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    Home » Biodigestore Anagni. “No” secco di Luca Santovincenzo e Alessandro Cardinali
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    Biodigestore Anagni. “No” secco di Luca Santovincenzo e Alessandro Cardinali

    le note dei due aspiranti sindaci
    26 Aprile 20236 Mins Read
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    l'area dove dovrebbe sorgere il biodigestore
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    Sulla notizia del via libera della Regione Lazio all’impianto di biodigestione nell’area industriale di Anagni diffusa dal blog del giornalista ciociaro Alessio Porcu si registra l’intervento dei due candidati alla carica di sindaco Alessandro Cardinali e Luca Santovincenzo. Di entrambi, riportiamo integralmente e senza modifiche le note – in ordine di arrivo al nostro indirizzo email.

    LUCA SANTOVINCENZO: “60 GIORNI PER IMPUGNARE IL PROVVEDIMENTO”

    Luca Santovincenzo

    “Nella serata di ieri si è appreso che la Regione Lazio ha rilasciato l’autorizzazione integrata ambientale del biodigestore.
    Abbiamo subito recuperato l’atto regionale del 24.04.2023 ed abbiamo passato la notte ad esaminarlo.
    Ci sono 60 giorni per impugnarlo.
    Non si deve mollare. E’ giusto e doveroso andare fino in fondo per chiedere e pretendere giustizia.
    Il dovere primario di un Sindaco è tutelare l’ambiente e la salute dei suoi cittadini.
    In questa vicenda, il sindaco Natalia non solo non ha fatto il suo dovere rilasciando il 24 dicembre 2020 un parere favorevole che nemmeno gli competeva, ma ha anche provato a strumentalizzare per fini elettorali la vicenda, annunciando solo pochi giorni fa in una intervista che il biodigestore non si sarebbe fatto grazie al suo ripensamento ed ai suoi buoni rapporti con la nuova presidenza della Regione.
    Nell’intervista Natalia chiariva che all’epoca del rilascio del suo parere anche gli altri due candidati Cardinali e Tuffi erano d’accordo con lui, perché amministravano con lui.
    Non c’è bisogno di aggiungere altro. I cittadini anagnini sapranno fare le loro valutazioni.
    Dal canto nostro, riteniamo che sia giusto e doveroso andare fino in fondo per chiedere e pretendere giustizia davanti al TAR del Lazio, ferme restando le altre iniziative di carattere politico e amministrativo oggetto del nostro programma elettorale.
    Sotto tale aspetto vogliamo informare i cittadini che persistono a nostro avviso i profili di illegittimità sollevati nel ricorso al TAR pendente promosso da Crescita Comune, Quartiere Cerere, Legambiente e 26 residenti vicino all’impianto con il patrocinio degli Avvocati Alessandro Mari, Roberto Colagrande e Michele Mammone.
    Pertanto, è nostro impegno, come futura amministrazione, oltre che portare avanti l’ultimo ricorso promosso dal Comune di Anagni con l’Avv. Scoca, sostenere economicamente il ricorso al TAR Lazio di Crescita Comune ed altri che è l’unico di quelli originariamente proposti che, grazie agli sforzi e contributi economici di tanti cittadini tra cui molti della nostra coalizione LiberAnagni inclusi diversi iscritti ai circoli locali del PD, M5S e Possibile, risulta coltivato con la proposizione di motivi aggiunti contro le ultime due determinazioni di chiusura della Conferenza dei Servizi.”Nella serata di ieri si è appreso che la Regione Lazio ha rilasciato l’autorizzazione integrata ambientale del biodigestore.
    Abbiamo subito recuperato l’atto regionale del 24.04.2023 ed abbiamo passato la notte ad esaminarlo.
    Ci sono 60 giorni per impugnarlo.
    Non si deve mollare. E’ giusto e doveroso andare fino in fondo per chiedere e pretendere giustizia.
    Il dovere primario di un Sindaco è tutelare l’ambiente e la salute dei suoi cittadini.
    In questa vicenda, il sindaco Natalia non solo non ha fatto il suo dovere rilasciando il 24 dicembre 2020 un parere favorevole che nemmeno gli competeva, ma ha anche provato a strumentalizzare per fini elettorali la vicenda, annunciando solo pochi giorni fa in una intervista che il biodigestore non si sarebbe fatto grazie al suo ripensamento ed ai suoi buoni rapporti con la nuova presidenza della Regione.
    Nell’intervista Natalia chiariva che all’epoca del rilascio del suo parere anche gli altri due candidati Cardinali e Tuffi erano d’accordo con lui, perché amministravano con lui.
    Non c’è bisogno di aggiungere altro. I cittadini anagnini sapranno fare le loro valutazioni.
    Dal canto nostro, riteniamo che sia giusto e doveroso andare fino in fondo per chiedere e pretendere giustizia davanti al TAR del Lazio, ferme restando le altre iniziative di carattere politico e amministrativo oggetto del nostro programma elettorale.
    Sotto tale aspetto vogliamo informare i cittadini che persistono a nostro avviso i profili di illegittimità sollevati nel ricorso al TAR pendente promosso da Crescita Comune, Quartiere Cerere, Legambiente e 26 residenti vicino all’impianto con il patrocinio degli Avvocati Alessandro Mari, Roberto Colagrande e Michele Mammone.
    Pertanto, è nostro impegno, come futura amministrazione, oltre che portare avanti l’ultimo ricorso promosso dal Comune di Anagni con l’Avv. Scoca, sostenere economicamente il ricorso al TAR Lazio di Crescita Comune ed altri che è l’unico di quelli originariamente proposti che, grazie agli sforzi e contributi economici di tanti cittadini tra cui molti della nostra coalizione LiberAnagni inclusi diversi iscritti ai circoli locali del PD, M5S e Possibile, risulta coltivato con la proposizione di motivi aggiunti contro le ultime due determinazioni di chiusura della Conferenza dei Servizi.

    ALESSANDRO CARDINALI: “ASSOLUTA CONTRARIETA’ – MIA E DI TUTTO IL RESTO DELLA COALIZIONE – A QUESTO IMPIANTO”

    Alessandro Cardinali

    Alessandro Cardinali, candidato sindaco della coalizione Siamo Anagni, interviene sull’autorizzazione rilasciata dalla Regione Lazio per la realizzazione di un impianto di biodigestione nell’area industriale di Anagni
    Un argomento che Cardinali conosce bene, in quanto nelle conferenze dei servizi ha rappresentato, come delegato all’ambiente, la Provincia di Frosinone.
    “La Provincia di Frosinone – dichiara Cardinali – è stato l’unico ente che, documentazione alla mano, si è opposto in modo chiaro alla realizzazione dell’impianto, che porterà ad Anagni 84mila tonnellate di rifiuti. Una portata decisamente sovradimensionata rispetto alle esigenze del territorio dato che tutta la provincia ne produce trentamila.
    Questo significa, ed è inaccettabile, che l’impianto è progettato per ricevere rifiuti anche da Roma.
    Un danno per gli anagnini di cui deve assumersi la responsabilità il sindaco Daniele Natalia che ha espresso il suo parere favorevole in fase di rilascio di Via. Fare retromarcia con il successivo parere negativo, con l’ammissione di aver fatto un errore, certo non lo assolve. Inutile che adesso cerchi di condividere, come fa in un video, le responsabilità con altri. Il suo errore non può essere cancellato, soprattutto perché all’inizio della procedura ha tentato di nascondere il suo parere favorevole rilasciandolo personalmente anziché farlo rilasciare dagli uffici competenti.
    Un parere, l’unico positivo in quella fase, che ha agevolato l’iter per l’autorizzazione, compromettendo il futuro del territorio.
    Inoltre, la presenza dell’impianto di biodigestione non porta benefici alla collettività neanche dal punto di vista economico. Non è scritto da nessuna parte che verranno ridotte le tariffe per il servizio di smaltimento dei rifiuti, in quanto l’amministrazione comunale non è stata in grado neanche di prevedere e garantire queste agevolazioni. Come candidato sindaco e a nome di tutta la coalizione Siamo di Anagni ribadisco l’assoluta contrarietà a questo impianto”.

    alessandro cardinali biodigestore biodigestore anagni luca santovincenzo
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