25 aprile Festa della Liberazione, 25 aprile giornata della libertà ritrovata dopo vent’anni di dittatura e tre anni di terribile guerra civile combattuta su un territorio invaso e conteso tra armate straniere.
La guerra di liberazione dell’Italia, affrontata con coraggio armi in pugno ed anche con gloriose opere di disobbedienza civile, ha unito nella loro diversa identità i liberali, i cattolici, i monarchici, i mazziniani, i socialisti, gli azionisti ed i comunisti.
Il ricostituito Esercito Italiano e le formazioni partigiane diedero un contributo essenziale alla lotta degli alleati contro l’invasore tedesco ed il suo alleato della Repubblica Sociale Italiana; quindi non bisogna dimenticare mai che – ben oltre i tentativi di sminuire la portata storica dell’evento – gli italiani contribuirono in modo determinante alla riconquista della libertà della loro patria.
Appunto, il binomio “Patria e Libertà” che aveva animato i patrioti del Risorgimento ed i soldati della Grande Guerra, aveva accompagnato anche chi ha partecipato alla guerra di liberazione, anche lasciando sul campo la vita con onore.
Ma se una data storica e commemorativa non è ancorata a quanto avviene oggi, allora perde la sua pregnanza e la sua capacità di spingere l’opinione pubblica al ricordo ed alla testimonianza.
Come non vedere nella eroica resistenza dell’Ucraina ai soprusi dell’invasione russa, iniziata ormai più di un anno fa e che ha riportato lo spettro della guerra nel cuore dell’Europa, un esempio di rinnovato “25 aprile”, ancora tutto da conquistare e da sostenere?
Credo che le nostre coscienze abbiano saputo scegliere la parte giusta della storia, quella della libertà, quella della democrazia e della pace, valori essenziali su cui si fonda anche la nostra Repubblica, culla della nostra comunità che dalla Resistenza ha avuto rinnovata origine e speranza per l’avvenire.
Ma senza la resistenza, che ha permesso all’Italia di riconquistare le sue libertà politiche e civili, non vi sarebbe stata la ricostruzione.
Il 25 aprile infatti non ha solo chiuso la parentesi buia della guerra civile ma ha inaugurato anche il periodo della ricostruzione e della voglia di tornare a vivere. La ricostruzione del Paese ha segnato il ritorno dell’Italia nella storia ed è uno degli episodi che tendo sempre a ricordare con orgoglio perché racchiude il senso dell’impegno civile e della voglia di “essere comunità” che hanno animato l’Italia e questa città nel periodo della pandemia, che ormai ci siamo lasciati alle spalle, e che nella crisi attuale legata alle difficoltà economiche e sociali, ancora anima la nostra opera quotidiana non solo degli amministratori ma di tutti i cittadini.
L’impegno in prima persona di chi partecipò alla resistenza ha lasciato a tutti noi un patrimonio immenso: la voglia di mettersi in gioco, di fare sempre meglio per il proprio paese, che sia Anagni o che sia l’Italia tutta. È un impegno che vogliamo rispettare pienamente, giorno dopo giorno.
Buon 25 aprile Anagni, buona Festa della Liberazione.
Viva l’Italia!
articolo e foto di Filippo Del Monte