I lavori per il nuovo assetto di piazza Cavour realizzati dall’amministrazione comunale in tempi brevissimi e senza che i cittadini fossero informati e messi a conoscenza del progetto suscitano molte e non trascurabili perplessità.
Non dubitiamo che tutti gli atti autorizzativi siano in regola ma non riteniamo accettabile, come cittadini, che per interventi molto incisivi, riguardanti un luogo così importante della città, non sia stato avvertito il “dovere civile” di informare la cittadinanza e, magari, ascoltarne anche le opinioni.
Piazza Cavour è il cuore del centro storico di Anagni e non si ricordano modifiche tanto rilevanti nella sua lunga storia di luogo abitato e frequentato.
La configurazione armoniosa dello spazio, incorniciato su tre lati dalle linee dei bei palazzi e dalla Chiesa della Madonna di Loreto, si apre con il bell’affaccio sul Parco della Rimembranza (citato con foto in un articolo sul Venerdì di Repubblica del 10 marzo scorso) e permette di estendere lo sguardo alla Valle e all’ampio orizzonte delimitato dai Monti Lepini.
L’ insieme si connota per la linearità e l’eleganza architettonica e da sempre ha rappresentato lo “spirito del luogo“ o come spesso si dice il “Genius Loci“ che riunisce le caratteristiche sociali e culturali, architettoniche e di abitudini che identificano un luogo, un ambiente, una città.
E gli anagnini hanno sempre percepito questo sentimento.
Nel progettare gli interventi di “rinnovo“ si deve presumere che siano stati presi in considerazione i due elementi fondamentali della bellezza e del decoro e l’impareggiabilità del paesaggio, liberando la Piazza dalle macchine per esaltarne appunto la bellezza e conservarne la dignità.
I risultati sono discutibili.
Gli spazi laterali sono ancora destinati a parcheggio e l’area centrale che recupera dagli interventi maggiore visibilità e un respiro più ampio viene purtroppo delimitata da inutili e pure pericolosi dissuasori, che almeno potevano essere a scomparsa, ai quali si aggiungono due lecci messi a dimora ai lati del Monumento ai Caduti, panchine in travertino e numerose fioriere poste ai lati. Forse è veramente troppo e anche contro ogni logica di sicurezza!
Mantenere l’estetica di piazza Cavour esigeva, a nostro avviso, un senso della misura, una percezione del limite, proprio per il decoro e la dignità derivanti dalla sua importanza nella storia e nella vita di Anagni, passata e presente e, vorremmo, anche futura.
articolo a cura di Anna Natalia, presidente di Anagni Viva, e del Direttivo dell’associazione