Botta e risposta – in una sola giornata, quella di oggi – tra il candidato sindaco Alessandro Cardinali, l’archeologo anagnino Guglielmo Viti e l’assessore alla Cultura Carlo Marino; a tenere banco è la questione della realizzazione della pensilina in località Osteria della Fontana dove alcune settimane fa, contestualmente all’inizio dei lavori, sono state rinvenute tracce di un lontano passato, probabilmente riconducibili ad una antica unità abitativa.
ALESSANDRO CARDINALI: “PERCHE’ SACRIFICARE UN PEZZO DI STORIA DELLA NOSTRA CITTA’?”
In una nota inviata a questa redazione, il candidato sindaco della coalizione SiAmo Anagni Alessandro Cardinali è intervenuto sulla rimozione dei reperti archeologici scoperti ad Osteria della Fontana nel corso dei lavori per la realizzazione di una pensilina per la fermata dell’autobus.
La sua è una riflessione “sull’opportunità della scelta dell’amministrazione comunale di non valorizzare con un progetto mirato quanto emerso nell’area del Compitum anagninum”.
Chiede Cardinali: “davvero è giusto sacrificare un pezzo della storia archeologica del territorio per accelerare i lavori di una pensilina solo per assecondare la smania di tagliare nastri prima delle elezioni? Parliamo di un pozzo romano ben conservato, di un altro accanto e di una salda pavimentazione di età imperiale. Ritrovamenti, insieme a quando in passato già tombato, che costituiscono il valore aggiunto – unico nel suo genere – di tutto il quartiere di Osteria della Fontana e dell’intera città di Anagni“.
Secondo il candidato sindaco della coalizione civica SiAmo Anagni, in definitiva, si poteva pensare ad una valorizzazione dei reperti archeologici di Osteria della Fontana, mettendo in risalto l’area anziché rimuovere le importanti scoperte. “Ma forse – concludeva Cardinali – ci si aspettava troppo dal sindaco Natalia e dagli assessori alla cultura e ai lavori pubblici”.
L’ARCHEOLOGO GUGLIELMO VITI: “AMAREZZA NEL VEDERE LE RUSPE CHE RICOPRONO TUTTO”
Alle parole dell’attuale consigliere, candidato sindaco ed ex vicepresidente della Provincia di Frosinone hanno fatto eco quelle dell’archeologo anagnino Guglielmo Viti che oggi aveva pubblicato questo post:
LE PAROLE DI CARLO MARINO, ASSESSORE ALLA CULTURA
Non si è fatta attendere, per entrambi, la risposta dell’assessore alla Cultura Carlo Marino, che di seguito pubblichiamo integralmente e senza modifiche: “stimo molto l’ingegner archeologo Guglielmo Viti, per quello che ha fatto con casa Barnekow e per la sua capacità di mettersi a disposizione della comunità quindi apprezzo la sua visione volta a valorizzare Anagni.
Ciò nonostante devo chiarire che tutti i lavori dallo scavo preventivo fino all’ultimazione dell’opera sono stati fatti e saranno terminati con l’affiancamento e la supervisione dell’ archeologo che fa riferimento solo ed esclusivamente alla soprintendenza. Per essere ancora più chiari con il professor Viti, l’ente segue pedissequamente le osservazioni della soprintendenza e delle belle arti. Nel caso specifico del cantiere a Osteria della Fontana, le indicazioni sono state quelle di continuare l’opera e valorizzare se possibile in prossimità della pensilina la copertura del “famoso” pozzo.
Sarà cura dell’amministrazione posizionarlo e valorizzarlo con un pannello esplicativo che possa raccontarne la storia.
Esattamente come fatto nella riqualificazione della zona sottostante piazza Innocenzo III con il mosaico ritrovato.
Quanto al candidato Sindaco Cardinali, che al contrario del l’archeologo Viti dovrebbe conoscere l’iter amministrativo dei lavori pubblici in zone sottoposte a vincoli archeologici non credo di dover rispondere ad alcuna provocazione altrimenti dovrei ricordargli che era in maggioranza quando proposi l’opera, era in maggioranza quando furono fermati i lavori ai primi scavi e soprattutto dovrei ricordargli cosa diceva in merito.
Conoscendo però la sua posizione e il suo atteggiamento nei riguardi del mondo della cultura gli faccio fare campagna elettorale serenamente. Anzi colgo l’occasione per fargli tanti auguri”.