Un’offerta turistica strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti che, vale la pena ricordarlo, sono stimati in un bacino di utenza che sfiora gli 80 milioni di persone: è questo – ma anche molto altro – il progetto “Turismo delle radici” presentato ieri l’altro – 28 aprile 2023 – a Roma dal ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani che per l’occasione ha riunito alla Farnesina 20 sindaci di altrettanti Comuni italiani – uno per regione – per illustrarne i dettagli.
“Il Turismo delle Radici – ha spiegato il ministro – sfrutta canali innovativi, poichè la diffusione capillare delle informazioni e la ricerca dei documenti sulla storia familiare passerà dai siti web. Inoltre, gli amministratori dei piccoli borghi, i proprietari degli agriturismi, le famiglie attive nell’ospitalità diffusa possono utilizzare i social network per informare il turista delle radici“.
All’incontro hanno partecipato – tra gli altri – anche il prof. Antonio Corsi, sindaco di Sgurgola e consigliere del ministro Antonio Tajani e diversi importanti imprenditori italiani.
“Sgurgola, e l’intera provincia di Frosinone, sono orgogliosi di contribuire alla promozione di questo progetto e al rafforzamento degli obiettivi sottesi al progetto nazionale “Il Turismo delle radici” che rientra nei fondi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e per questo saremo al fianco del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale on. Antonio Tajani“, ha invece aggiunto il prof. Antonio Corsi, sindaco di Sgurgola. Che – poi – ha aggiunto: “intendiamo farlo con la passione che ci compete e con il nostro massimo impegno istituzionale; siamo infatti convintamente promotori del valore culturale, sociale, turistico e anche economico del patrimonio identitario che abbiamo ereditato“.
“Un progetto, una missione, un obiettivo – ha concluso il primo cittadino – che sentiamo intimamente nostro e del nostro territorio, consapevoli che anche la nostra magnifica terra di Ciociaria avrà riconosciuto un importante ruolo di prestigio nazionale nell’ambito di questo progetto“.