forza venga a crearsi subito la canzone intera. Infatti, anche solo il primo verso mi dà una grande sensazione di libertà.
Nel corso del tempo, la musica, mi ha insegnato a saper prendere la vita in mano perché è l’unico momento che, ogni giorno, sarà sempre presente, anche se per soli pochi minuti di riscaldamento vocale o di una suonata veloce tra un impegno e l’altro“.
Dove trai ispirazione per scrivere i tuoi testi?
L’ispirazione più grande viene nell’affrontare conversazioni con le persone; a volte mentre ascolto una parola, questa può creare un impatto improvviso dentro di me e da lì cerco, nella mia testa, di tagliare e cucire il significato della frase ascoltata per poi sperare di non dimenticarla e scriverla subito da qualche parte: è così nasce qualche mia canzone. Ed è, in parte, il caso della nascita di “Mancanza”. La musica sarà per sempre nella mia vita: non potrà mai “mancare”… giusto per restare in tema!